rolling thunder revue: a bob dylan story by martin scorsese

IL CINEMA DEI GIUSTI – “ROLLING THUNDER REVUE” BY MARTIN SCORSESE È UN DOCUMENTO IMPERDIBILE PER CHI AMA BOB DYLAN E LA MUSICA AMERICANA - IL REGISTA HA RIPRESO IL MATERIALE DI “RENALDO E CLARA”, UN MATTONE DI 4 ORE CHE NON PIACQUE A NESSUNO, MA MONTANDO LE PARTI NON PRESENTI, E CON UNA SERIE DI INTERVISTE VERE E ALTRE FALSE – MA ANCHE LE BUGIE SONO COSÌ DIVERTENTI E DYLANIANE CHE SI TRASFORMANO IN NOSTALGIA - VIDEO

 

 

 

Rolling Thunder Revue: A Bob Dylan Story by Martin Scorsese

Marco Giusti per Dagospia

 

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L’America del 1975, una serie di canzoni meravigliose di Bob Dylan, da "Isis, I Want You" a "Hurricane", da "One More Cup of Coffee" a "Knockin' on Heaven's Door" a "Romance in Durango", una quantità di materiale legato al suo tour, il Rolling Thunder Revue, che non si era mai visto, da una Patti Smith giovanissima e fuori di testa a una Joni Mitchell che canta due pezzi meravigliosi con Dylan, dalle performance poetiche di Allen Ginsberg alla presenza meravigliosa della violinista Scarlet Rivera, un dialogo tra Joan Baez e Dylan meraviglioso.

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E, ancora, Sam Shepard, Roger McGuinn, Ramblin Jack Elliott, una versione di “The Ballad of Ira Hayes” cantata per una comunità indiana. Per chi ama Dylan e la musica americana, inutile dire che questo Rolling Thunder Revue: A Bob Dylan Story by Martin Scorsese, che si può vedere da qualche giorno su Netflix, è un documento imperdibile e che queste due ore e mezzo volano via rapidamente. Ma non è un semplice documentario né un film qualsiasi. Intanto perché nasce più che dal tour, dal film che lo stesso Dylan ne fece con l’aiuto di Sam Shepard, sceneggiatore, Renaldo and Clara, uscito nel 1978, un mattone di quattro ore che non piacque proprio a nessuno, credo, a parte me, che sono un fan.

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Anche lì si sprecavano le riprese delle canzoni celebri sul palco, ma c’era anche tutta una parte recitata dove Dylan era Renaldo e sua moglie Sara era Clara, Joan Baez era la Dama in bianco, Ronnie Hawkins e Ronée Blakely erano la coppia Bob-Sara. E si sprecavano le considerazioni filosofiche su tutto. Scomparso da anni il film, Bob Dylan e Martin Scorsese ci tornano su adesso per qualcosa che non è un documentario né un vero e proprio film di finzione, piuttosto una “Bob Dylan Story by Martin Scorsese”.

martin scorsese

 

Sì, perché d’accordo, i due riprendono i materiali del girato di Renaldo and Clara, Scorsese monta le parti non presenti nel vecchio film, fa una serie di interviste vere e una serie di interviste false. E questo è l’aspetto più clamoroso, anche se per i fan di Dylan è un aspetto assolutamente naturale. Già Renaldo and Clara era costruito su una serie di alias. Qui il marito di Bette Midler si presta a fare un finto regista europeo che ha girato il tour del 1975, con tanto di dotti ricordi, l’attore Michael Murphy diventa il politico Jack Tanner, già protagonista di una serie tv, che racconta i rapporti tra Jimmy Carter e Dylan, Sharon Stone, bellissima, ricorda di quando da piccola fan lo conobbe.

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E Dylan conferma tutto, trasformando l’inganno in gioco continuo sulla sua identità. Non a caso il suo ruolo in Pat Garrett & Billy The Kid era quello di Alias. Scompaiono completamente, rispetto a Renaldo and Clara, la moglie Sara, la finta coppia Dylan-Sara, una serie di canzoni. Possiamo pensare, come fa Richard Brody sul “New Yorker” che tutta questa costruzione alla fine appesantisca l’operazione, ma tutto quello che vediamo del tour è un materiale meraviglioso, Scorsese lo monta con una intelligenza e un ritmo che Dylan e Shepard allora non avevano, e anche le bugie sono così divertenti e così dylaniane che si trasformano in nostalgia di quegli anni meravigliosi.

 

martin scorsese (2)

Perché Dylan e i suoi compari si muovono in un’America contraddittoria e intatta, dove tutti recitano una parte da Rambling Jack Elliott, figlio di un dentista ebreo di Brooklyn, a Peter La Farge, per nulla cowboy indiano come sosteneva di essere. E, allora, chi è il bugiardo? E il dibattito su Hattie Carroll tra Joan Baez e Bob Dylan è uno spettacolo imperdibile. E’ vero che ci viene la voglia di vedere un Renaldo and Clara, durava quattro ore!, montato da Martin Scorsese, ma anche queste due ore e mezzo valgono tutto il vostro tempo.

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