the banshees of inisherin gli spiriti dell isola

IL CINEMA DEI GIUSTI -  “THE BANSHEES OF INISHERIN” (IN ITALIA “GLI SPIRITI DELL’ISOLA”) DI MARTIN MCDONAGH E' UN FILM POLITICO SULLA FOLLIA IRLANDESE, MA ANCHE SULLA STUPIDITÀ MASCHILE DEI DUE PROTAGONISTI - NON È UN FILM FACILE O PERFETTO, NÉ CHIARO PER UN PUBBLICO NON IRLANDESE, MA TROVATEMI UN ALTRO FILM USCITO QUEST’ANNO SCRITTO COSÌ BENE, COSÌ ORIGINALE… IN SALA DAL 2 FEBBRAIO - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

the banshees of inisherin

 

Lo sapevamo fin da quando venne presentato a Venezia che “The Banshees of Inesherin”, in Italia ribattezzato “Gli spiriti dell’isola”, scritto e diretto da Martin McDonagh, è il film da battere. Lì vinse ben due premi, miglior attore, Colin Farrel, e miglior sceneggiatura. Non vinse il Leone d’Oro, penso, perché una giuria composta in gran parte da donne, con Julianne Moore presidente, non poteva che puntare sul documentario ultrafemminista su Nan Goldin di Laura Poitras, “All the Beauty and the Bloodshed”, piuttosto che premiare l’unico film fortemente maschile. Ma ne riconobbe, questo sì, la grande costruzione narrativa e il valore degli attori.

 

the banshees of inisherin

Agli Oscar si presenta addirittura con nove nominations, regia, sceneggiatura, ben quattro attori, e ai Baft addirittura con dieci nominations. Ora. Magari non è un film facile o perfetto, né chiaro per un pubblico non irlandese, con le sue streghe che predicono la morte, le Banshees, il suo pub puzzolente, le sfide assurde ("ogni volta che mi rivolgerai la parola mi taglierò un dito della mano con cui suono il violino"), la sua ambientazione nella meravigliosa isola di Inisherin, di fronte alla terraferma irlandese all'inizio della Guerra Civile nel 1923, può anche essere fastidioso, ma già vedere questi due meravigliosi attori irlandesi, Brendan Gleeson e Colin Farrell, anzi tre con Kerry Condon e quattro con Barry Keoghan, di fronte al mare, vale il prezzo del biglietto.

colin farrell the banshees of inisherin 1

 

Per non parlare della fotografia e della musica di Carter Burwell. Se per Gleeson e Farrell è un ritorno a casa che ci riporta al bellissimo "In Bruges", sempre scritto e diretto da McDonagh, lo è anche per Kerry Condon, oggi star di "Better Call Saul", che esordì a 18 anni proprio con un testo di McDonagh intitolato "The Lieutenant of Inishmore" che lei recitò a 18 anni alla Royal Shakespeare Company nel 2001 e nel 2006 al Lyceum Theatre di New York. Per l'occasione, leggo, incise anche una canzone, "The Patriot Game" con The Pogues, il geniale gruppo di Shane McGowan.

 

the banshees of inisheringolden globes

Ovvio che si tratti, insomma, di un film politico e di un film sulla follia irlandese legata alla solitudine e all'asprezza dei luoghi. Direi anche alla stupidità maschile dei due protagonisti. Il tontolone Padraic, Colin Farrell, vive con la sorella, molto più evoluta Siobhàn, in una casetta piena di animali, mucche, cavalli e una simpatica ciuchina di nome Jenny. Ogni giorno Padraic va a prendere il più anziano Colm, Brendan Gleeson, bizzarro violinista che vive con un cane di fronte al mare, per scendere a bere al pub.

 

the banshees of inisherin

Ma senza spiegarne bene il motivo, un giorno Colm si rifiuta di bere con Padraic e di stare a sentire i suoi discorsi. Ha capito che la vita va dedicata all'arte, alla poesia, alla musica. Non ha più tempo per essere infastidito dal vecchio amico. Per quanto Padraic cerchi di spiegarsi le cose e di avvicinarsi a Colm, la relazione non può che degenerare in un conflitto assurdo, dove una persona gentile e affettuosa come lui diventerà un violento e Colm lo ricambierà con automenomazioni irrimediabili.

 

colin farrell the banshees of inisherin 3

L'unica persona saggia, Siobhan, dovrà intanto capire se è meglio andarsene per sempre dall'isola lasciando il fratello e tutti gli altri ubriaconi, mentre la guerra civile è solo all'inizio. Miglioreranno mai’ Capiranno mai? Ci si può fidare delle logiche maschili? Allora non piacque a tutti i critici, ma trovatemi un altro film uscito quest’anno scritto così bene, così originale, così forte… In sala dal 2 febbraio.

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