tutto molto bello

IL CINEMA DEI GIUSTI - “TUTTO MOLTO BELLO”, SECONDO FILM DI PAOLO RUFFINI, PIACERÀ AGLI UNDER 18 CHE SI SONO DIVERTITI CON “FUGA DI CERVELLI” - ANCHE SE SI PERDE UN PO’ DI FRESCHEZZA GIOVANILISTICA E DI FOLLIA RISPETTO ALL’OPERA PRIMA

Marco Giusti per Dagospia

 

tutto molto bellotutto molto bello

Ora si fa sul serio. Con 450 copie e megalancio Medusa con apparizioni dei suoi protagonisti ovunque, la stagione cinematografica, alla faccia dei festival, entra nel vivo con il lancio di “Tutto molto bello”, opera seconda di Paolo Ruffini che si ripresenta a un anno di distanza dal successo (sei milioni di euro) del suo film precedente, “Fuga di cervelli”, sbertucciato da critica e blogger, e una manciata di mesi dopo il clamoroso “topa meravigliosa” detto ai David a Sophia Loren (“Non capisco questo idioma” fu la risposta).

 

Ovviamente assieme a Paolo Ruffini c’è la superstella Frank Matano, sorta di carta neanche troppo segreta già sfruttata l’anno prima, ci sono varie celebrità di “Colorado”, Gianluca Fubelli detto Scintilla, Angelo Pintus e Chiara Francini, brava presentatrice e anche qui primadonna. E c’è Guido Chiesa, un tempo regista impegnato e ora co-sceneggiatore e angelo custode di Paolino.

 

tutto molto bello 6tutto molto bello 6

Rispetto a “Fuga di cervelli”, questo “Tutto molto bello” ha una struttura maggiore, grazie anche al soggetto, che Giovanni Bognetti che riprende parecchio “Un giorno da leoni”, anche se si perde un po’ di freschezza giovanilistica e di follia dell’opera prima. Perché quello che non venne capito dalla critica (diciamo così) l’anno scorso è che il film di Paolino, pur uscito sull’onda zaloniana di “Sole a catinelle”, fece successo perché era riuscito a intercettare un pubblico giovanissimo che si era formato su Internet e You Tube e riportava al cinema quel genere di comicità. Impossibile per un pubblico maggiore di 18 anni.

 

tutto molto bello 5tutto molto bello 5

Anche in questo caso Paolino, Matano e Scintilla hanno la missione di riprendere quel pubblico, e lo fanno con maggior convinzione se vogliamo, ma c’è anche un tentativo di costruire qualcosa di più cinematografico. Giuseppe e Anna, cioè Paolino e Chiara Francini, bravissima, aspettano un bambino e sono già all’ospedale con i genitori di lei, il coattissimo Marcello di Paolo Calabresi pieno di forfora (“A stronzo! Te sdrumo!”) ruba la scena a tutti ovviamente (“lo chiameremo Gervinho”), quando, complice un altro padre in attesa, Antonio, cioè Frank Matano, i due padri escono dall’ospedale e saranno risucchiati in un vertice di follia che li farà tornare solo la mattina dopo vestiti rispettivamente da Beep Beep e da Heidi.

tutto molto bello 4tutto molto bello 4

 

Tutto il film sta appunto nel lungo viaggio nella notte di Giuseppe, serissimo funzionario delle entrate con camicia e cravatta, del più pazzo Antonio, e nei folli incontri che fanno. Con Eros, cioè Scintilla, cantante fallimentare che ha una folle passione per Pupo, se lo è perfino tatuato sul braccio. Con Serafino, cioè Angelo Pintus, fidanzato pazzo di una ragazza amata da Eros.

 

Con un emiro, Ahmed Hafiene, che rapirà i due per portarli alla sua festa dei sosia, solo perché ha notato che il ciuffo instancabilemente ribelle di Guseppe/Paolino è identico a quello di Beep Beep.

 

tutto molto bello 2tutto molto bello 2

Se la prima parte del film, anche se serve a introdurre i personaggi e a lanciare la storia, è un po’ lenta, tutta la parte centrale delle feste, prima nella bisca clandestina, dove incontrano un Pupo strepitoso al suo esordio nel cinema, poi nella festa agitata da personaggi stracultistici, come Salvatore Misticone e Antonio Fiorillo come Asterix e Obelix, Lallo Circosta come rissoso Wile E. Coyote, Nic Di Gioia come Darth Vader, Claudia Capolongo come Pippi Calzelunghe, funziona perfettamente e fa crescere il film. Non solo, riesce anche a dar modo a Paolino di costruirsi un finale romantico-personale che è un po’ la chiave del titolo.

 

il cast di tutto molto belloil cast di tutto molto bello

Ovviamente alla visione per soli critici non si sentiva ridere nessuno e il film è rimasto un oggetto indecifrabile per i più. A cominciare dalla comicità di Frank Matano e di Scintilla, che sono invece i pivot della squadra comica. Non vi fidate. Se vi lasciate un po’ contagiare dalla follia del tutto, il film offre molte sorprese, a cominciare dal grande dialogo tra Scintilla e Pupo, vera perla stracult della stagione, alla festa dei sosia con Misticone-Asterix assolutamente irresistibile.

 

Certo, Nina Senicar che si vanta di avere due lauree e di essere una brava ragazza con l’emiro che se la vuole trombare visto che l’ha pagata 5.000 euro funziona meno. Alcune battute che a me fanno ridere, “Ali Babà e i 40 recchioni”, “Mortacci de Pippi”, “Winnie the Pupo-oh”, il gioco “incullatore-inculatore”, possono non piacere a tutti, ma il film non deluderà certo i fan di “Fuga di cervelli” e, naturalmente, neanche tutti quelli che lo hanno odiato e sbeffeggiato, che troveranno qui pane per i loro denti. Scordavo di dire che Paolino è un mio amico. E che il titolo, “Tutto molto bello” è ironico. In sala dall’8 ottobre.  

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....