IL CINEMA DEI GIUSTI - “UNA DONNA X LA VITA” DI MAURIZIO CASAGRANDE, CRESCIUTO ALLA SCUOLA NAPOLTANA DI SALEMME, NON È UN CAPOLAVORO, MA È PIENO DI SPUNTI COMICI - UNA SERIE DI PICCOLI SKETCH, UN FILM CHE SI PUÒ VEDERE INIZIATO SU SKY, MA CIVILE, MAI VOLGARE, CON BELLE RAGAZZE (SEREDOVA E MADÈ) E PERSONAGGI POPOLARI: MARCORÉ, BIAGIO IZZO, MAURIZIO MATTIOLI, GIOBBE COVATTA, SABRINA IMPACCIATORE…

Marco Giusti per Dagospia

Attenti a non sottovalutare le commedie napoletane. Come ci hanno insegnato Vincenzo Salemme e Alessandro Siani in questi ultimi anni, hanno un enorme potenziale popolare e un funzionamento comico che il popolo snob dei critici non riesce facilmente a percepire. Non che "Una donna X (per) la vita", opera prima di un attore di rango come Maurizio Casagrande, figlio del grande Antonio, che qui fa una buffa particina di cameriere capace di dormire con gli occhi aperti, nonché fratello di scena nel cinema e nel teatro di Salemme, anche lui presente in un divertente cameo, sia un capolavoro. Non lo è.

Ma è pieno di spunti comici, di buffe apparizioni amicali e dimostra maggiore solidità di commedia di quanto si possa credere. Non a caso è prodotto per Medusa da Eduardo Tartaglia, che firma assurdamente "Eduardo senior" accanto al figlio Alessandro, commediografo, attore e regista di una serie di film comici che hanno avuto molto successo nel centro sud.

E' ovviamente ispirato al cinema e al teatro di Salemme, e ne ripete le lezioni base, un canovaccio di massima molto semplice, la costruzione a sketch, pieno spazio alle presenze comiche esterne alla storia, la presenza di belle femmine quasi inedite come Margareth Madé e Alena Seredova e, soprattutto, un protagonista che funziona più da spalla che da vero mattatore.

Del resto, anche nel cinema di Salemme (al tempo di Cecchi Gori), spettava ai Buccirosso, ai Biagio Izzo e ai Nando Paone, il maggior ruolo comico, mentre sia Salemme che Casagrande si alternavano nei personaggi che dovevano subire. Quando erano soli in scena, però, esattamente come vediamo nel film, Salemme diventa il comico e Casagrande il clown bianco, o il Peppino rispetto a Totò.

Arrivato a un film da protagonista, sceneggiatore e regista, Casagrande, che nel frattempo si è fatto un po' di spazio nelle commedie Medusa come "Sharm el Sheik" accanto a Enrico Brignano, non se la sente di far lui da mattatore, non ne ha il fisico, e sfrutta la presenza dei tanti comici presenti, da Neri Marcoré che ha il ruolo dell'amico medico a Biagio Izzo che fa un isterico automobilista, da Maurizio Mattioli che fa il pazzo a Giobbe Covatta che fa il frate, alla stessa Sabrina Impacciatore che fa l'ex-fidanzata rompiscatole al già citato Salemme e all'inedito per noi Francesco Procopio (notevolissimo), per fare ancora da spalla e limitarsi a subire. Modello Peppino.

Forse un po' noioso come racconto, un concierge di un grande albergo napoletano che non ne può più della vecchia fidanzata si innamora di una bella misteriosa..., diventa divertente se lo percepiamo come serie di piccoli sketch con comparsate eccellenti. Un film da vedere iniziato su Sky, si dirà, e infatti è targato, Medusa e Sky e lì finirà, ma certo meno banale di quel che può sembrare. Anche perché la commedia è sempre civile, educata, mai volgare, le ragazze sono belle e i personaggi popolari. Non la tazza di tè che avremmo voluto, forse, ma un film che ha un suo funzionamento.

E Biagio Izzo che chiede a Casagrande, scambiandolo per un benzinaio, 50 euro abbondanti, fa ridere. Come fanno ridere Salemme che aiuta il protagonista alla ricerca di una casa o Giobbe Covatta come frate alle prese con la scatenata Impacciatore o Stefano Sarcinelli come direttore dell'albergo. Alla fine tutte queste figurine rendono chiaro il disegno di un film che ruota attorno a una trovata molto sottile. Ma queste figurine, alla fine, ti ricordi. E poi, ci sono forse altri film italiani comici in circolazione? In sala dal 21 settembre.

 

 

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