delitto del circeo -6

CIRCEO CRIME STORY: ARRIVA LA SERIE TV SUL TRAGICO CASO DI CRONACA DEL SETTEMBRE 1975, QUANDO DUE RAGAZZE ROMANE  FURONO RAPITE, TORTURATE E VIOLENTATE (UNA DI LORO MORÌ) DA 3 GIOVANI IN UNA VILLA AL MARE – IL LEGAL DRAMA SARA’ TRASMESSO NEL 2020 DA “FOX CRIME”, IL PRODUTTORE RICCARDO TOZZI: "CI BASTANO GLI ATTI DEL PROCESSO, NON FAREMO VOLI PINDARICI SUL TEMA”. PERCHE' CON IZZO O CON LA SUA FAMIGLIA…

Ilaria Ravarino per il Messaggero

massacro del circeo angelo izzo

 

Il massacro del Circeo del 1975 (la notte fra il 29 e 30 settembre) diventerà una serie tv, sviluppata da Cattleya e pronta tra la primavera e l' autunno del 2020. A confermarlo a Il Messaggero è il produttore Riccardo Tozzi, al lavoro su un progetto «incentrato non sul fatto di cronaca in sé, ma sul processo che si svolse a carico degli imputati e sulle tante cose che gli sono girate intorno. Un racconto che faccia luce sugli enormi cambiamenti di costume che attraversarono gli Anni Settanta, cambiamenti accelerati da un processo che mise in campo tutto il peggio e il meglio della cultura sessuale del momento».

 

L' ATTACCO Apertosi a Latina nel 1976 e terminato con l' ergastolo in primo grado per gli assassini, il processo del Circeo vide sul banco degli imputati Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira (fuggito prima della sentenza), tre giovani della borghesia romana accusati di aver rapito, violentato e torturato due ragazze di 17 e 19 anni: Rosaria Lopez, ritrovata morta nel bagagliaio di un' auto, e Donatella Colasanti, sopravvissuta. Il processo, caso mediatico e trampolino di lancio per il movimento femminista italiano (le donne si costituirono parte civile e parteciparono con presidi e picchetti), si chiuse nel luglio di quell' anno alla presenza dell' unica superstite del massacro, Donatella Colasanti, diventata icona involontaria della lotta per i diritti delle donne.

 

massacro del circeo giovanni guido

Un ruolo che la ragazza, la cui reputazione personale fu brutalmente attaccata dalla difesa di Izzo, non accettò mai: «Nell' aula c' erano solo donne, ma per me dovevano intervenire tutti. Non era un processo che riguardava solo noi», disse in un' intervista a Enzo Biagi poco prima della morte (il 30 dicembre 2006), nella quale ammise di essere stata ferita più «dall' ignoranza e dalla strumentalizzazione» seguita al caso che dal «dolore fisico» di quella notte. Una posizione che la serie cercherà, spiega Tozzi, di rispettare: «Sarà anche la storia di una giovane ragazza che non era pronta a tutto quello che sarebbe arrivato dopo. Una ragazza travolta dal vento del grande cambiamento».

 

massacro del circeo giovanni guido

Immaginato come una serie «breve, da sei o otto puntate della durata compresa fra i 35 e i 40 minuti», il processo del Circeo sarà un legal drama vicino - per struttura e intenti - alla serie American Crime Story, trasmessa in Italia da Fox Crime. «Penso a come gli americani con quella serie hanno raccontato il caso O.

J. Simpson, a come attraverso un fatto di cronaca siano riusciti a declinare il tema dei confronti razziali nella loro società. Proveremo ad avere lo stesso approccio laico, senza buoni o cattivi, raccontando tutti i risvolti dei mondi coinvolti nel processo. Nel nostro caso i colpevoli sono cattivi, non c' è alcun dubbio in merito».

 

massacro del circeo andrea ghira

Quanto a Izzo nessun avvicinamento sarebbe stato tentato con lui o con la sua famiglia, mentre «per delicatezza e rispetto» saranno presto contattati i parenti delle vittime. «Ci bastano gli atti del processo - dice Tozzi - abbiamo attinto a materiale pubblicato e atti processuali consolidati, non faremo voli pindarici sul tema». Al lavoro sul copione, in dirittura d' arrivo, la Cattleya ha voluto due donne: Flaminia Gressi, prima a intuire le potenzialità della storia, e Lisa Nur Sultan, la mano esperta dietro al lavoro di sceneggiatura di Sulla mia pelle sul caso Cucchi.

 

il massacro del circeo rosaria lopez

«Del delitto si parlerà, certo, ma non lo racconteremo con ricostruzioni, non lo vedremo succedere. Sarà un lavoro diverso, non avrà nulla di scandalistico, ci concentreremo sui cambiamenti nel costume».

 

La nascita del movimento femminista, la legge sullo stupro, il cambio della mentalità secondo la quale, in un paese in cui si contavano 11.000 casi di stupro all' anno, «una donna di buoni costumi» non avrebbe potuto essere violentata, sono alcune delle conseguenze di quel processo.

 

I CAMBIAMENTI Senza dimenticare, aggiunge Tozzi, che «anche le cause migliori non possono prescindere dalla schematizzazione. Spesso i singoli individui restano schiacciati da questi grandi cambiamenti sociali. E le vittime diventano vittime due volte». Per quanto riguarda il cast, «faremo come piace a noi: tutti volti nuovi e un' attrice più adulta e nota.

il massacro del circeo il cadavere di rosaria lopez

 

Alle regia ancora non abbiamo pensato, ma vedo tanti esordi molto interessanti e credo che quello sia un bacino in cui pescare». La serie potrebbe non rimanere un caso isolato. Proprio come American Crime Story, il processo del Circeo sarà la prima parte di una serie antologica dedicata ai grandi casi italiani: «È un filone che vorremmo seguire, quello di prendere quei grandi casi di cronaca in grado di mostrare il paese nel pieno del conflitto culturale. Già abbiamo in mente un altro paio di possibilità. Anche casi più grandi, penso al rapimento Moro, sono eventi che hanno avuto un impatto molto forte sul nostro modo di pensare, sentire e ragionare».

angelo izzo e giovanni guido a processo per il massacro del circeoil massacro del circeo donatella colasantiriccardo tozziriccardo tozziandrea ghira andrea ghiraangelo izzo l auto con il cadavere di rosaria lopez e donatella colasantiil massacro del circeo il cadavere di rosaria lopez

 

l auto con il cadavere di rosaria lopez e donatella colasanti arresto di angelo izzoil massacro del circeo donatella colasanti il massacro del circeo donatella colasanti

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…