COME COMBATTERE LE FAKE NEWS? – SCENDE IN CAMPO IL “QUOTIDIANO IN CLASSE” GUIDATO DA ANDREA CECCHERINI - LA DIFFICOLTÀ MAGGIORE È CHE SONO COMPLICATE DA CONTRASTARE E FACILI DA CREARE. BASTA PUBBLICARE SUI SOCIAL MESCOLANDO IL VEROSIMILE AL VERO, COSTRUENDO TITOLI CHE PROVOCANO RABBIA E VOGLIA DI RILANCIARE LA NOTIZIA CON UN COMMENTO SDEGNATO. LA SOLUZIONE E’…
Alessio Ribaudo per Corriere della Sera
i due governatori e ceccherini
Il problema è da tempo sul tavolo dei governi e dei giganti del mondo digitale ma la lotta alle fake news o, più semplicemente, notizie false è ancora tutta da combattere. La difficoltà maggiore è che sono complicate da contrastare e facili da creare. Basta pubblicare sui social network e su migliaia di siti Internet alcune notizie mescolando il verosimile al vero.
Costruendo, soprattutto, titoli che colpiscano subito l'attenzione dei lettori, provocando rabbia e voglia di rilanciare la notizia magari con un commento sdegnato. Il tema è stato recentemente affrontato anche da Tim Cook, numero uno di Apple, che si è confrontato a Firenze con gli studenti del progetto «Quotidiano in classe», promosso dall'Osservatorio permanente giovani-editori (Opge), guidato da Andrea Ceccherini. «Le conseguenze delle fake news sono peggiori di quello che si possa immaginare ha detto il ceo della mela morsicata perché sono usate per polarizzare sempre di più la società».
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Cook, sottolineando la necessità di confrontarsi da differenti prospettive, senza esacerbare i toni, aveva elogiato Il progetto di media literacy dell'Opge che ruota per l'appunto sullo sviluppo di uno spirito critico per formare la propria idea sui fatti del mondo attraverso la lettura di più giornali di qualità.
«Ognuno può trovare un vantaggio non solo nello studiare le idee che ci convincono ma anche quelle con cui non siamo d'accordo aveva concluso e un programma come il "Il Quotidiano in Classe" potrebbe fare molto bene negli Stati Uniti e io lo voglio nel mio Paese».
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Ceccherini vanta tanti estimatori in Silicon Valley dai vertici di Facebook a Eric Schmidt, presidente di Alphabeth che controlla Google. Dagli incontri è emerso che, ad esempio, la stessa persona davanti allo schermo di un personal computer, o maneggiando uno smartphone e un tablet, assume verso gli argomenti che legge una posizione più radicalizzata rispetto a quella che avrebbe, invece, discutendo davanti a una persona in carne e ossa.
Il dibattito fra l'Italia e la California ha spaziato dalla violenza verbale che finisce per allontanare le persone, con buona pace del confronto democratico, alle false notizie che diventano strumento di una strategia che mira a dividere. L'opposto di ciò che la Rete ha fatto sinora: unire le persone distanti. Non soltanto fisicamente.
In questi anni, la via più percorsa per combattere le notizie false è stata quella tecnologica con il fact checking. Però non si è riusciti a sradicarle. Per questo, l'Opge vuole proporre un progetto che metta al centro l'uomo: sviluppando il pensiero critico attraverso esercizi, specialmente a scuola, che aiutino a distinguere i contenuti credibili da quelli che non lo sono. Il progetto è stato affidato all'International advisory council dell'Opge. Un think tank di cui fanno parte oltre a Ceccherini i direttori dei quotidiani più prestigiosi degli Usa: Dean Baquet (New York Times), Gerard Baker (Wall Street Journal) e Davan Maharaj (Los Angeles Times).
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