ringo starr

COME VIVERE FELICI QUANDO TUTTI TI DANNO PER MORTO: CHIEDERE A RINGO STARR - L’EX BEATLE SUONA, DIPINGE, RECITA, FOTOGRAFA. PER ANNI SE LO SONO FILATO IN POCHI, CONVINTI CHE L’UNICO SUPERSTITE DEI ‘FAB FOUR’ FOSSE PAUL. ORA TUTTI LO RISCOPRONO. MA LUI PREFERISCE MEDITARE. CON DAVID LYNCH

1 - PACE, AMORE E SELFIE

Carlo Antonelli per “GQ

 

ringo starrringo starr

C’e? il resto del mondo con le dita a V, indice e medio. Lo fanno un po’ tutti, basta scorrere le foto su Facebook dei nostri amici o quelle degli invitati ai party, dei Vip sul tappeto rosso, dei discotecari nei club di mezzo mondo, dei saccopelisti in vacanza: tutti con le dita a V. Il significato? Mah.

 

E poi c’e? Ringo Starr. Uno degli ultimi esseri umani rimasti sul pianeta a fare quel gesto in modo corretto (col palmo rivolto all’osser vatore), consapevole del significato che gli era stato attribuito nei floreali Anni 60, i suoi anni insomma: “peace and love”. Nonostante fosse considerato il cazzone del gruppo, Ringo Starr prende quel gesto molto sul serio. E? uno che ci crede ancora, l’ex batterista dei Beatles: «Degli Anni 60    conservo soprattutto l’idealismo e la voglia di vestirmi come una rockstar».

 

Con queste premesse era matematico che la sua strada incrociasse quella di John Varvatos,     stilista           americano che fin dagli esordi ha sposato l’estetica rock&roll e, coerentemente, ha sempre scelto come testimonial per le sue campagne rockstar come i Kiss, Jimmy Page, Paul Weller, Green Day, ZZ Top, Alice Cooper, Iggy Pop, Slash... Tutta la nobilta? strosciata dell’Olimpo del rock&roll, in breve.

 

ringo starr peace rocksringo starr peace rocks

Ultimo di questa illustre lista, Richard Parkin Starkey, meglio noto come Ringo Starr, l’ultimo Beatle vivente, a voler credere alla divertentissima leggenda metropolitana secondo cui Paul McCartney sarebbe morto in      un incidente nel 1966 e rimpiazzato con un sosia. A voler credere a Sir Paul, invece (o e? il suo sosia?), l’ultimo Beatle sarebbe lui, Macca.

 

In uno sketch comico della Bbc di qualche anno fa si vede un gruppo di star dello show- business intente a discutere attorno a un tavolo su chi di loro sia degno di andare in Africa per beneficenza. Ognuno pensa di essere il piu? adatto, finche? una voce pomposa li interrompe: «Voi sapete», interviene Sir Paul McCartney, «che a questo tavolo l’unico che puo? andare sono io. Sono stato nella band rock piu? grande della storia della musica: io sono l’ultimo Beatle superstite». Tutti annuiscono, intimoriti, fino a che un timido Ringo Starr prende la parola: «E io?».

 

ringo starr peace and loveringo starr peace and love

Una gag che la dice lunga su che tipo sia Ringo. «L’ho fatto perche? ho pensato fosse un grande sketch. Ha funzionato. Io e Paul siamo gli unici due Beatles ancora in vita, anche se a lui piace pensare di essere l’unico», se ne esce durante la nostra conversazione-lampo.

 

Il passato e? li?, certo, ma lui non ama cullarsi sugli allori di quello che e? stato fino al 1970, perche? dopo lo scioglimento dei Fab Four, Ringo Starr e? stato tanto altro: cantante, pittore, fotografo, attore. E benefattore. Degli Anni 60 non si e? portato dietro solo l’ideologia fricchettona e la voglia di vestirsi tutto di pelle, ma anche la passione per la meditazione trascendentale.

 

Il suo fondo benefico, Ringo Starr Peace & Love Fund, ha infatti come obiettivo il sostegno della  David Lynch Foundation, associazione no profit che usa la meditazione trascendentale per curare le vittime di stress post traumatici. Ma come si fa a inserire reperti       di un’altra era geologica, come l’ideologia hippy, “peace & love”, le dita a V, la meditazione trascendentale, in un presente fatto di disincanto, social network e selfie?

 

Sfruttando social network e selfie, appunto: l’incontro tra Ringo e John Varvatos ha portato a una campagna pubblicitaria e a un progetto di beneficenza che si serve proprio dei social media per riportare le dita a V al loro significato originario. Per ogni selfie con il gesto della pace firmato con l’hashtag #peacerocks, John Varvatos si e? impegnato a donare un dollaro a favore del Ringo Starr Peace & Love Fund.

ringo starr nel 1965ringo starr nel 1965

 

C’e? anche un video in cui alla batteria si alternano amichetti come Steven Tyler, Chad Smith, Jimmy Kimmel e via andare. Lui ha chiesto, loro hanno accettato: non deve essere facile dire di no a Ringo.

 

Chi lo conosce lo descrive come           una persona affabile, molto tranquilla. Cosi? si presenta anche a noi, al London Edition Hotel, lo scorso settembre. Supereasy. La sera prima, placido placido si era seduto a uno dei tavoli dello show Men of the Year di GQ Uk, dove ha beccato l’ennesima consacrazione. La conversazione e? altrettanto vicina allo zero, in termini di eccitazione. La maggior parte del tempo che abbiamo a disposizione, la passa a chiacchierare con Paul, il fotografo. Abitano in paesini vicini, fuori Londra, e attaccano con uno scambio infinito di consigli di pub, ristoranti, macellerie.

 

Cerco almeno di stimolarlo sulla questione delle coincidenze, del “fattore       fortuna”, il colpo di culo che ti passa davanti e che ti cambia la vita per sempre. Nega, sostanzialmente. Non ama farsi trattare come una leggenda, pur essendo stato parte di un fenomeno quasi religioso, forse perche?, come spesso ricordava Lennon, «la gente si dimentica che Ringo era una star gia? prima di unirsi ai Beatles».

ringo starr nel 1959ringo starr nel 1959

 

Fu Epstein, il manager dei Fab Four, a chiamarlo per sostituire Pete Best, il primo batterista, giudicato non all’altezza. «E? vero», conferma il diretto interessato, «a Liverpool ero piu? famoso dei Beatles. Sono stati fortunati a prendermi. Ero un batterista cool. Brian

Epstein mi chiese se volevo suonare al Cavern con loro. Ed e? cosi? che ho iniziato». Il resto, come usa dire, e? storia.

 

Una storia in cui quel batterista con quella facciazza un po’ cosi?, con quella vena compositiva un po’ cosi? (due soli brani dei Beatles firmati come autore unico) al cospetto di colleghi di cotanto genio, veniva visto un po’ come l’ultima ruota del carro.

 

Ma lui niente: ha continuato per la sua strada, ha sposato una sua fan e ci ha fatto tre figli, dopo la fine dei Beatles ha sfornato qualche disco buono e qualche disco cattivo, ha recitato in un sacco di film e sul set di uno di questi ha conosciuto la sua seconda e attuale moglie (Barbara Bach, buttala via!), ha superato problemi di alcolismo («Non bevo dall’89», precisa, e questo vuol dire anche impedire a chiunque sia nella stanza dove lo incontriamo, alle sette di sera, di toccare alcol, neppure prima del suo ingresso).

 

Ha tenuto botta finche?, col tempo, e? stato rivalutato, finendo ai primi posti nelle classifiche dei migliori batteristi di tutti i tempi. Ma lui e? rimasto se stesso e, pure mentre scattava le nostre foto, ha come sempre sollevato la mano, messo le dita a V e ha sorriso: «Peace and Love». Bastera? senz’altro a cancellare ogni conflitto in corso sul pianeta. Sicuro.

 

 

ringo starr e peter sellersringo starr e peter sellers

2 - AMICI, MA SENZA DIRSI UNA PAROLA

David Lynch per “GQ"

 

Ho incontrato Ringo la prima volta nel 2007 quando ha partecipato a un evento per la David Lynch          Foundation al Radio City Music Hall di New York. Abbiamo parlato a lungo, e appena ha saputo della mia fondazione ne e? diventato sostenitore. Gli e? piaciuto il lavoro che facciamo con i veterani di guerra e i bambini vittime di abusi, aiutandoli a superare lo stress post traumatico con la meditazione.

 

ringo starr e la prima moglie maureenringo starr e la prima moglie maureen

Ringo e? una superstar di quelle che non si vedono dai tempi dei Beatles, ma non ha assolutamente problemi di ego. E? semplicemente una brava persona che ama la vita e se la gode, il che lo rende ancora piu? adorabile. La meditazione che facciamo io e Ringo e? quella trascendentale di Maharishi Mahesh Yogi. E? stato lo stesso Maharishi a insegnargliela nel 1967, un anno prima del viaggio dei Beatles a Rishikesh in India.

 

La meditazione lo ha aiutato molto, come accade a chiunque la pratichi: gli ha dato piu? energia e felicita?. Ringo e? un esempio perfetto dei suoi effetti  benefici, e? pieno di vita e sembra piu? giovane perche? ogni giorno dentro di se? acquisisce la consapevolezza d’essere divino.

 

Si vede che Ringo ama davvero le persone. Per il suo compleanno si e? fatto fare dei braccialetti con la scritta Peace&Love, ed e? andato a distribuirli alla gente. Si relaziona con le persone una per una: ognuno e? importante per lui, ed e? una cosa molto bella da vedere.

 

ringo starr e la moglie barbara sul set ringo starr e la moglie barbara sul set

Quest’anno ha collaborato con lo stilista        John Varvatos ed e? sempre vestito con i suoi nuovi capi, ma ha devoluto il guadagno da questa attivita? alla mia fondazione. Una volta sono andato a casa sua per un listening  party, una di quelle       serate in cui gli artisti presentano i propri dischi. Lo sapete, io sono un musicista non appassionato di musica, ma e? stato bellissimo incontrare tutte quelle persone, straordinari musicisti che hanno condiviso tanti momenti insieme a lui.

 

Quando penso a Ringo, penso: ecco un uomo felice e in pace con se stesso. Uno che quando parla di pace e amore lo fa con il suo esempio, con la sua stessa vita. E? una grande persona. E un grandissimo batterista, non dimentichiamolo!

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