LE COZZE NON VESTONO PRADA - UNA EX DIPENDENTE ACCUSA LA MAISON DI “DISCRIMINAZIONE CONTRO LE DONNE”

Maurizio Molinari per "La Stampa"

Un'ex dipendente accusa Prada di violazione dei diritti delle donne, viene sconfitta nei tribunali di Tokio ma trova ascolto alle Nazioni Unite. E' la storia di Rina Bovrisse, la nippo-americana trasferitasi da New York a Tokio per "Prada" divenuta protagonista da quattro anni di una battaglia legale contro la casa di mode sulla base di accuse di "molestie sessuali" e "discriminazioni" soprattutto ai danni delle dipendenti donne.

"Il ceo di Prada in Giappone, David Sesia, ha licenziato o emarginato dipendenti donne giudicandole vecchie, grasse, brutte, disgustanti o senza il "look di Prada"" accusa Bovrisse. Ma nel novembre del 2012 il Tribunale di Tokio le ha dato torto, pur rimproverando a Prada generiche "discriminazioni".

Da qui la scelta di Bovrisse di rivolgersi all'Alto commissariato dell'Onu per i Diritti Umani che, dopo averla ascoltata, ha redatto un comunicato nel quale si chiede al Giappone di "introdurre nella legislazione il reato di molestie sessuali, in particolare sul posto di lavoro, che comporta sanzioni proporzionate alla severità dell'offesa". "Lo Stato giapponese deve assicurare alla vittime di abusi la possibilità di fare causa senza temere ritorsioni" aggiunge il comitato per i Diritti Umani.

In un'intervista a "Salon.com" Bovrisse aggiunge ulteriori particolari delle "discriminazioni subite dalle dipendenti donne" arrivando ad accusare Prada di "controllare il peso e i denti" delle singole donne. Sono argomenti che in dicembre rilancerà dal podio della Camera di commercio americana in Giappone e che l'hanno trasformata in una paladina dei "diritti dei lavoratori" per alcune ong cinesi, come "Labor Action China".

Ma Prada, che ha sempre respinto al mittente ogni accusa, ribatte anche in questa occasione, attraverso un suo portavoce, che "si tratta solo di strumentalizzazioni" ovvero di "un tentativo di sfruttare questioni di grande importanza etica per meri fini personali". "Il nostro intento è di far stabilire al Tribunale distrettuale di Tokio che le iniziative intraprese da Rina Bovrisse sui mezzi di informazione e con risalto pubblico costituiscono una diffamazione contro Prada, causando danni a Prada" termina il portavoce.

 

 

RINA BOVRISSERINA BOVRISSEmiuccia prada e Patrizio Bertellinazioni unite

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