DAGO PRESENTA: "YOUTUBE STORY" DI GLAUCO BENIGNI, SESTA PUNTATA - NEL 2006 LA POPOLARITÀ DEL SITO AUMENTA A DISMISURA, SOSTENENDO LA POLITICA DELLA LEGALITÀ: “NON SIAMO COME NAPSTER. NOI VOGLIAMO ESSERE IN AFFARI CON I PROPRIETARI DI CONTENUTI, NON CERTO IN CONFLITTO” - SI COMINCIA A PARLARE DI SOLDI VERI E ARRIVA IL MOMENTO DELLA SCELTA: O LA PUBBLICITÀ O L’ACQUISTO DA PARTE DI UN GIGANTE - E YOUTUBE SI ALLEA CON MTV...
"YOUTUBE STORY" DI GLAUCO BENIGNI
1 - «BUONGIORNO, SIAMO I LEGALI DELLA NBC»...
A un tratto, qualcuno, giovedì 16 febbraio 2006, per un attimo spegne la luce nel casinò! «Ooohhhh!» Commenta la stampa. Cos'è successo? Vi ricordate la storia di Lazy Sunday? I due minuti e mezzo del video, mentre continuava il negoziato con la NBC, erano rimasti al loro posto.
La gag, ben piantata nei terabyte di YouTube, era arrivata a collezionare 5 milioni di click, più una quantità di video derivati e inoltri via email, e aveva generato una linea di T-shirt. Da quella mattina però chi va a cercarla non la trova più. NBC ha ufficialmente chiesto la rimozione e l'ha ottenuta. «Sappiamo quanto popolare sia il video» avverte YouTube in una nota ai suoi utenti, «ma YouTube rispetta il diritto di coloro i quali detengono il copyright».
«Amazing!» dissero a New York. «Superb!» dissero i parigini. «Impeccabile!» dissero a Tokyo. «Che furbata!» dissero a Napoli. Nonostante il video continui a essere visionabile sul sito della NBC (che però funziona solo con Windows), nonostante si possa vedere, curiosamente gratis, sul sito di GoogleVideo, e nonostante sia acquistabile, a 1,99 dollari, da iTunes, i ragazzi di YouTube lo hanno cancellato.
C'è forse una questione «personale» tra NBC e YouTube? In parte sì, perché alcuni giornali, tra cui il New York Times, hanno scritto che il vero successo della gag non è stato determinato dalla messa in onda sul network Tv, ma da Internet. E questo è un bel rospo peloso da digerire. Alla NBC comunque stanno cavalcando una nuova strategia di marketing: dopo la cancellazione da YouTube il video resta disponibile presso altri soggetti, con cui esiste un accordo; in particolare, dalle eventuali vendite su iTunes, la NBC ricaverà profitti.
In ogni caso la NBC fa sapere, attraverso la sua portavoce Julie Summersgill, che «è stata inoltrata una richiesta per la cancellazione, e non solo da YouTube, relativa a 500 altri video illegali e alcuni clip Tv delle Olimpiadi. Ovviamente» aggiunge Julie «stiamo cercando un equilibrio che soddisfi la base degli utenti e che ci consenta di proteggere una notevole quantità di materiale di nostra proprietà . Comunque» conclude Julie «è stato un processo relativamente amichevole».
La mossa e la contromossa sulla scacchiera appaiono determinanti, e condurranno a ulteriori impensabili effetti. L'incidente diventa una notizia di grande risonanza. La reazione di YouTube viene apprezzata, e la sua popolarità cresce ulteriormente.
2 - CHIARIAMO UNA COSA: «NOI SIAMO IN AFFARI»...
Dopo alcune roventi riunioni, a San Bruno si ritiene opportuno chiarire meglio la posizione di YouTube. Tocca ancora a Kevin Donahue prendere le distanze dalle accuse di spavalda violazione delle norme. «Non siamo più nel 1999» dice a un arcigno giornalista, che peraltro accusa YouTube del fatto che moltissimi video sono inguardabili. «A quel tempo quelli di Napster si comportavano da rinnegati. Pensavano che nessuno potesse fermarli. Noi invece vogliamo essere in affari con i proprietari di contenuti, non certo in conflitto».
L'uscita piace ai boss di Hollywood, che ancora non si sono pronunciati ufficialmente e presto arriva la risposta della potente MPAA. Il cartello delle major cinematografiche, che fa il bello e il cattivo tempo in tutto il mondo, fa sapere che secondo loro quelli di YouTube sono «bravi cittadini».
Non altrettanto simpatici sono invece i commenti di un signore dal nome antico e altisonante, Fred von Lohmann, capo dell'ufficio legale della Electronic Frontier Foundation, il quale vuole sottolineare che «cancellare dal sito i video illegali per il momento è accettabile, ma YouTube sta decidendo di accettare pubblicità : quando ciò avvenisse, uscirebbe dal cono d'ombra del Copyright Act del 1998 e il nuovo status di società che fa business non le consentirebbe più di elemosinare il perdono».
Insomma: sulle ragazzate chiudiamo un occhio ma quando si tratterà di soldi veri saranno guai. YouTube sta giocando una partita difficile, della quale, forse per primi, non conoscono l'esito neanche i suoi fondatori. Gli analisti intanto l'hanno messo sotto torchio. Le ipotesi di sopravvivenza non possono essere che due.
O si mettono a raccogliere pubblicità , «tradendo» in qualche modo i loro utenti - anche perché a quel punto dovrebbero osservare rigorosamente le leggi sul diritto d'autore e di produttore - oppure, ipotesi sempre presente nella Silicon Valley, continuano a lavorare nella speranza di un acquisto da parte di qualche gigante, non importa se vecchio o nuovo medium.
Ma in tal caso, come non rendersi conto che ogni possibile violazione e conseguente azione legale rallenterebbe le offerte? Il sentiero diventa sempre più stretto, e le scelte obbligate. «Proprio come qualcuno dei suoi fantastici videoclip» commenta un analista «questa di YouTube è comunque una storia che vale la pena di stare a guardare».
3 - INTANTO FACCIAMO UN ACCORDO CON MTV...
A YouTube concordano: la partita è aperta e si riflette sulle prossime mosse. Nel frattempo però c'è una «cosuccia» nell'aria che attira la loro attenzione. Si tratta della rete Tv che ha fatto la storia degli ultimi vent'anni di video musicali.
L'imperatrice degli All Music Network. Ebbene sì, sua maestà MTV sta strizzando l'occhio ai Ragazzi di San Bruno. L'imperatrice è in crisi: perde smalto, pubblicità e spettatori ogni giorno; e non è più in grado di sostenere la missione originale che l'ha resa una potenza nella cultura pop-rock mondiale. à attaccata da ogni parte.
Un accordo con YouTube riassocierebbe il suo marchio alla generazione del millennio, e il sito potrebbe diventare la nuova piattaforma per quel tipo di music video che MTV non manda più in onda, ovvero quelli prodotti dalle migliaia di band underground che popolano invece il web. Si può fare. Si deve fare!
Il 3 marzo 2006 se ne sa di più. «Loro vogliono muoversi in fretta» rivela la portavoce di YouTube, Julie Supan, «e noi abbiamo deciso di aiutarli inserendo i loro video. In cambio possiamo definirci âpartner ufficiali', a significare che i contenuti arrivano direttamente da MTV2 e che il loro uso è legale». L'accordo non prevede alcuno scambio di denaro tra le parti.
Quel giorno, sull'homepage di YouTube compare il logo MTV2 alla sommità della sezione Today's Featured Video. La sera si contano i click: 85.000 in continua crescita. Niente male.
Continua/6...
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http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-youtube-story-di-glauco-benigni-prima-puntata-ha-cambiato-la-vita-a-36398.htm
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http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-youtube-story-di-glauco-benigni-seconda-puntata-se-i-tre-giovani-nerd-36452.htm
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http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dago-presenta-youtube-story-terza-puntata-non-appena-il-sito-decolla-da-ogni-angolo-36506.htm
LINK ALLA QUARTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dago-presenta-youtube-story-di-glauco-benigni-quarta-puntata-quella-grande-idea-di-fare-36567.htm
LINK ALLA QUINTA PUNTATA
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dago-presenta-youtube-story-di-glauco-benigni-quinta-puntata-nel-2006-anche-un-giornale-36618.htm
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