visconti la colombaia ischia

QUI GATTA CI ALCOVA - CHE DEGRADO NELLA STORICA VILLA “LA COLOMBAIA”, BUEN RETIRO DI LUCHINO VISCONTI A ISCHIA - QUELLA CASA, ORA CHIUSA, PER IL REGISTA ERA UN’OSSESSIONE: SPESE CIFRE ASTRONOMICHE PER ARREDARLA E DIVENNE IL LUOGO DEI SUOI FURORI PASSIONALI - POI LA DECADENZA, LE MESSE NERE, LE ORGE E GLI SFREGI. IL PARCO È ABBANDONATO E DENTRO NON C’È PIÙ NIENTE

Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

villa la colombaia luchino visconti 5

Quando Luchino Visconti la vide, erano gli anni '50 e allora Ischia era come Capri, senza la piazzetta, e in qualche modo più bella, se ne innamorò solo come un Des Esseintes - o un aristocratico con la tessera del Pci può innamorarsi di una villa nobile e spartana, a strapiombo sul mare e lontano da tutti.

 

Un' isola felice dentro un' isola meravigliosa. Una casa-castello bianca con le persiane azzurre, volte gotiche e torrioni merlati che vogliono riprodurre manieri medievali, dépendances e un parco di lecci, eucalipti e pini.

 

villa la colombaia luchino visconti 7

Zèfiro dal mare e aria di cinema. La villa, chiamata La Colombaia, è nella più bella posizione di Ischia, tra Forio e la baia di San Montano, sopra la caletta di San Francesco, nel cuore del bosco di Zaro.

 

Costruita a fine '800 dalla locale famiglia Patalano, era stata poi acquistata dall' eccentrico barone Fassini. Per Visconti - conte, intellettuale, neorealista, esteta, affettivamente omosessuale, imperioso e generosissimo - quella casa divenne un' Ossessione.

luchino visconti e la sorella a la colombaia

 

Il regista - cresciuto in una delle ville più belle del lago di Como, villa Erba a Cernobbio - nei primi anni delle sue vacanze a Ischia, già intorno al 1945, soggiorna all' inizio in una casa sulla costa di Punta Molino, dopo in albergo.

 

Poi, vista La Colombaia, dove l' amica Alida Valli passa ospite l' estate, fa di tutto per averla. Visconti mette in campo l' orgoglio di casta, la sete di dominio, il desiderio del Bello. Ed essendo un conte, ricco e famoso, ci riesce. Nel 1965, quando ha già girato Senso, Rocco e i suoi fratelli e Il Gattopardo, convince per sfinimento il barone a vendergliela. La Colombaia ora è sua.

 

tomba luchino visconti

«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi». E Luchino cambia tutto. La villa viene ristrutturata sotto la supervisione dell' architetto Giorgio Pes. Visconti con lavori interminabili («Una casa non va mai finita», diceva) rivoluziona soprattutto gli interni, in stile liberty.

 

villa la colombaia luchino visconti 6

Spende cifre astronomiche per acquistare i pavimenti (provenienti da antiche ville campane in demolizione) e mobilita i suoi amici antiquari tra Londra e Parigi per recuperare i pezzi migliori: vetri coloratissimi, quattro grandi molossi di ceramica, Klimt e Matisse alle pareti, vasi d' alabastro, enormi camini umbertini, carte da parati fiorate, finestre a sesto acuto che inquadrano una vista a strapiombo sul mare.

villa la colombaia luchino visconti 8

 

Lui si occupa personalmente del giardino: siepi, ortensie blu (di cui riempiva tutte le 25 stanze della villa), edere, le «belle di notte» bianche che profumano da fare girare la testa...

 

villa la colombaia luchino visconti 3

Il «bianco maniero sovrastante l' azzurro mare profondo» diventa tutto per Visconti. Oasi, buen retiro, luogo di lavoro (sullo scrittoio della sua stanza furono trovati appunti di diversi progetti teatrali, e qui lavorò molto alla sceneggiatura di Ludwig), alcova per i suoi furori passionali (le lunghe vacanze, ogni anno, per anni, con l' amatissimo attore austriaco Helmut Berger, che all' epoca era «l' uomo più bello del mondo»).

villa la colombaia luchino visconti 4

 

E la sua tomba: sotto una roccia del parco, tra la discesa a mare e la piccola terrazza che aveva eletto a «pensatoio», dal 2003 la famiglia Visconti, o quel che ne resta, ha posto le sue ceneri.

 

villa la colombaia luchino visconti 2

Oggi quel che resta della Colombaia è il mito di un' epoca, quella in cui il cavalier Angelo Rizzoli trasformò Ischia in un ritrovo del jet-set internazionale; e la leggenda di una villa elegantissima che ospitò (oltre all' irresistibile e vezzeggiato Helmut Berger, il protagonista assoluto e dissoluto delle estati alla Colombaia) tutti gli amici di Visconti: Suso Cecchi d' Amico (con la quale scrisse la sceneggiatura di dodici dei suoi diciassette film), Maria Callas, Burt Lancaster, Romolo Valli, Giuseppe Patroni Griffi, Alain Delon (il grande amore mancato, bastava un ritardo all' invito a cena da «Zi Nannina a mare» per gettare il regista in paranoia), Franco Zeffirelli, Romy Schneider (forse l' attrice che amò di più), Florinda Bolkan, Adriana Asti (la quale, secondo Berger, portava alla Colombaia altri omosessuali per scacciare lui, l' ultimo era un polacco...), e poi Renato Salvatori, Annie Girardot, Umberto Orsini (che una sera rompe un vaso di Émile Gallé, e Luchino non batte ciglio: «Vabbè, ma mica ti sei fatto male?»)...

 

visconti berger e romy 20

Per il resto - al netto dei ricordi cinematografici che ancora contiene - La Colombaia oggi è spoglia di tutto. Rimanendo bellissima. Dopo la morte di Visconti, nel '76, la villa ha conosciuto solo guerre tra gli eredi, abbandoni, vandalismi, fallimenti, contenziosi tra la Fondazione che l' ha gestita per alcuni anni facendone sede di museo e Scuola di cinema (bruciando un milione e mezzo di euro) e l' amministrazione di Forio che attualmente è il proprietario, ma non sa come mantenere un immobile costosissimo e al massimo ogni tanto ospita un convegno di medici o un matrimonio (gratis agli ischitani, 500 euro di affitto per gli «stranieri», quando una location del genere, in un mondo normale, renderebbe 10mila euro a cerimonia...).

luchino visconti morte a venezia

 

Oggi La Colombaia - dove negli anni '80-90, nel momento di massimo decadimento, «ci facevano orgette e messe nere», racconta qualche vecchio del posto - è chiusa da tre anni. Riusciamo a entrare perché giornalisti, dopo un paio di telefonate in Comune.

 

Sole a picco, silenzio assoluto lungo la strada che sale dal mare costeggiata da muretti dipinti a calce di ville che immaginiamo ricchissime (passando incrociamo un' Audi gialla con Sabrina Ferilli) e un bosco di lecci che immette alla casa.

 

villa la colombaia luchino visconti 1

C' è una coppia di custodi di mezza età («In realtà abusivi, c' è un contenzioso con l' amministrazione...» spiega il dipendente del Comune che ci accompagna) ai quali qualcuno ogni tanto allunga una mancia per entrare di sfroso, mentre qualcun altro invece non si perde d' animo e scavalca.

 

Il parco è abbandonato, la ruggine si mangia gli infissi, le statue del giardino rubate, il roseto scomparso, il pavimento di legno dell' anfiteatro dove si mettevano in scena i lavori teatrali semidistrutto... Fuori è tutto malandato, dentro tutto vuoto.

 

villa la colombaia luchino visconti 10

Gli arredi si dice siano in qualche deposito a Milano, messi al sicuro dagli eredi. Il resto è stato depredato. I pavimenti in maiolica disegnati dallo stesso Visconti smantellati, i camini in marmo staccati, le porte a cuspide con le lunette di vetro colorato divelte. E il bancone del bar, posticcio, è decorato utilizzando ciò che rimane dei magnifici vetri di Murano con cui il regista fece rivestire l' ascensore esterno, ora completamente arrugginito, fatto costruire quando una trombosi gli paralizzò braccio e gamba sinistra. Era l' estate del '72.

LUCHINO VISCONTI

Dopo, il conte Visconti venne sempre meno qui nel suo regno. Lasciando dietro di sé i suoi capricci, il suo genio, il suo gusto unico, le sue sfrenatezze e tutta la sua solitudine.

villa la colombaia luchino visconti 11luchino viscontiLUCHINO VISCONTIhelmut berger luchino visconti

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!