grillo merlo

NELLA DISCUSSIONE VACUA SULL'ELEZIONE DEL PRESIDENTE MANCA BEPPE GRILLO. È PASSATO DI MODA? – LA RISPOSTA DI MERLO: "È TUTTA DA SCRIVERE LA STORIA DEI GRILLINI CHE NON HANNO PRESENTATO ALLA CASSA IL BIGLIETTO DELLA LOTTERIA CHE AVEVANO VINTO. GLI EX BURATTINI DI GRILLO OGGI SONO IRRILEVANTI PERCHÉ È DIVENTATO IRRILEVANTE IL LORO FONDATORE. IL SOLO COMICO ITALIANO CHE HA SMESSO DI FAR RIDERE. NESSUNO MEGLIO DI LUI CONOSCE E TEME LA FEROCIA DELLA PERNACCHIA, CHE IN ITALIA È QUEL CHE IN FRANCIA FU LA GHIGLIOTTINA…"

gianroberto casaleggio e beppe grillo

Lettera a FRANCESCO MERLO pubblicata da La Repubblica

 

Caro Merlo, nella discussione vacua sull'elezione del Presidente manca Beppe Grillo. È passato di moda? Federico Ferretti

Caro Merlo, so che non pubblicherà mai questa mia email, ma nonostante ciò gliela scrivo lo stesso. Le volevo fare una semplice domanda: perché prova tutto questo rancore e accidia nei confronti dei 5 Stelle? Sarà forse perché hanno proposto, approvato e fatto misure che avrebbe dovuto fare qualsiasi governo o partito di sinistra? O perché sono riusciti a fare anche misure che hanno svegliato un po' l'economia? Oppure ancora per quelle misure tese a punire chi corrompe, evade, elude? Un saluto, anzi nemmeno quello. Maurizio Solazzo P.S.: W Grillo, W il M5S.

 

BEPPE GRILLO IN COLLEGAMENTO CON CONTE

LA RISPOSTA DI FRANCESCO MERLO

Caro Solazzo, è tutta da scrivere la storia dei grillini che non hanno presentato alla cassa il biglietto della lotteria che avevano vinto. Mai però sono stati di sinistra, sin dai tempi delle profezie delfiche dell'ideologo Casaleggio che profetizzava un nuovo ordine mondiale, chiamato Gaia, e un governo planetario che sarebbe stato eletto dalla Rete dopo la terza guerra mondiale. Non erano di sinistra il vaffa, la gogna, i nomi storpiati, il turpiloquio, gli insulti, l'incompetenza e l'improvvisazione, le insolenze, lo sberleffo e lo sbeffeggiamento da canaglia.

 

francesco merlo

Con un'ormai completa autonomia rispetto all'origine, gli ex burattini di Grillo, i grillini appunto, oggi sono soggetti non identificati che si sono strappati le orecchie d'asino e si sono maccheronicamente impratichiti con la sintassi, con l'educazione, con il decoro estetico, con le giacche e le cravatte, con qualche libro persino, ma sono ancora inadeguati a qualsiasi progetto di governo che non sia l'odio sistematico a tutti i governi. Postgrillini, dunque.

 

Sono anime vaganti nell'Italia infettata dalla pandemia, sono un'umanità politica esausta scagliata come schegge dall'esplosione del vaffa di cui portano i segni. Nel loro smarrimento e nella loro confusione c'è infatti più Grillo di quanto loro stessi credano e di quanto ce ne sia negli archivi della Rai. Non lo sanno, ma sono irrilevanti perché è diventato irrilevante il loro fondatore. Il partito di maggioranza relativa è insignificante perché è insignificante l'uomo che li ha inventati e che ha cambiato la politica italiana. Sono convinto che il destino di questi vincenti di insuccesso sia indissolubilmente legato a quello di Grillo, al loro grande capo, il solo comico italiano che ha smesso di far ridere. Nessuno meglio di lui conosce e teme la ferocia della pernacchia, che in Italia è quel che in Francia fu la ghigliottina.

beppe grillo al mare in sardegna 10

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