to the lake

IL DIVANO DEI GIUSTI/1 - CHE VEDIAMO STASERA IN TV? VI CONSIGLIO “TO THE LAKE”, BELLISSIMA SERIE APOCALITTICA/PANDEMICA RUSSA, CHE MI È MISTERIOSAMENTE APPARSA IERI, SU NETFLIX, PROPRIO MENTRE SENTIVO LA DIRETTA DELLA CONFERENZA STAMPA DI GIORGIA MELONI E ZELENSKY DA KIEV - IDEATA PRIMA DEL COVID, HA UN INIZIO CLAMOROSO E SPETTACOLARE CON LO SCOPPIO DI UNA PANDEMIA NEL CENTRO DI MOSCA - VIOLENTA, PIENA DI AZIONE E DI INCREDIBILE DIVERTIMENTO... - VIDEO

to the lake

Marco Giusti per Dagospia

 

Che vediamo stasera in tv? Vi consiglio una bellissima serie apocalittica/pandemica russa, salutata dalla critica internazionale come un capolavoro, che misteriosamente mi è apparsa ieri su Netflix, proprio mentre sentivo la diretta della conferenza stampa Giorgia Meloni – Zelensky da Kiev.

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Sarà un caso, ma sui colpi di tosse della Meloni cambio e vedo questa “To The Lake” (il titolo russo è “Epidemic”), serie di 8 puntate (ma ne è stata già fatta una seconda stagione) diretta dal documentarista e direttore della fotografia Pavel Kostomarov, scritta da Roman Kantor e tratta da un best sellers del 2011 di Yana Vagner con Kirili Karo, Viktoriya Isakova, Aleksandr Robak, Natali’ya Zemtsova e la bellissima Maryana Spivak che ricorderete in “Loveless” di Andrei Zvyagintsev, film premiato a Cannes qualche anno fa.

 

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Ideato prima del covid-19, e quindi della guerra, uscito in patria il 14 novembre del 2019, ha un inizio clamoroso e spettacolare con lo scoppio di una pandemia nel centro di Mosca, con gli infetti che mostrano come sintomi colpi di tosse, occhi rossi e un malessere che li porta a morte sicura dopo quattro giorni. A questo si unisce la reazione dei media e delle forze governative russe. I primi tendono a minimizzare la cosa. Le secondo si mostrano per quelle che pensiamo siano. Un esercito pronto a sparare e poi a chiedere.

 

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Leggo che la quinta e la sesta puntata sono così violente contro le forze governative che sono state censurate per un periodo prima di riapparire in tv forse modificate, anche se il regista dice che sono identiche a come erano prima. Tutto è visto attraverso un piccolo gruppo di moscoviti che, come gli eroi di “The Last of Us” cercano di uscire dalla città e spostarsi per la Russia. I cattivi non sono qui gli infetti mostruosi, ma bande armate di ladroni che girano per il paese da subito e le forze governative, che non sembrano così diverse dalle bande armate.

 

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I nostri protagonisti, un uomo, Sergey, Kirili Karo, legato a due donne, Anna e Irina, Vikoriya Isakova e Maryana Spivak, la prima medico e la seconda, quella che è stata abbandonata, con figlio, un altro uomo, Lyionia, Aleksadr Robak, un riccone volgare con moglie incinta e figlia, Viktoriya Agalakova, darkettona e trasgressiva, sono cinici e cattivi quanto basta per far funzionare la serie.

 

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Violenta, piena di azione e di incredibile divertimento, perché riesce a tenerti su con riprese incredibili della Mosca prigioniera del virus e di una situazione che degenera ogni minuto di più. Impossibile non pensare sia alla pandemia che alla guerra in Ucraina con una popolazione russa preoccupata solo della propria sopravvivenza da classe agiata. Leggo ovunque che è considerata una delle migliori serie Netflix mai realizzate. 

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