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IL DIVANO DEI GIUSTI - ALTERNATIVE A SANREMO? VI DICO SOLO: “A CHIAPPÉ, SU STA FAVA NUN SE SCUREGGIA!” – “SONO PISELLI DA EVACUARE…CAZZI DA CAGARE”. INSOMMA, CI SAREBBE “SQUADRA ANTISCIPPO” - UN ALTRO FILM CHE POTREBBE SALVARVI LA SERATA È “LE MANS 66: LA GRANDE SFIDA”, CHE HA LA STESSA PUREZZA DI CLASSICI COME “GRAND PRIX”, O "BENVENUTI AL SUD" - IN SECONDA SERATA TORNA "LA DOTTORESSA SOTTO IL LENZUOLO” E L’OTTIMO “JOJO RABBIT”... - VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

tomas milian squadra antiscippo

Alternative a Sanremo ne abbiamo? Vi dico solo le battute più celebri e vediamo se indovinate: “A Chiappé, su sta fava nun se scureggia!” – “Sono piselli da evacuare… cazzi da cagare”. Insomma, su Cine 34 alle 21  ci sarebbe il primo dei Nico Giraldi movies, variante poliziottesca, ma altrettanto parolacciara dei Monnezza, “Squadra antiscippo” diretto da Bruno Corbucci con Tomas Milian, Jack Palance, Maria Rosaria Omaggio, Toni Ucci, Jack La Cayenna, Benito Stefanelli, Mimmo Poli, Angelo Pellegrino, il marito di Goliarda Sapienza, nel ruolo di Chiappetta (da cui la battuta… “A Chiappé…”).

 

SOUTHPAW

Nico non è ancora il personaggio che conosciamo, manca ahimé Bombolo. Ma Corbucci riempie il film di presenze romane di culto, il ladrone buono è Toni Ucci, c’è il Gargiulo di Massimo Vanni. La bella di turno è Maria Rosaria Omaggio. Dopo l’ovvia scopata, Nico si riveste con calzettoni sgargianti, pon pon, canotta di lana al grido “Dopo che ho fatto certe cose mi viene un freddo terrificante”. Rai Movie alle 21, 10 presenta il violento “Southpaw – L’ultima sfida” di Antoine Fuqua con Jake Gyllenhaal, Rachel McAdams, Naomie Harris, Forest Whitaker, Oona Laurence, 50 Cent.

 

SOUTHPAW

“I pugni fanno male”, si sa. I pugni fanno male e parecchio anche in questa storia di sangue, botte, orgogli feriti, manager infami, allenatori de core, tragiche cadute e resurrezioni alla Rocky che firma un gran regista di noir come Antoine Fuqua, Southpaw – L’ultima sfida con Jake Gyllenhaal protagonista con la faccia tumefatta, un occhio pesto, morale a pezzi, ma sempre pronto a menare. Il pericolo è che diventi un po’ un nuovo Nicholas Cage con il fisico palestrato e tutti questi ruoli di sfigato che deve recuperare l’amore di qualcuno.

 

SOUTHPAW

Perché il suo campione di mediomassimi Billy Hope è un gran picchiatore, ma come uomo è una frana. Nato sulla strada, bianco ma nero di fratellanza, Billy è cresciuto a botte e a rap, come Eminem, che non a caso avrebbe dovuto essere il protagonista del film cinque anni fa, quando era solo un progetto della Dreamworks e una sceneggiatura scritta da Kurt Sutter, l’autore di The Shield. Anni di riformatorio, un’aggressività animalesca, nessuna tattica psicologica sul ring, hanno fatto di Billy un pugile di cuore ma non certo di gran testa. Più o meno un idiota fortunato.

 

SOUTHPAW

Lo ha salvato, non a caso, la bella moglie bionda Maureen, Rachel McAdams, che ragiona per lui e sfrutta a letto i round rimasti da combattere una volta che il suo uomo vince per k.o. prima del 12° round. E’ una battuta del film. Tutto andrebbe bene, Maserati, Ferrari, villa con piscina, orologi d’oro con brillanti da regalare agli amici, quando una sera, per colpa di un simpatico scambio di pugni con un pugile colombiano rivale, tale Miguel Escobar detto “Magic”, cioè Miguel Gomez, la bella Maureen si prende una pallottola volante sparata da un uomo di Miguel. E’ la fine.

 

SOUTHPAW

Billy Hope precipita nella sfiga più nera, perde in un incontro a Las Vegas e parte de capoccia contro l’arbitro (non se fa), va anche a sbattere con la Maserati contro un albero sotto casa. Magari non l’aveva visto. Così in breve tempo perde tutto, villa, auto, catenone d’oro, orologi. Finisce in una cameretta lercia con la padrona di casa che lo guarda male. Il manager infame, interpretato dal rapper 50 Cent un po’ incicciato, lo molla subita per Miguel Escobar, e la giustizia gli toglie la sua adorata figlioletta occhialuta mandandola ai servizi sociali e obbligando lui a un recupero psicologico di un mese. Per giunta dovrebbe anche trovarsi un lavoro.

 

ryan reynolds lanterna verde

Precipitato in un film di Nicholas Cage, il povero Billy-Jake Gyllenhall, va a farsi salvare l’anima e il corpo da un allenatore povero ma onesto, Tick Willis, interpretato da Forrest Whitaker, che nella sua palestra cerca anche di recuperare i ragazzi della strada. Ovvio che ritroverà l’onore perduta e l’amore della figlioletta. Canale 20 alle 21, 10 passa il terribile “lanterna verde” diretto d Martin Campbell con Ryan Reynolds, Blake Lively, Peter Sarsgaard, Mark Strong, Temuera Morrison, Jenna Craig. Meglio Sanremo.

lo sperone insanguinato

Mi rivedrei invece “lo sperone insanguinato” (grande titolo da “me cojoni”) diretto da Robert Parrish e, in incognito, un po’ anche da John Sturges, due grandi firme del tempo, scritto da Rod Serling, con un Robert Taylor un po’ fuori parte e un John Cassavetes appena uscito dall’Actor’s Studio che esagera non poco. Per fortuna c’è anche Julie London. Ma si capisce subito che tra Taylor e Cassavetes non corre buon sangue. Molto violento. Lo ricordo vietato. Non farà una lira. Riguardo al film Rod Serling, che lo scrisse, disse: “Ho dato battute migliori ai cavalli che agli attori”.

psychedelic

 

Rai5 alle 21, 15 passa un film, mai visto almeno da me, su un gruppo di fuori di testa, “Psychedelic” di Davide Cosco con il bravissimo Massimiliano Rossi, Yari Gugliucci, Alessandro Haber, Giuseppe Amelio, Ksenija Martinovic il povero Flavio Bucci al suo ultimo film. Ha dei fan. Non ha nessun fan e me ne ero del tutto scordato “La storia infinita II”, sequel diretto dall’australiano George Miller (ma non è quello di Mad Max!) con Jonathan Brandis, Kenny Morrison, Clarissa Burt.

 

le mans 66

L’autore del libro, Michael Ende, cercò in tutti i modi di bloccare il progetto, di cambiare almeno il titolo. Lo definì "un gigantesco melodramma fatto di kitsch, commercio e plastica". Gli attori bambini del primo film, dopo sei anni, erano tutti diventati grandi. Per questo chiamarono un cast del tutto nuovo. Rai4 alle 21, 20 passa un film che potrebbe salvarvi la serata, “Le Mans 66: la grande sfida”, diretto da James Mangold con Matt Damon, Christian Bale, Caitriona Balfe, Jon Bernthal, Josh Lucas, Noah Jupe.

 

le mans 66

Un film che ha la stessa purezza di classici come “Grand Prix” di John Frankenheimer. E’ la sfida dell’uomo contro altri uomini e dell’uomo con la macchina. James Mangold riprende la sfida con i maestri del passato per raccontare questa clamorosa vera storia americana che vede l’ex eroe di guerra e pilota Ken Miles, interpretato da Christian Bale, e il costruttore di auto Carrol Shelby, interpretato da Matt Damon, al soldo della Ford e del suo presidente, interpretato da Tracy Letts, sfidare i campioni della Ferrari e del vecchio Enzo, il nostro Remo Girone, sulla pista di Les Mans nella celebre 24 ore.

 

le mans 66

Ma la guerra dei due vecchi compari, Ken Miles e Carrol Shelby, non è tanto con i bolidi della Ferrari, che fino al 1966 aveva sempre vinto sulla Ford, quanto con i business men della Ford stessa per avere la macchina che vogliono e piazzare il pilota ideale, cioè il poco “vendibile” al marketing Ken Miles. Ferrari e il suo team sembrano vecchi cavalieri ottocenteschi rispetto agli uomini d’affari della Ford e alle loro logiche di mercato. Non a caso il vecchio Enzo non si è piegato quando Henry Ford gli ha chiesto di vendergli il marchio.

nowhere special 4

 

E guarda con profondo rispetto il cavaliere Ken Miles che tenta l’impresa impossibile. Mangold non si lascia andare a nessuno degli effetti spiacevoli di oggi, come i droni sulla testa degli attori, ma si mantiene fermo sulle macchine in corsa e sui primi piani degli attori, non perde mai di vista la costruzione della storia.

 

Preparatevi su Rai Tre alle 21, 20 a piangere con il tenerissimo “Nowhere Special – Una storia d’amore” di Uberto Pasolini (il regista del recentissimo “Itaca”) con James Norton, Daniel Lamont, Eileen O'Higgins, Valene Kane, Keith McErlean, Sean Sloan.

 

nowhere special 4

Siamo in quel di Belfast, in Irlanda, e un padre single che di professione fa il lavavetri come se fosse in un film di Ken Loach, John, interpretato da James Norton, si ritrova nella condizione di essere un malato terminale di cancro di classe operaia e di dover al più presto trovare una nuova famiglia per il suo delizioso figlioletto di quattro anni, Michael, interpretato da uno spettacolare Daniel Lamont, che ha cresciuto con amore senza la mamma, che è tornata in Russia a sei mesi dalla sua nascita e non si è più fatta sentire.

nowhere special 2

 

Assieme a una ragazza dei servizi sociali, vede una serie di famiglie inglesi, di ogni tipo, per capire a quale affidare Michael. Fino a quando dovrà scegliere proprio perché non ha più tempo. Ovvio che si pianga, ma Pasolini, che è un signore che ha passato tutta la vita a produrre film intelligenti, da “Full Monty” a “I vestiti nuovi dell’imperatore”, sa che non può concedere troppo al lacrima movie e allo scivolamento nel mélo. Fa un cinema civile e minimalista.

 

nowhere special 1

Già la storia, ispirata a un fatto vero, è così forte e la coppia che ha messo in scena, padre e figlio, così perfetta. Così seguiamo il percorso di John di giorno in giorno, sul lavoro, sempre più difficile da fare, nell’educazione del figlio e negli incontri con le famiglie inglesi. In mezzo a tutto questo John sa che dovrà spiegare a un bambino di quattro anni che cos’è la morte e cosa sta capitando. E dovrà lui stesso superare questo trauma senza fare pagare tutto questo dolore al figlio.

BENVENUTI AL SUD

Canale 5 alle 21, 20 gioca una carta piuttosto buona contro Sanremo, quella di “Benvenuti al Sud” di Luca Miniero con Claudio Bisio, Valentina Lodovini, Angela Finocchiaro, Alessandro Siani, Giacomo Rizzo, Nando Paone, Salvatore Misticone, remake italianizzato di un grande successo franco-belga, dove i terroni erano i belgi. Da questo film nacque non solo tutto il cinema di successo di Siani, ma proprio un genere sud-nord che è andato avanti fino a oggi. Strepitosi i caratteristi napoletani, da Giacomo Rizzo a Nando Paone a Misticone, per non parlare di Nunzia Fumo.

 

venom tom hardy

Tv8 alle 21, 30 propone invece il divertente “Venom” di Ruben Fleischer con Tom Hardy, Riz Ahmed, Michelle Williams, Jenny Slate, Reid Scott, Scott Haze. Quando uscì fece il botto. Tanto che scrissi Ammazza sto Venom di Tom Hardy! Con una lingua più lunga di Valentina Nappi o di Emilio Fede dei bei tempi, il faccione un po' alla Salvini (see, gli piacerebbe...), malgrado il massacro della critica, domina la scena internazionale a mani basse e santifica Tom Hardy come superstar Marvel. 80 milioni di dollari in America, altri 125 in tutto il mondo per un totale di 205 globali con un budgettino di 100 milioni. Ha fatto il botto nella Corea del Sud, 15 milioni, Russia, 11, Messico, 7.

 

le bugie hanno gli occhi verdi

Passiamo alla seconda serata con “Le bugie hanno gli occhi verdi”, thriller con influencer e web assassino diretto da Terrence Hayes con Shoshana Bush, Spencer Neville, Sarah Fischer, Kris Sidberry, Lance A. Williams, Rai Premium alle 22, 55. Iris alle 23, 05 propone un vecchio western con James Cagney, “La legge del capestro” diretto da Robert Wise con James Cagney, Irene Papas, Don Dubbins, Lee Van Cleef, Stephen McNally. Leggo che il protagonista, nel ruolo del durissimo, padronale giudice Rodock, doveva essere Spencer Tracy.

 

la legge del capestro

Ma visto che ritardò di ben quattro giorni l’arrivo, non se la sentiva di andare a girare sulle Montagne Rocciose, venne licenziato dalla MGM, la sua casa di produzione dal 1939. Incredibile… Al suo posto venne chiamato James Cagney. La protagonista doveva essere invece Grace Kelly, ma prima di arrivare a Irene Papas, mai stata a Hollywood prima, si pensò a Eve-Marbie Saint e a Jennifer Jones. Lo ricordo come un gran bel film, con fotografia di Robert Surtees, la musica di Miklos Rozsa e tutti ambienti naturali.

il letto in piazza

 

Cine 34 alle 23, 05 spara “Il letto in piazza”, fortunata commedia sexy diretta da Bruno Gaburro con Renzo Montagnani, Rossana Podestà, John Ireland, Franco Bracardi, Daniele Formica. Il film nasce da un romanzo trashissimo di Nantas Salvalaggio. Ma la storia del libro è a sua volta ripresa da una notiziola letta su “La Stampa” negli anni ’60, riguardante il paese di Cerano, vicino a Salò: «Spregiudicato casanova di provincia ridicolizza le pie signore del paese mettendo in piazza i loro peccati: leggendo ogni sera in trattoria pagine del suo diario di amatore».

 

Secondo Salvalaggio, il primo a voler portare al cinema il romanzo era stato Vittorio Gassman, ma passarono dieci anni prima che qualcuno riuscisse nell’impresa. Gaburro, sulle pagine de “La Stampa”, in data 15 gennaio 1976, in un articolo intitolato: «Un casanova novarese per Rossana Podestà», spiega il ruolo interpretato dalla sua protagonista: «Il personaggio della Podestà è quello di una ex-operaia che si prostituisce al solo scopo di mettere da parte dei soldi per sottoporsi a un intervento di plastica facciale». Però…

la finestra sul cortile

 

Su Rai Movie alle 23, 15 torna “La finestra sul cortile” di Alfred Hitchcock con James Stewart, Grace Kelly, Thelma Ritter, Raymond Burr, Wendell Corey, Judith Evelyn. Cine 34 alle 0, 55 passa invece “La dottoressa sotto il lenzuolo” di Gianni Martucci con Karin Schubert, Gastone Pescucci, Orchidea De Santis, Eligio Zamara, Alvaro Vitali.

 

karin schubert la dottoressa sotto il lenzuolo

Una dottoressa apocrifa, cioè non uno dei film regolari di Laurenti e soci per Luciano Martino, ma una piccola produzione della Flora Film diretta da Gianni Martucci alla sua seconda regia dopo La collegiale. Karin Schubert tenta di competere con la Fenech, aiutata da Orchidea De Santis. Per fortuna c’è Alvaro Vitali. Il tutto in quel di Pisa, con gli scherzi alla Amici miei.

 

Racconta Gianni Martucci a Eugenio Ercolani: «La Schubert veniva da un successo clamoroso come Barbablù con Richard Burton. Grazie a quel film, scelsi di metterci lei. […] Era molto bella, di una bellezza che rimane impressa, forte. Caratteristica fondamentale, prima ancora delle capacità recitative. Se non hai una fotogenia forte, un'importanza visiva, non vai da nessuna parte». C’è un momento di autocitazione della commedia erotica quando Alvaro e la Galleani vanno al cinema e vedono Il vizio di famiglia di Mariano Laurenti. Angelo Pellegrino ricorda il regista come una persona molto seria, che credeva nell’operazione.

memorie di pesce rosso 2

 Ha una bella storia, ma pessime critiche, la commedia “memorie di pesce rosso” diretta da Terry Kinney con Matthew Broderick, Alan Alda, Virginia Madsen, Dylan Baker, Bobby Cannavale, Louis C.K., Iris all’1, 05, dove un giornalista di Chicago, che a causa di un colpo in testa, ha una memoria scombinata, che cerca di vendere una rarissima figurina insieme allo zio malato di Alzheimer. Rai Movie all’1, 20 presenta l’ottimo “Jojo Rabbit” di Taika Waititi con Roman Griffin Davis, Thomasin McKenzie, Taika Waititi, Scarlett Johansson, Sam Rockwell. Vediamo cosa ne scrissi.

jojo rabbit

 

Intanto un film che inizia con “I Want to Hold Your Hand” dei Beatles in tedesco (Komm, gib mir deine Hand) e chiude con “Heroes” di David Bowie sempre in tedesco (Helden), non può che farci piangere. Come se non bastassero, sentiamo anche “I Don’t Want Grow Up” di Tom Waits e “Mama” di Roy Orbison.

jojo rabbit

 

Quanto alla stravaganza dell’idea, quella di costruire un film, appunto questo Jojo Rabbit, su un bambino di 10 anni, il piccolo Jojo, interpretato da Roman Griffin Davis, cresciuto nella Germania nazista come piccolo Hitler Jugend che ha come amico immaginario Adolf Hitler, diciamo che non sarà tipico humour ebreo, ma forse tipico humour maori-ebreo, perché il regista, Taika Waititi, qui anche sceneggiatore e attore nel ruolo di Adolf Hitler, è appunto di padre maori e di mamma ebrea.

 

daredevil

Di fatto tutto il film è pieno di amore per la mamma del piccolo Jojo, interpretata da un’incantevole Scarlett Johansson, con le sue scarpette bianche e marroni e il suo buffo cappellino. Tv8 all’1, 30 passa il modesto “Daredevil” di Mark Steven Johnson con Ben Affleck, Jennifer Garner, Michael Clarke Duncan, Colin Farrell, Jon Favreau. Nella notte passa di tutto, da “Witness – Il testimone”, gran thriller di Peter Weir con Harrison Ford, Kelly McGillis, Lukas Haas, Josef Sommer, Jan Rubes, Alexander Godunov,

 

vite strozzate

Iris alle 2, 35, al musicarello “I ragazzi dell’hully gully” diretto da Marcello Giannini con Alicia Brandet, Claudio Privitera, Ave Ninchi, Angela Luce, Carlo Pisacane, Rete 4 alle 2, 45. Chiuderei con due bei noir italiani, “Vite strozzate” di Ricky Tognazzi con Sabrina Ferilli, Vincent Lindon, Luca Zingaretti, Ricky Memphis, Lina Sastri, dove Lindon è finito nelle mani del cravattaro Luca Zingaretti, nel suo primo ruolo da duro, Iris alle 4, 25, e “I guappi”, filmone storico che ci porta all’origine della Camorra diretto da Pasquale Squitieri con Franco Nero, Fabio Testi, Claudia Cardinale, Lina Polito, Raymond Pellegrin, Rai Movie alle 5.

squadra antiscippo 3tomas milian squadra antiscippo I guappii ragazzi dell’hully gullyi ragazzi dell’hully gully 1witness – il testimonewitness witness il testimone memorie di pesce rosso 1daredevil ryan reynolds lanterna verderyan reynolds lanterna verde 2il letto in piazzale mans 66le mans 66le mans 66jojo rabbit 1jojo rabbit 8adolf hitler jojo rabbit squadra antiscippojojo rabbitjojo rabbit la finestra sul cortile la finestra sul cortile la dottoressa sotto il lenzuolola dottoressa sotto il lenzuolola dottoressa sotto il lenzuolo 2la dottoressa sotto il lenzuolola dottoressa sotto il lenzuolo 3la dottoressa sotto il lenzuolo 2il letto in piazza 1tomas milian squadra antiscippo la finestra sul cortile il letto in piazza 3 benvenuti al sud le bugie hanno gli occhi verdi 2la storia infinita 2lo sperone insanguinato tomas milian squadra antiscippo

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