
IL DIVANO DEI GIUSTI - BELLA GIORNATA PER I CINEFILI NOTTAMBULI. ALL'1,45 PASSA QUELLO CHE PER I CRITICI DEI "CAHIERS DU CINEMA" È IL PIÙ BEL FILM DI OGNI TEMPO, CIOÈ "JEANNE DILLMAN, 23 QUAI DE COMMERCE, 1080 BRUXELLES" DI CHANTAL AKERNAN. FORSE DAGO DOVREBBE VEDERLO. MA DUBITO CHE GLI PIACCIA. NON GLI PIACERÀ NEMMENO L'ALTRA LECCORNIA PER CINEFILI, SEPPUR DI ALTRO TIPO RISPETTO CINEMA ARTISTICO-MILITANTE-LIBERATORIO DELLA AKERMAN, IL THRILLER EROTICO "EMANUELLE E FRANCOISE LE SORELLINE". C'È DI TUTTO, ORGE, SCENE DI SESSO A TRE, CANNIBALISMO E UN FINALONE SANGUINOLENTE… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
jeanne dielman, 23 quai du commerce, 1080 bruxelles.
Che vediamo oggi? Bella giornata per i cinefili nottambuli. All'1, 45 Fuori Orario su Rai Tre propone quello che per i critici dei "Cahiers du Cinema" è il più bel film di ogni tempo, cioè "Jeanne Dillman, 23 Quai de Commerce, 1080 Bruxelles" di Chantal Akernan con Delphine Seyrig nel ruolo della depressa vedova Jeanne Dillman con figlio a carico e modi di guadagnare antichi ma moralmente poco giustificabili. Tre ore, dura 201 minuti, per descrivere i tre giorni nella vita della protagonista che mette a posto casa.
jeanne dielman, 23 quai du commerce, 1080 bruxelles
Forse Dago, che è ormai come un cinephile di 16 anni, dovrebbe vederlo. Ma dubito che gli piaccia. Ammetto che Jeanne Dillman è diventato in tutto il mondo un po' una moda. Anche un po' parodiato tra gli snobboni del cinema alle prese con i lavori domestici. A Dago non piacerà nemmeno l'altra leccornia per cinefili, seppur di altro tipo rispetto ai fan della Akerman e del suo cinema artistico-militante-liberatorio, che vi propongo.
emanuelle e francoise. le sorelline
Si tratta di "Emanuelle e Francoise le sorelline", Cine 34 alle 4, 30 thriller erotico che vede l'esordio nel porno di Joe D'Amato, scritto e interpretato da George Eastman alias Gigi Montefiori con Rosemarie nei pochi panni di Emanuelle, bella ragazza disinibita che si deve vendicare della morte della sorella Framcoise, Patrizia Gori, spinta al suicidio propri dal personaggio di Montefiori. C'è di tutto, orge, scene di sesso a tre, cannibalismo, finalone sanguinolente.
Per me e Dago magari sarebbe più adatto il meraviglioso "Gunga Din", spettacolare film di avventure dei giovani ufficiali inglesi in India diretto da George Stevens, per me uno dei maestri del cinema, già direttore della fotografia di tanti film di Laurel e Hardy, con Cary Grant, Douglas Faurbanks Jr (mia madre pazza di lui), il più rozzo Victor McLaglen e Sam Jaffe nel ruolo dell'eroico trombettiere indiano Gunga Din che si sacrificano per salvare i soldati della Regina.
Se non avete visto Gubga Din non capite pienamente la prima scena della parodia che fa di Sam Jaffe in "Hollywood Party" Peter Sellers, qua do rovina tutta la scena finale perché no la smette di suonare quella cavolo di tromba. Tutti e due i film, proprio per il blackface di Sam Jaffe e Peter Sellers che fanno gli indiani, sono considerati politicamente scorretti. Cosa un po' ridicola. È cinema.
In prima serata trovate su Cine 34 alle 21, 05 il buddy buddy "Lui è peggio di me" di Enrico Oldoini con Adriano Celentano e Renato Pozzetto. Un filo coatto, ma vigoroso il "King Arthur" diretto dal regista afroamericano Antoine Fuqua con Clive Owen, Keira Knightley, Stellan Skarsgard e Ivano Marescotti, Canale 20 alle 21, 10. Rai Movie alle 21, 10 propone uno migliori film della serata, "Marnie" di Alfred Hitchcock, tratto dal racconto di Winston Graham, pensato per la bionda algida Grace Kelly, che alla fine rifiutò, e al suo posto venne chiamata Tippi Hedren, che si trovò malissimo col regista, col quale aveva una sorta di rapporto tossico, oggi scriveremmo molesto, e decise di non lavorarci più.
Anche se questo, e lo sapeva bene, significò per lei non fare più nulla a Hollywood. Come protagonista maschile, anche se l’idea della storia vedeva, al fianco della frigida Marnie, ragazza che non può essere toccata da un maschio, un aristocratico americano, venne scelto addirittura Sean Connery subito dopo il successo di “007 – Licenza di uccidere”.Connery aveva chiesto alla Eon, che produceva i James Bond di poter essere liberato dal contratto solo se si fosse trattato di Hitchcock.
Da parte sua, il regista e il suo sceneggiatore, Jay Presson Allen, andarono a vedere il film e trovarono perfetto Connery. Solo Tippi Hedren, vedendolo di persona fece notare a Hitchcock, che “Marnie dovrebbe essere frigida… ma lo avete visto lui che è?”. E Hithcock rispose, “Mia cara, si chiama recitazione”. Allora, “Marnie” ci piacque molto, anche se, in effetti, il nodo centrale, la frigidità di Marnie dovuto a una infanzia vissuta con la mamma prostituta alcolizzata, e il sex appeal maschile di Connery fanno un po’ a pugni. Fu l’ultimo film di grandi collaboratori di Hitchcock, il musicista Bernard Hermann, il direttore della fotografia Robert Burks, difficilmente rimpiazzabili, come vedremo nei film successivi. Occhio a un giovane Bruce Dern come marinaio.
Su MediaseItalia2 alle 21, 15 passa l'horror "The Apparition"di Todd Lincoln con Ashley Greene, Tom Feldman, Sebastian Stan e Lule Pasqualino. Iris alle 21, 15 propone un bel thriller di Clint Eastwood, "Debito di sangue" con Clint Eastwood, Wanda De Jesus, Jeff Daniels, Angelica Huston. È una prima visione su Rai Due alle 21, 20 la commedia con Aldo senza Giovanni e Giacomo, "Una boccata d'aria" di Alessio Lauria con Lucia Ocone, Giovanni Calcagno, Mario Di Leva, Ludovica Martino, che vede il ritorno in Sicilia, da Milano, del padrone di una pizzeria in difficoltà economiche.
Su Rai4 alle 21, 20 trovate "Special Delivery" di Dae-min Park, Hue Dong Won, Jo Hee- bong. Cielo alle 21, 20 passa il melo sessuale svizzero-americano "L'istante infinito" di Douglas Beer con Jennifer Rihouey, Damien Dorzas, Mathieu Chardet, dove una ragazza, dopo la morte del figlio, trova sollievo solo nella maturazione.
Passiamo alla seconda serata con l'horror "La maschera di cera", la versione diretta da Jaume Collet Serra con Elisha Cuthberson, Chad Micael Murray e Paris Hilton, MediaseItalia2 alle 23, 05, e con la riproposta di "Grand Hotel Excelsior " di Castellano e Pipolo con Adriano Celentano, Carlo Verdone, Enrico Montesano, Diego Abatantuono e Eleonora Giorgi., Cine34 alle 23 10. Cielo alle 23, 15 propone l'ottimo erotico d'autore "Tre donne immorali" diretto da Walerian Borowiczk con Marina Pierro, Francois Guetary, Gaelle Legrand.
Rai4 alle 23, 15 passa "Nido di vipere" di Kim Yong hoo , con Woo Sung Jung, Do-yeon Jeon. Su Rai Movie alle 23, 30 uno scrittore in crisi rifugiato in u a baita di montagna (sempre lì finiscono) ospita un misterioso vagabondo in "Black Butterfly" di Brian Goodman con Antonio Banderas, Jonathan Rhys Meyers, Piper Perabo, Abel Ferrara. Fece piuttosto colpo qua do uscì il revenge movie al femminile "Una donna promettente" di Emerald Fennel con Carey Mulligan, Bo Buhrman, Jennifer Coolidge, Italia 1 alle 23, 40.
Canale 5 alle 0, 20 si butta su "I cassamortari" di e con Claudio Amendola, con Sonia Bergamasco, Alessandro Sperduti, Massimo Ghini, mai uscito in sala e passato direttamente su Amazon. Il pubblico italiano, si sa, detesta da sempre le dark comedy o l’umorismo nero, figurarsi un intero film costruito tutto su una famiglia di cassamortari romani, i Fratelli Pasti, dove si gioisce per “ ’na carambola sul raccodo, ’na carneficina”.
Amendola cerca di renderceli simpatici grazie a un cast di attori popolari, Massimo Ghini come l’aviddissimo e tirchissimo fratello maggiore Marco (“Il bello di uesto lavoro è il co ntante”), Lucia Ocone come la sorella Maria, che ha il vizietto di essersi scopata 118 vedovi inconsolabili, Gian Marco Tognazzi come fratello Matteo, quello che parla solo coi morti e non coi vivi, e Alessandro Sperduti come il fratello più giovane e meno avido, molto legato alla mamma, una Giuliana Lojodice molto in formaCome far resuscitare un rocker morto pippato, un Piero Pelù abbastanza divertente, in una sorta di evento mediatico organizzato dalla figlia del defunto, Alice Benedetti, e dalla sua manager Sonia Bergamasco.
La storia, troppe mani, è un po’ confusa, Ghini e Ocone soffrono dal fatto di provenire entrambi dalla non bellissima horror comedy “Una famiglia mostruosa”, ma gli attori sono tutti ben diretti, anche i non protagonisti, come Antonello Fassari e Massimo Dapporto, e il film è piacevole, se superate qualche imbarazzo iniziale.
carmen villani carlo giuffre' la supplente
Andate sull'usato e visto sicuro con "Terminator" di James Cameron con Arnold Schwarzenegger, Linda Hamilton, Michael Biehn, Rai Movie all'1 10, e anche con "La supplente" di Guido Leoni con Carmen Villani, Dayle Haddon, Eligio Zamara. Chiudo con "Johnny West il mancino" di Gianfranco Parolini con Mimmo Palmara, Adriano Micantoni, Roger Delaporte, Mara Lruz, Rete 4 alle 3, 05. Il problema centrale è che Parolini mette insieme lo spaghetti americano, quello nostrano, la commedia e il dramma in un pentolone in cui neppure il suo protagonista Dick Palmer, cioè Mimmo Palmara, con cui ha fatto già molti peplum, crede troppo. Per di più ne fa un meticcio cherokee civilizzato.
E né Palmara né il suo personaggio sono adatti alla commedia western, soprattutto se in anticipo sui tempi. Ha dichiarato il regista: “Fu un film fatto per favorire il mio amico Mimmo Palmara... per lui m’inventai la storia di Cherokeee, un indiano civilizzato. Scrissi anche la canzone molto carina che venne cantata da Katyna Ranieri, che poi è la moglie del noto compositore Riz Ortolani”.
Sembra che in un primo tempo il film fosse tutto costruito su due fratelli un po’ maneschi chiamati Dinamite interpretati da Mimmo Palmara e Alan Steel. Fu poi Mimmo Palmara a voler portare in risalto il personaggio dell’indiano Cherokee e farne il protagonista. Lo spiega lo stesso attore: “Parolini mi aveva fatto leggere un copione che puntava su due personaggi che erano due lottatori, interpretati da me e da Alan Steel. Gli dissi che era una stronzata. Ti pare che due protagonisti di un film western non fanno altro che menarsi dall’inizio alla fine? Invece, c’era un personaggio minore che era figlio di un’indiana e di un bianco e non era accettato né dai bianchi né dagli indiani che era più interessante drammaticamente" Insomma...
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