IL DIVANO DEI GIUSTI/2 – CHE VEDIAMO STASERA IN CHIARO? PER IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI MARCELLO MASTROIANNI, CINE 34 ALLE 21,15 PASSA “LA DOLCE VITA” DI FEDERICO FELLINI – LA RISPOSTA DI RAI MOVIE ALLE 21,10 NEL SEGNO DI MASTROIANNI È “IERI OGGI E DOMANI” DI VITTORIO DE SICA – I DUE FILM SE LA VEDRANNO CON “CATTIVISSIMO ME 2”, SU ITALIA 1 ALLE 21,20 – PASSIAMO ALLA SECONDA SERATA CON UN TERZO FILM DI MASTROIANNI, “DIVORZIO ALL’ITALIANA” DI PIETRO GERMI CON STEFANIA SANDRELLI ALLORA QUINDICENNE… – VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
marcello mastroianni yvonne furneaux la dolce vita
Che vediamo stasera? Davvero grande è la sorpresa di scoprire che Cine 34, dopo tante serate nel nome di Edwige Fenech e Gloria Guida, alle 21,15 passa “La dolce vita” di Federico Fellini con Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Anouk Aimée, Yvonne Furneaux, Magali Noël. Certo. E’ il centenario della nascita di Marcello Mastroianni e Mediaset da tempi non sospetti ha comprato i diritti di “La dolce vita” (e non solo) assieme a tutti i film della Library della Cineriz di Rizzoli.
Mi sembra una scelta ragionevole. Ma è una delle tante incongruenze di questo paese. Mediaset non ha solo i diritti di “La dolce vita” e “Otto e mezzo”, anche di “Accattone” e “Mamma Roma” di Pier Paolo Pasolini. E nessuno, in tanti anni, ha tentato di ricomprare i classici per la Rai, la televisione di stato. E pochi come Fellini hanno lottato finché hanno potuto contro le reti di Berlusconi e il berlusconismo tv, come ben spiegavano “Ginger e Fred” e “La voce della luna”.
La risposta di Rai Movie alle 21,10 nel segno del centenario di Mastroianni è “Ieri oggi e domani” di Vittorio De Sica con Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Tina Pica, Giovanni Ridolfi. I due film se la vedranno con “Cattivissimo me 2”, Italia 1 alle 21,20, ma anche col thriller “Al vertice della tensione” di Phil Alden Robinson con Ben Affleck, Morgan Freeman, James Cromwell, Liev Schreiber, Bridget Moynahan, Iris alle 21,10 e col giallo ucraino-polacco-tedesco “Rhino” di Oleg Sentsov con Serhii Filimonov, Evhen Chernykov, Evgeniy Grigorev, Alina Zievakova, Margo Dumas, Rai4 alle 21 20.
mastroianni loren ieri oggi domani
Rai Storia alle 21,10 propone “La bella di Roma” diretto da Luigi Comencini, che lo aveva ideato assieme a Ettore Maria Margadonna come “I pani amore e…”, Silvana Pampanini nel ruolo della bella di Roma desideratissima da tutti i maschi, da Alberto Sordi a Antonio Cifariello. Ci sono anche Paolo Stoppa, Lina Volonghi, Gigi Reder, Sergio Tofano, Bice Valori, Ciccio Barbi. Musiche di Nino Rota e fotografia di Arturo Gallea.
sophia loren ieri, oggi e domani
Da registrare assolutamente. Su Canale 27 alle 21, 10 trovate il divertente “Corsari” o “Cutthroat Island” di Renny Harlin con Geena Davis, Matthew Modine, Frank Langella, Maury Chaykin. Il film ebbe molti problemi. Harlin si ritrovò con un film già fuori controllo, al quale aggiunse inutili riscritture e rifacimenti costosi di set. Oliver Reed doveva interpretare Mordecai Fingers, ma dopo aver provocato una rissa in un bar e averci provato con la protagonista venne rispedito a casa.
sophia loren ieri, oggi e domani
Renny Harlin buttò fuori dal set anche il capo operatore e con lui se ne andarono due dozzine di tecnici per solidarietà. La lavorazione fu un disastro, Harlin girava con tre camere sempre accese. Non rimasero mai nei limiti della produzione. Mettiamoci anche che la Carolco, che produceva il film, dichiarò bancarotta a sei settimane dall’uscita.
Passiamo alla seconda serata con un terzo film di Marcello Mastroianni, “Divorzio all’italiana” di Pietro Germi con Stefania Sandrelli allora quindicenne, Daniela Rocca, Leopoldo Trieste, Rai Movie alle 23,15. Venne candidato a tre Oscar, regia, protagonista e sceneggiatura. Fu un successo immediato. Vinse per la sceneggiatura di Ennio de Concini, Alfredo Giannetti e Pietro Germi. Ma il film vinse anche a Cannes nel 1962 per la migliore commedia, e ben due Golden Globes nel 1963, miglior attore protagonista e miglior film straniero.
Rete 4 alle 0,10 passa il divertente “Full Monty” di Peter Cattaneo con Robert Carlyle, Tom Wilkinson, Mark Addy, Paul Barber, dove un gruppo di squattrinati rovinati dalla crisi economica inglese si inventano un numero di spogliarello maschile per signore e fanno successo.
Quarto film con Mastroianni, stavolta diretto da Dino Risi è il bellissimo “Mordi e fuggi” con Oliver Reed, Nicoletta Machiavelli, Bruno Cirino, Carole André e Gianni Agus, Cine 34 alle 0,45. E’ un grande film sull’Italia del tempo, a pochi mesi dall’omicidio Calabresi. Un gruppo di brigatista rapisce Mastroianni e la sua amante, Carole André, e si trascinano dietro una marea di polizia, di tiratori speciali, ma anche di televisione nazionali e private.
Viene fuori un viaggio tra il comico e il thriller dove però che chi rischierà la vita. Il capo dei brigatisti è un fenomenale Oliver Reed che sul set metteva paura a tutti, ma non a Dino Risi, che lo adorava. Al loro primo incontro Oliver Reed si era preparato un beverone nel portaombrelli fatto di ogni genere di alcolico e se lo beveva tirandolo su come un otre. Nicoletta Machiavelli al tempo ebbe dei guai perché arrestarono il suo uomo per spaccio… Occhio al finale. Molto politico.
Rai4 alle 0,50 propone l’horror “Fantasy Island” di Jeff Wadlow con Michael Peña, Maggie Q, Lucy Hale, Austin Stowell, Portia Doubleday, Jimmy O. Yang. “Il tempo delle mele 3” di Claude Pinoteau con Sophie Marceau, Vincent Lindon, Elena Pompei, Robert Attias, non è il terzo film della saga di Pinoteau e Sophie Marceau, ma un film sentimentale ambientato tra Parigi e un paesino sulle Alpi con lei ormai grande e un giovane Vincent Lindon.
Su Italia 1 alle 2,50 avete una commedia presidenziale di Barry Levinson, “L’uomo dell’anno” con Robin Williams, Christopher Walken, Laura Linney, Jeff Goldblum, Lewis Black. Poco visto. Cine 34 alle 2,50 passa invece lo stracult ideato da Maurizio Costanzo “Troppo belli”, diretto da Ugo Fabrizio Giordani con Costantino Vitagliano, Daniele Interrante, Ernesto Mahieux, Jennifer Poli. Musiche di Gigi D’Alessio. Avrebbe dovuto dare vita a tutta una serie di film dello stesso tipo, ma non funzionò.
Su Iris alle 3,30 passa invece un altro flop, “Il figlio più piccolo” diretto da Pupi Avati con Christian De Sica finalmente alle prese con un film “serio”, Laura Morante, Luca Zingaretti, Nicola Nocella, Nico Toffoli. Il figlio più piccolo era stato pensato per il giovane Daniel Agami, ragazzo bolognese, amico degli Avati, perfetto per il ruolo, costruito sulla sua fisicità, che scappò a pochi giorni dal set non convinto dell’operazione. Al suo posto venne chiamato Nicola Nocella, da poco uscito dal Centro Sperimentale di Cinematografia, che si ritrovò protagonista del film da un giorno all’altro.
Il film non funzionò benissimo, ma Nocella ebbe un gran lancio che gli servì nella carriera. Daniel Agami, invece, mi venne a trovare in Rai a Roma. Era un mio fan. Chissà, magari fece male a scappare.
Italia 1 alle 4,40 passa uno dei rari film dove appaio come attore, quindi da evitare, “Il segreto del successo” diretto da Massimo Martelli, autore dei programmi di maggior successo di Fabio Fazio, con Paolo Maria Veronica, Roberto Malandrino, Antonio Catania, Enzo Iacchetti e una serie di volti popolari, da Carlo Freccero a Enrico Mentana, da Francesco Paolantoni a Francesco Guccini, da Alberto Abruzzese a me.
L’idea era quella di far scomparire due comici non di grande successo come Malandrino e Veronica, darli per morti e svilupparne un culto mediatico che non avevano mai avuto. I volti noti servivano a avvalorare la tesi del film. Purtroppo il film non. Andò bene e Malandrino e Veronica non fecero più altri film.
Su Rai Movie alle 5 avete un film di Giuseppe De Santis dedicato alla campagna di Russia che ebbe una lunga e tormentata lavorazione in Russia, “Italiani brava gente”, con Tatyana Samoylova, Raffaele Pisu, Arthur Kennedy, Zhanna Prokhorenko, Peter Falk. Vennero chiamati da protagonisti anche Franco e Ciccio che si erano appena affacciati nel cinema.
Chiudo, Iris alle 5,15, con una commedia sexy diretta da Franco Rossetti, “Quel movimento che mi piace tanto” con Carlo Giuffrè, Martine Brochard, Renzo Montagnani, Cinzia Monreale. Riconoscerete in un brevissimo ruolo anche Carlo Verdone che fece da aiuto a Rossetti, amico del padre. Ispirato a “Giacomo il fatalista” di Denis Diderot, con grandi nudi di Cinzia Monreale e Martine Brochard è anche il tentativo di Rossetti di fare una commedia sexy di successo in quel di Siena, la sua città.
Ha sempre sostenuto che era il suo film meno riuscito. Carlo Verdone, giovane aiuto regista, ricorda che doveva dare le battute agli attori, quasi sempre nudi, a pochi centimetri da loro con grande imbarazzo. Che era anche maggiore perché tutte queste scene erano girate nei grandi luoghi storici di Siena.
quel movimento che mi piace tanto
C’è perfino un’apparizione con mutande a filo della Monreale dentro San Domenico, mentre una scopatona è girata nella camera da letto del Nannini, proprietario dell’industria del panforte. Secondo Verdone si girava con due macchine da presa per due versioni diverse. Più spinta per l’estero, più castigata per l’Italia. Cinzia Monreale dichiara nei giorni di uscita del film, “Io mi spoglio anche in piazza, però non siate così morbosi” (“La Stampa”, 5 gennaio 1976).
quel movimento che mi piace tanto
Martine Brochard, in “Cinema 70”, ricorda con simpatia il film. “Mi sono divertita da matti con Giuffrè, ci inventavamo delle cose insieme sul momento… e poi c’era Montagnani che era un amico, bravo, simpatico”. Anche la Brochard ricorda delle scene piccanti con Cinzia Monreale per l’estero. Per Giovanni Buttafava, “Il Patalogo”, è un “balordo libello anticomunista, basato sull’idea che per far carriera a Siena si debba essere del Pci, quindi abbandonare le amanti monarchiche (nella fattispecie una contessa che si chiama Livia Serpieri, sic).
Meglio ancora se la ragazza appena sposata si rivela una puttana e non una vergine: la rivelazione della diabolica Serpieri scatena, invece del ludibrio, ammirazione per il coraggio proletario mostrato dal protagonista”. Ottimo per il nuovo corso della cultura di destra.