LA DIVINA PINGUEDINE - FERRARA CONTRO IL CRITICO ANTI-OBESI: “OLLIO E BELUSHI ERANO GRASSI E COMICI, LUI UN GROSSO STRONZO”

Giuliano Ferrara per "il Foglio"

Speravo di essere Fatty Arbuckle, perché ciascuno di noi spera di essere un altro. Suggerisce Arthur Rimbaud: "Je est un autre. Si le cuivre s'éveille clairon, il n'y a rien de sa faute" ovvero "Io è un altro. Se l'ottone si risveglia tromba, non è colpa sua". Fatty finì male a soli 46 anni, tra accuse lancinanti di cronaca nera, assoluzioni in giudizio schiacciate dalla periclitante e feroce etica hollywoodiana, gli restò solo l'amicizia sublime di Buster Keaton, ma pesava 190 chilogrammi e faceva le piroette da Dio, anche con Chaplin.

Oppure volevo essere Oliver Hardy, Ollio, il bonario compagno di Stanlio. Poi ho sperato di essere un po' almeno John Belushi, ma non sono mai stato un maledetto. Nel XXI secolo mi ritrovo Melissa McCarthy. E' un'attrice americana comica e grassa. Sentite cosa dice di lei un criticastro di New York: "La McCarthy è un aggeggio di attrice che ha dedicato la sua breve carriera al fatto di essere di volta in volta disgustosa e obesa con eguale successo".

Ha aggiunto di Melissa, interprete di Bridesmaids e di Identity Thief, che ha la stazza di un trattore, è una femmina ippopotamo e altre delicatezze. Ma questo è niente. L'attacco al ciccione di successo, alla figura pubblica dell'obeso, non è di per sé sconvolgente, io almeno lo sopporto come un tributo inconsapevole di sé e del risentimento blasfemo che esprime verso l'essenza della pinguedine: divinità e vita. Quando Antonio Ghirelli disse a Craxi che sarei andato in video per la prima delle mie trasmissioni televisive, Bettino gli rispose: "E' troppo grasso".

Dopo il successo, immediato, dicevo ai miei amici: "Ovvio, sono grasso, riconoscibile all'istante, basta un pizzico di talento e la figura tonda aiuta, rassicura adulti e bambini". Insomma io non avrei risposto a quello scemetto di Reed come ha fatto Paul Feig: "Vada vaffanculo, go fuck yourself". Ma Reed merita di peggio, anche un fracco di legnate metaforiche, per aver così motivato il suo risentimento umanitario verso noi obesi: "Io obietto all'uso di fattori di salute come elementi di scena.

La Mc-Carthy basa la sua carriera sul fatto di essere disgustosa e obesa. E non mi pare divertente. Ho troppi amici che sono morti per malattie legate all'obesità, problemi cardiaci e diabetici. Ho aiutato molta gente a perdere peso, e non mi pare che cose come queste siano passibili di grande umorismo. Ho un assoluto diritto di esprimermi così". Ora su Twitter nascerà un hashtag #tutticonrexreed, e va bene.

Non ho obiezioni di sorta. Ma alla radice del fenomeno espresso dal correttismo del critico c'è qualcosa di profondo, di cui ho letto in un bel saggio della Civiltà cattolica su Alasdair MacIntyre e il suo libro celebre After the Virtue (Dopo la virtù).

Padre Giovanni Cucci S. I. riprende il filosofo metafisico e morale MacIntyre quando, sulla scia di un autore la cui lettura fa diventare molto grassi, Max Weber, sostiene che la scomparsa di un criterio morale nella cultura e nella mentalità moderna, insomma l'abrogazione del grasso san Tommaso, lascia in vita al posto del re, del sacerdote e del nobile soltanto il ricco esteta di Kierkegaard, il manager e il terapista.

"Essi occupano i posti centrali della società - scrive padre Cucci - ciò che li accomuna è l'uso strumentale e manipolatore della ragione, volta a suggestionare per imporre la propria volontà" attraverso l'unico standard che è la persuasione e il consenso pubblico, misurandosi nell'unico campo residuo che è quello "dell'efficienza misurabile".

Il criticastro Reed non lo sa, ma è un povero terapista. Il suo unico potere è l'osceno accordo contemporaneo sull'idea che la virtù, anche la nota virtù del comico, ingigantita dai difetti fisici, è un residuo del passato, un tratto poco vincente ed efficiente del carattere della persona. Melissa, Fatty, Buster Keaton, Ollio e Belushi, sono grassi e comici. Reed è un grosso stronzo, ma - beninteso - uno stronzo terapeutico.

 

REX REED E LIZA MINNELLIREX REEDSANDRA BULLOCK E MELISSA MCCARTHY IN THE HEAT CORPI DA REATO BEN FALCONE AND MELISSA MCCARTHY Giuliano Ferrara Giuliano Ferrara a Capri stanlio olliocraxi ferrara

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