TE LA DO IO LA KASTA! – IL GRILLINO DI BATTISTA PIZZICATO IN AULA A GUARDARE LA PARTITA SUL PC E A VOTARE COL TRUCCHETTO DELLA PALLINA - IL ‘CITTADINO’ DURO E PURO POI SI COMPORTA COME UN SOTTOPANZA DELLA PRIMA REPUBBLICA?

Marco Gorra per "Libero quotidiano"

Che la storia della diversità antropologica sia fuffa buona al massimo per raccattare consenso tra le menti semplici è per fortuna opinione largamente condivisa. Ai pochi che si ostinano a credere che invece esistano davvero individui non solo fatti di legno dritto, ma in grado di raddrizzare mediante imposizione di se stessi l'altrui legname, risulterà di grande giovamento il caso Di Battista.

Eroe eponimo è il cittadino Alessandro Di Battista, punta di diamante del gruppo alla Camera del Movimento cinque stelle, erede designato dal Grande Capo Beppe in persona e grillino d'acciaio tutto anticasta e trasparenza. Ebbene, durante le votazioni degli emendamenti all'Italicum, il cittadino Di Battista è stato pizzicato a votare con la pallina di carta (trucchetto assai in voga tra i parlamentari che consiste nel mettere la pallina nella buca dei pulsanti così da poter tenere le mani libere) guardandosi nel frattempo una partita di calcio sul computer portatile.

Comportamento che più che degli inflessibili fustigatori della casta entrati con l'apricastole in Parlamento onde scardinarne il malcostume appare proprio dei politicanti fannulloni e culipiatti che la rivoluzione grillina si proponeva di spazzare via. Vistosi preso in castagna (le immagini incriminate sono state mandate in onda dalla trasmissione di RaiTre Gazebo), il cittadino Di Battista è tosto corso ai ripari, pubblicando subitaneo autodafé sulla propria pagina Facebook: «Mi dicono che in tv hanno mandato un servizio sul mio conto. Votavo con una palletta e vedevo un video di calcio.

È vero. A volte capita in 16 ore di aula di vedere un video mentre ci sono le votazioni. Capita anche di scrivere un pezzo su FB o un'interrogazione parlamentare. Capita. Questo non significa non votare con attenzione. Ciononostante è oggettivamente una mia leggerezza e un mio errore. Me ne scuso». Se ai fan più convinti dei Cinque stelle le scuse paiono essere bastate (a ieri sera non si segnalavano rivolte della base indignata contro Di Battista, e sì che ultimamente da quelle parti si sono cacciati senatori per molto meno), al resto dell'elettorato no, e ieri sui social network il tiro al grillino "peggio della Ka$ta" è stato passatempo tra i più gettonati di giornata.

Che la vicenda si sia risolta nell'innesco del consueto derby tra innocentisti («E gli altri allora? ») e colpevolisti («Bel moralista! ») rischia però di far perdere di vista l'elemento davvero importante, e cioè che questa storia è immensamente consolatoria. Lo è perché dimostra che anche (anzi, soprattutto) quelli che autocertificano la propria diversità umana e morale non sono diversi per niente.

Come tutti noi hanno passioni (Di Battista, laziale sfegatato, è un grande cultore di pallone), limiti (sebbene la pubblicistica anticasta reciti diversamente, le maratone parlamentari sono faticose eccome)edebolezze. Chi di noi, d'altronde, non ha mai ceduto alla tentazione di cazzeggiaresu Internet per ammazzare un po' di tempo nel mezzo di una giornata lavorativa moscia?

Pertanto, prima di affannarsi a stabilire se il cittadino Di Battista sia innocente o colpevole (di cosa, poi?) forse sarebbe bene guardare il grillino mezzo pieno e gioire del fatto che, auspice lo streaming pallonaro e galeotto, si è contribuito a far fare al mondo un piccolo ma decisivo passo verso la fine del grande equivoco circa l'esistenza della diversità antropologica di chicchessia. Bentornato tra noi, cittadino Di Battista. E sempre forza Lazio

 

ALESSANDRO DI BATTISTA ALESSANDRO DI BATTISTA BECCATO A GUARDARE LA PARTITA A MONTECITORIO ALESSANDRO DI BATTISTA BECCATO A GUARDARE LA PARTITA A MONTECITORIO alessandro di battista

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