paolo conte01

“DOVE STIAMO ANDANDO MUSICALMENTE? A FONDO!” - PAOLO CONTE: “LA CANZONE NON CAMBIA IL MONDO. PUÒ SEGNARE UN'EPOCA O SIGILLARE UN AMORE. PUÒ MANDARE ODORI E PROFUMI, ANCHE GUSTI. QUANDO SENTIAMO CERTE CANZONI VENIAMO CATAPULTATI IN UN ALTRO MONDO. FA BENE" - "NON MI SONO MAI SENTITO UN CANTORE DELLA PROVINCIA. L'ITALIA È TUTTA PROVINCIA” – VIDEO 

 

 

Massimo Cotto per “il Messaggero”

 

paolo conte

Il baffo è tirato a lucido, la faccia è una milonga: sorniona, malinconica, irresistibile. È quella faccia un po' così che ha Paolo Conte davanti a un caffè come piace a lui, così corto che nemmeno a Napoli, con tanto zucchero che nemmeno il mosto.

 

Siamo nella campagna astigiana - Conte è appena rientrato da Perugia, dove si è esibito a Umbria Jazz - dove l'estate è tutta ventagli e silenzi e d'inverno abbiamo il sole in piazza rare volte e il resto è pioggia che ci bagna. Qualcuno può pensare che siano questi i posti dove capire davvero l'uomo geniale che ha cambiato faccia alla nostra canzone. Lui non è d'accordo: «Mi piace pensare che si possa apprezzare un artista senza interrogarsi sulla provenienza. Non mi sono mai sentito un cantore della provincia. L'Italia è tutta provincia».

 

Lei però ha scritto canzoni etniche, soprattutto agli inizi.

paolo conte

«Sì, sulla mia gente, come Genova per noi. È il mio brano più piemontese. È sulla timidezza, sul pudore, sulla difficoltà di mostrare i sentimenti. Quello di Genova, per noi, non è un mare qualunque: è il mare. Mi ricordo quando si falciava il fieno. Ti sembrava quasi di sentire l'odore di Genova, portato dal vento e dall'immaginazione».

 

Lei non ha il cellulare e non ama la tecnologia.

«Mi piace usare carta e penna, mi dà più gusto. Colleziono penne stilografiche e matite automatiche».

Il pianoforte, che invece le dà gusto, è maschio, ma lei lo accarezza come fosse una donna. Gli strumenti hanno sesso?

«La viola è femmina, così come il sax contralto. Il sax baritono è ermafrodito, tutti gli altri strumenti sono maschi».

 

A proposito di strumenti, lei ama il kazoo, che è quasi infantile, anche se per suonarlo bene bisogna essere maestri. È questo il senso dell'arte: diventare adulti rimanendo bambini?

«Sì, arrangiarsi anche solo con un pettine avvolto nella carta velina».

 

paolo conte

Che cos'è una canzone?

«Qualcosa che non cambia il mondo. È presuntuoso pensarlo. Può segnare un'epoca o sigillare un amore. Può mandare odori e profumi, anche gusti. Quando sentiamo certe canzoni veniamo catapultati in un altro mondo. Fa bene».

 

Le donne impazziscono per lei, eppure non le piace la sua faccia. Lei è strano, sa?

«Forse è la mia controfigura a fare queste conquiste».

 

Cinquant'anni di Azzurro. Avrebbe mai immaginato che tra l'oleandro e il baobab la sua vita sarebbe cambiata?

«Certamente sapevo, intuivo, che quella canzone era vincente. Non immaginavo che sarebbe arrivata così lontano e che tutti l'avrebbero fatta loro. Ho passato anni a chiedermi se mai avrei comprato il disco di uno come me».

 

Lei è felice?

«La vita ha tante stagioni, la vecchiaia non è detto che non contenga la felicità».

 

È vero che una volta a Roma, De Gregori le è venuto incontro chiedendole scusa prima ancora di salutarla?

paolo conte

«Io e mia moglie, nel sole, stavamo attraversando piazza del Popolo, quando da una via laterale vediamo venirci incontro, sbracciandosi, la figura alta di Francesco. Voleva scusarsi per aver eseguito in stile rock Un gelato al limon, nel disco Banana Republic, con Lucio Dalla. Continuava a ripetere: Mi perdonerai? Mi perdonerai?. L'ho tranquillizzato. Gli ho detto che per me era un onore. Peccato che da tantissimo tempo io e Francesco non ci vediamo, lo stimo molto».

 

Una volta ho visto una sua foto in spiaggia. Lei era in canottiera, elegantissimo. Come fa a essere sempre impeccabile e che cos'è l'eleganza?

«Una piccola forma d'arte. Da giovane ero raffinatamente elegante, ormai vesto casual».

 

Che cosa le piace?

paolo conte

«Le parole con la zeta. E America. Contiene qualcosa che al solo pronunciarla diventa poesia, ha qualcosa di leggendario e arcano».

 

Cosa non le piace?

«Non amo tanto raccontarmi in posti diversi da una canzone. In passato l'ho fatto, mi sono aperto. Il fatto è che ci sono artisti che vogliono essere compresi. Io penso alla bellezza di non essere capito nemmeno da me. Non sono per niente sicuro di voler sapere chi sono».

 

Che cosa la diverte e cosa la annoia?

«L'umorismo di alta qualità contro quello, più abbondante, di bassa lega».

Preoccupato per le sorti dell'Italia?

«Patriotticamente parlando direi che la nostra nazione si meriterebbe di più».

 

A chi comprerebbe un gelato al limon, oggi, a parte sua moglie Egle?

«A una bambina africana».

paolo conte

Se potesse rivedere per un'ora una persona del suo passato, chi sceglierebbe e cosa farebbe?

«Vorrei rivedere mio padre. Lo abbraccerei forte, poi gli chiederei di offrirmi un caffè al bar e lo starei a guardare mentre mette sul bancone cento lire. Poi lo abbraccerei ancora e comincerei a parlare, a spiegargli».

 

paolo conte 3

E se le dicessero che ha la possibilità di duettare con un gigante del jazz di un tempo?

«Mi nasconderei sotto il piano».

I momenti dell'artista sono tre: composizione, incisione e rappresentazione dal vivo. Ce n'è uno a cui è più legato?

«La composizione, senza dubbio. Procura una gioia inarrivabile, quasi fisica».

 

Che cosa sarebbe Paolo Conte senza il jazz?

paolo conte 2

«Ho amato il jazz alla follia, ma, criticamente, affermo che un certo jazz, soprattutto mainstream, ha esercitato, e continua a farlo, una pessima influenza sulle altre musiche. Il jazz è un denudatore della sostanza musicale».

 

Quando ha deciso di darsi alla musica?

«Un giorno, ero a una lezione di Diritto, all'Università. Cominciai ad avvertire un senso di insoddisfazione, quasi di noia. Presi un foglio e cominciai a buttare giù musica».

Ultima domanda: dove stiamo andando, musicalmente?

«A fondo».

 

 

PAOLO CONTEPaolo Conte Paolo Conte Paolo Conte Paolo Conte de gregoriPaolo Conte Paolo Conte Snob

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...