mediaset telecom

TELECOMIZZIAMOCI! DOPO SKY E NETFLIX, ANCHE MEDIASET PREMIUM TRASMETTERÀ I SUOI PROGRAMMI SULLA PIATTAFORMA DI TELECOM: 'SIAMO MOLTO VICINI ALLA FIRMA DELL'ACCORDO'

Carlotta Scozzari per “la Repubblica

 

Marco Rosini Franco Ricci  Pier Silvio Berlusconi Yves Confalonieri Marco Rosini Franco Ricci Pier Silvio Berlusconi Yves Confalonieri

Non c’è il due senza il tre nel mercato, ormai sempre più trafficato, dove le telecomunicazioni incrociano i contenuti. E così Telecom Italia, dopo accordi analoghi con Sky e Netflix, ora è sul punto di siglare un’intesa commerciale anche con la Mediaset della famiglia Berlusconi. Negli ultimi tempi, le due controparti non avevano certo tenuto segreta la trattativa in corso, ma ieri il direttore finanziario di Mediaset, Marco Giordani, ha dichiarato che manca ormai pochissimo alla firma definitiva: «Siamo molto vicini, lo annunceremo presto. E’ un accordo molto importante per i media, per l’immagine, per l’innovazione e per i prodotti» anche se «non avrà un impatto rilevante sui nostri conti».

 

MARCO PATUANOMARCO PATUANO

L’accordo è simile a quello che la società della telefonia ha appena siglato con Netflix, e prevede di portare Mediaset Premium, cioè i canali a pagamento del digitale terrestre, su Timvision, che è il servizio di tv su richiesta in fibra ottica di Telecom. Quest’ultima, oltre che con il gruppo californiano noto per le serie televisive che sbarcherà in Italia in autunno, ad aprile aveva siglato un analogo accordo commerciale la tv satellitare Sky.

 

netflix europe netflix europe

Non solo. Da Mediaset non è arrivata una secca smentita nemmeno alle indiscrezioni secondo cui l’intesa commerciale con Telecom potrebbe un domani aprire la strada a una vera e proprio integrazione tra i due gruppi, per sfruttare al massimo le sinergie tra telecomunicazioni e media. «Oggi - ha dichiarato la società guidata da Pier Silvio-Berlusconi - Mediaset gioca sul campo dei media, Telecom Italia su quello delle connessioni. Poi tutto può sempre cambiare». Come a dire che l’attuale assetto potrebbe poi non essere così definitivo.

 

Nel frattempo, Mediaset ha annunciato conti semestrali in miglioramento grazie al mercato spagnolo, mentre in Italia la situazione appare ancora complessa. In particolare, il gruppo presieduto da Fedele Confalonieri ha annunciato un utile di 24,3 milioni rispetto alla perdita di 20,5 dello stesso periodo del 2014, con ricavi sostanzialmente stabili a 1,72 miliardi. In Italia, i ricavi pubblicitari televisivi lordi del semestre si sono attestati a 1.011 milioni, in flessione dello 0,8% sull’analogo periodo del 2014. Nel solo secondo trimestre, il calo si è ridotto allo 0,1 per cento.

Andrea-ZappiaAndrea-Zappia

 

Tuttavia, per l’incertezza del quadro economico generale per Mediaset «risulta ancora estremamente difficile formulare previsioni circa l’evoluzione annua del mercato pubblicitario italiano». Il margine operativo di gruppo del semestre è salito a 137,5 milioni rispetto ai 109,5 del precedente esercizio. In Italia, l’indicatore è sceso a 27 milioni dai 29,4 del 2014 mentre in Spagna è cresciuto da 80 a 111 milioni.

 

Se, però, i conti spagnoli del primo semestre sono in miglioramento, agli occhi degli analisti appaiono meno incoraggianti le prospettive per la seconda parte dell’anno, che potrebbero gettare un’ombra sul raggiungimento degli obiettivi di gruppo. Questo spiega la flessione del 10% accusata ieri alla Borsa di Madrid dal titolo Mediaset Espana.

 

RECCHI RECCHI

Mentre in Italia la capogruppo è scesa del 3,6 per cento. Da segnalare, inoltre, che il cda di Mediaset ieri ha autorizzato la controllata Rti a perfezionare l’operazione di acquisizione dell’80% di radio R101 da Mondadori, anch’essa controllata dal gruppo Berlusconi, con un’operazione che sarà finalizzata entro settembre.

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...