È FINITA LA PACCHIA DEL COVID PER NETFLIX - LA PIATTAFORMA DI STREAMING HA MANCATO GLI OBIETTIVI DEL PRIMO TRIMESTRE 2021 E IL TITOLO HA BRUCIATO IN BORSA IL 10% - DEL RESTO GLI ABBONATI NON CRESCONO PIÙ COME A INIZIO PANDEMIA (+26 MILIONI NEI PRIMI SEI MESI DEL 2020) PERCHÉ PER FORTUNA LA GENTE HA RIPRESO A USCIRE DI CASA, E LA CONCORRENZA, DA AMAZON A DISNEY, HA AFFINATO LA SUA OFFERTA...
Paolo Mastrolilli per "La Stampa"
Tutti sperano che l'emergenza Covid si stia avviando verso una soluzione, soprattutto grazie ai vaccini, ma gli effetti collaterali non sono universalmente positivi. Netflix, ad esempio, ha perso il 10% del suo valore in borsa, perché gli abbonati non aumentano più come all'inizio della pandemia.
Questo non significa che il servizio streaming sia dispiaciuto dei progressi in corso, almeno negli Usa, ma piuttosto che deve adeguarsi rapidamente alla nuova realtà in trasformazione positiva.
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E lo sta facendo, promettendo di investire 17 miliardi di dollari nei nuovi contenuti durante il 2021, proprio per continuare ad attirare gli utenti e tenere testa ai concorrenti, che stanno rafforzando la loro offerta.
Nel secondo trimestre dell'anno scorso, quando il Covid stava costringendo tutti a casa, Netflix aveva guadagnato 10 milioni di abbonati.
In totale, l'incremento per i primi sei mesi del 2020 era stato di 26 milioni. Nel primo trimestre del 2021 invece ne ha aggiunti meno di 4 milioni, mancando la soglia prevista di 6 milioni.
Imparata questa lezione, per il secondo trimestre ha scelto la via della prudenza abbassando le stime a solo un milione di nuovi utenti, così quanto meno non dovrebbe correre il rischio di deludere ancora le aspettative.
Wall Street però ha preso subito nota dell'andamento delle sottoscrizioni, vendendo il titolo, che è arrivato a perdere fino al 10% del suo valore, ossia il livello che identifica il termine tecnico della "correzione".
Il declino era prevedibile, per diverse ragioni. La prima chiaramente è che la dinamica del Covid ha avuto un impatto sulle nostre abitudini, costringendoci a casa, ma ora con i progressi in corso stanno nuovamente mutando.
L'epidemia poi ha ostacolato la produzione, frenando la distribuzione di nuove serie e film. La concorrenza infine ha potenziato la propria offerta, da Amazon a Disney, complicando la vita a Netflix, che però finora aveva retto bene all'assalto.
La compagnia sapeva che la situazione sarebbe cambiata, ma resta ottimista. Infatti prevede che la crescita riprenderà nella seconda metà dell'anno, anche se le nostre vite torneranno ad avviarsi verso la normalità, mano a mano che i vaccini vengono distribuiti ovunque nel mondo.
Questa certezza non si basa più sugli effetti della pandemia, ma sul fatto che da una parte sempre più utenti si stanno convertendo al concetto dello streaming, e dall'altra la produzione ripartirà, attirando gli abbonati con la qualità e la novità dell'offerta.
Questa però è una strategia che adotteranno anche i concorrenti, e a prevalere sarà chi risulterà più bravo nell'intercettare i gusti e le aspettative degli spettatori, durante l'attesa e auspicata ripresa.