fabio fazio

MA È MERAVIGLIOSO: FAZIO AVRÀ UN AUMENTO DI STIPENDIO! EH SÌ, PERCHÉ HA ACCETTATO DI TAGLIARE DEL 10% IL SUO COMPENSO DI 2,2 MILIONI ANNUI, MA GLI HANNO TOLTO IL PROGRAMMA DEL LUNEDÌ. QUINDI A UNA MINI-RIDUZIONE DEL CACHET CORRISPONDE UNA MAXI-RIDUZIONE DEL CARICO DI LAVORO - NON SOLO: HA PRECISATO CHE NON INTENDE TOCCARE I 18 MILIONI DI BUDGET. MA ORA CHE VA SU RAI2, GLI INTROITI PUBBLICITARI SARANNO MINORI. TUTTO COME AL SOLITO: LUI GODE, LA RAI S'ATTACCA

1. FAZIO, ECCO IL MINI-TAGLIO AL SUPER-STIPENDIO: CALA DEL 10%, LA RAI RISPARMIA 224MILA EURO

Gianluca Roselli per il "Fatto quotidiano"

 

FABIO FAZIO CON IL PENDOLINO

Il contratto di Fabio Fazio è un po' meno monstre. Il popolare conduttore avrebbe accettato il taglio al suo compenso, ma con una percentuale inferiore rispetto alla richiesta iniziale della Rai.

 

La trattativa nelle ultime settimane era in stallo e l' amministratore delegato Fabrizio Salini sta ricevendo i rifiuti alle sforbiciate da parte di alcuni volti noti. Finora a dirgli no sono stati Carlo Conti (rinnovato alla stessa cifra dell' anno scorso, circa 1 milione e mezzo) e Bruno Vespa. "Visto che si parte e si finisce sempre con me, prima si vada dagli altri e poi ne riparliamo", ha detto il giornalista, che dalla Rai percepisce 1 milione e 280 mila euro, con il contratto in scadenza a settembre.

 

Fazio, il cui programma Che tempo che fa è stato spostato da Raiuno a Raidue, dopo diverse polemiche sui mega stipendi e attacchi dal mondo politico (soprattutto da Matteo Salvini), si era detto disponibile a rivedere la cifra del suo mega contratto, stipulato a suo tempo da Mario Orfeo: 2 milioni e 240 euro a stagione per un quadriennio. Cui vanno aggiunti altri 18 milioni l' anno tra la cifra pagata alla società Officina srl per diritti e costi industriali, e i costi a carico della Rai per la realizzazione del programma.

Luciana Littizzetto fabio fazio

Su Raiuno erano previste anche una trentina di seconde serate al lunedì: Che fuori tempo che fa, ora cancellate.

 

Il suo contratto, ricordiamo, è blindato: Viale Mazzini non può modificarlo in modo unilaterale, ma solo con l' accordo del conduttore. In caso contrario, la tv pubblica sarebbe costretta a sborsare una penale di oltre 7 milioni di euro.

 

La trattativa con Fazio ora sembra essersi sbloccata. La richiesta di Salini era una riduzione del 20% del compenso annuo, quindi 448 mila euro. Ma alla fine ci si sarebbe accordati per un calo del 10%: 224 mila euro. Un risparmio che toccherà solo il suo compenso. Non è chiaro il resto: quanto sborserà in meno la Rai a Officina a fronte del dimezzamento delle puntate dovuto alla soppressione della seconda serata?

fabio fazio

 

Fazio avrebbe accettato il taglio in quanto "misura non punitiva ad personam", ma come una "richiesta generale dell' azienda". Esprimendo però contrarietà alla riduzione del budget di Che tempo che fa. E ora Salini tornerà alla carica anche con gli altri. "La mission della Rai è una generale riduzione dei costi, dalle risorse interne agli artisti", aveva detto qualche tempo fa in Vigilanza. Con Fazio pare esserci riuscito. Ma solo a metà rispetto all' obbiettivo iniziale.

 

 

RAI: DA FAZIO OK GIÙ COMPENSO, NO A TAGLIO BUDGET PROGRAMMA

(ANSA) Fabio Fazio secondo quanto si apprende ha accettato il taglio del proprio compenso richiesto dalla Rai. La notizia viene confermata da fonti dell'entourage del conduttore televisivo che fanno risalire l'intesa con l'azienda a un paio di settimane fa. Fazio e i suoi collaboratori hanno espresso però contrarietà alla riduzione del budget di "Che tempo che Fa".

mario orfeo andrea fabianofabrizio salini marcello foamario orfeo

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…