EDITORIA IN AGONIA – DA “PAGINA99” A PAGINA ZERO – CHIUDE DOPO SOLO UN ANNO DI VITA IL QUOTIDIANO CHE PUNTAVA SULL’INTEGRAZIONE CARTA-WEB – LA REDAZIONE: “VIVIAMO IN UN PAESE DIFFICILE E SPENTO”
Dopo 11 mesi di pubblicazioni, iniziate a febbraio 2014, il quotidiano di economia e cultura Pagina99 dice addio ai suoi lettori.
«Vorremmo dare voce a quelli che fanno le cose e che non vivono di rendita. Sappiamo che non sarà facile, ma è giusto provare, c'è un paese che ha voglia di ripartire», avevano spiegato nell'editoriale di presentazione online i tre direttori, Roberta Carlini, Emanuele Bevilacqua, e Jacopo Barigazzi. Invece, quello del 3 gennaio 2015, è l'ultimo numero di Pagina99, ha fatto sapere la redazione, che con un lungo articolo ha spiegato le ragioni della scelta di chiudere il giornale.
«Ci auguriamo che da qualche parte, in questo Paese difficile e spento, ci sia qualcuno che stia progettando un giornale che ci piacerà leggere per intero. Un giornale che non si limiti a raccontare con ampi retroscena quel che è accaduto ieri e che lo commenti in tutte le salse possibili», ha scritto Emanuele Bevilacqua, nel post dal titolo 'Il sogno di Pagina99'.
«Siamo in un momento storico patetico, non crediamo più in quel che credevamo e non abbiamo ancora nuovi sogni da sognare. E i media, che sono figli nostri, non sono da meno, mentre la carta muore perché da sola non ce la fa, il digitale trionfa, ma non riesce a diventare adulto».
«Avevamo un sogno? Veramente lo avremmo ancora», conclude l'articolo. «Un multimedia empatico che ci accompagni in questo percorso. Lo ritroveremo?».
Intanto, l'ultimo numero di Pagina99 starà in edicola «un po' più a lungo del solito», fanno sapere dalla redazione.