quotidiani giornali giornale quotidiano cartaceo edicola

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI – DAL SITO DEL “CORRIERE DELLA SERA”: “PUERTO RICO È STATA COLPITA DALL’ULTIMO DI UNA SERIE DI BLACK OUT MA QUESTA VOLTA QUASI L’80% DELL’ISOLA È AL BUIO, 1,3 MILIONI DI PERSONE. SECONDO LA SOCIETÀ DELL’ENERGIA LOCALE LUMA, IL PROBLEMA È STATO CREATO DA UN PROBLEMA INFRASTRUTTURALE”. ANCHE AL “CORRIERE” C’È UN PROBLEMA… – QUEL POST SU INSTAGRAM CON CUI MONDADORI LIBRI ANNUNCIA L’USCITA DELL’ENNESIMO VOLUME FIRMATO DA JORGE MARIO BERGOGLIO…

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto

da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti”

e pubblicato da “Italia Oggi” (http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)

 

il monologo di massimo gramellini in altre parole 2

Massimo Gramellini nella sua rubrica quotidiana Il caffè, sulla prima pagina del Corriere della Sera, sotto il titolo «Dio, Patria e Latino» chiosa le intenzioni di riforma della scuola avanzate da Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione. Il brillante corsivista osserva che il latino «è come la cyclette, che sembra una fatica inutile perché pedali e resti fermo, mentre in realtà ti stai facendo i muscoli con cui potrai scalare qualsiasi montagna».

 

STATUA DI MARCO AURELIO

Ma poi, dimentico del detto (latino) In cauda venenum, Gramellini conclude con questa sentenza: «Da che mondo è mondo, chiudersi peggiora le cose; è aprirsi che le migliora. Lo testimonia la storia dell’Occidente e lo scrivevano già Seneca e Marco Aurelio. In latino». Peccato che l’imperatore romano abbia scritto in greco, e non in latino, i 12 libri dell’opera a cui deve la fama, Tà éis heautón (A sé stesso), nota anche con i titoli Meditationes, Ricordi, Colloqui con sé stesso, e questo giacché all’epoca il greco era la lingua filosofica.

 

Marco Aurelio, seguace delle dottrine stoiche elleniche, utilizzava il latino solo per la gestione politica e amministrativa dell’impero. Urge la riforma disegnata da Valditara.

 

•••

ALAIN ELKANN IN TRENO - MEME

 

Alain Elkann ricorda Furio Colombo sulla Stampa: «Con il suo più caro amico Umberto Eco, conosciuto da ragazzo all’Azione Cattolica, avevano curato le prime trasmissioni alla Rai di via Arsenale 21 a Torino». Il soggetto sottinteso è Colombo, singolare, quindi il verbo non poteva essere coniugato al plurale («avevano»). A meno che Elkann, padre dell’editore, alla Stampa non goda di una speciale licenza grammaticale.

 

•••

 

SPERA AUTOBIOGRAFIA PAPA FRANCESCO

Con un post su Instagram, Mondadori Libri annuncia così l’uscita dell’ennesimo volume firmato da Jorge Mario Bergoglio: «Spera, l’autobiografia di Papa Francesco è da oggi in tutte le librerie e store on-line. Spera è la prima autobiografia mai pubblicata da un papa nella storia».

 

Tralasciando il fatto che a partire da Pietro non siamo a conoscenza di pontefici fuori dalla storia, se questa è la prima autobiografia pubblicata da uno di loro, la principale casa editrice italiana come definirebbe i Commentarii di Pio II, monumentale opera autobiografica in latino che narra la vita di Enea Silvio Piccolomini, papa dal 1458 al 1464?

 

•••

 

Lapsus calami di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, che in un commento ribattezza il Papa, chiamandolo Jorge Maria Bergoglio. Premesso che in spagnolo sarebbe María, con l’accento acuto sulla i, si dà il caso che si chiami Jorge Mario. Quasi estinti i correttori, nelle redazioni restano solo i «corruttori» di bozze che passano gli articoli, e questi sono gli effetti.

 

•••

 

MAURIZIO BELPIETRO

«Le cifre sui feriti di chi è chiamato a garantire l’ordine pubblico non sono un mistero», scrive Maurizio Belpietro, direttore della Verità, nel suo editoriale di prima pagina. Anfibologia che si presta a due interpretazioni: feriti tra chi garantisce l’ordine pubblico oppure feriti provocati da chi garantisce l’ordine pubblico? Nel primo caso «di chi» è legato ai feriti come specificazione di coloro che hanno subìto il danno; nel secondo caso «di chi» è interpretabile come complemento d’agente, ossia riferito a chi ha provocato i feriti.

 

Più avanti, Belpietro sottolinea l’urgenza di fissare «delle regole “d’ingaggio” che chiariscano come sia un dovere di poliziotti e carabinieri fermare chi si sottrae all’alt». Pretesa del tutto inutile: fermare chi si sottrae all’intimazione dell’alt rientra già fra gli obblighi delle forze dell’ordine.

 

L’articolo 192 del codice della strada stabilisce infatti: «Coloro che circolano sulle strade sono tenuti a fermarsi all’invito dei funzionari, ufficiali ed agenti ai quali spetta l’espletamento dei servizi di polizia stradale, quando siano in uniforme o muniti dell’apposito segnale distintivo». Se un automobilista oppone resistenza o si dà alla fuga, incorre nel reato di resistenza a pubblico ufficiale previsto e punito dall’articolo 337 del codice penale.

 

•••

 

STEFANO LORENZETTO

«La giustizia non deve essere punitiva ma riparativa. “Nessuno tocchi Caino”, si legge nella Genesi», pontifica la scrittrice Viola Ardone in un editoriale sulla Stampa. Non sappiamo quale Bibbia abbia compulsato, forse un’edizione tradotta da Sergio D’Elia, ex terrorista di Prima linea, oggi segretario dell’associazione Nessuno tocchi Caino.

 

Fatto sta che nelle versioni più diffuse (La Sacra Bibbia della Conferenza episcopale italiana, Diodati, Nuova Diodati, Riveduta Luzzi, Nuova Riveduta Luzzi, Millenni Einaudi) non vi è traccia della frase citata da Ardone. L’ammonizione di Dio è questa: «Ma il Signore gli disse: “Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!”». (Genesi, 4, 15).

 

viola ardone

Quanto all’asserzione secondo cui «la giustizia non deve essere punitiva ma riparativa», trattasi di un approccio facoltativo, alternativo e complementare alla giustizia tradizionale, non di un obbligo di legge, come lascia intendere quel «deve». Memorabile anche l’incipit del commento di Ardone: «Da scrittrice non riuscirei ad accostare l’aggettivo “umano” al sostantivo “omicidio”». E così finiscono al macero circa 4.400 anni di letteratura, a partire dagli egizi Testi delle Piramidi e Testi dei Sarcofagi, che descrivono l’assassinio di Osiride da parte del fratello Seth (a proposito di Caino...).

 

•••

 

Titoli da un’unica edizione di Domani. Pagina 1: «Crescita e lavoro, ecco le bugie di Meloni». Pagina 1: «Il potere della lingua e la rivoluzione». Pagina 2: «Pil, lavoro e spread». Pagina 2: «Populismo e identità». Pagina 3: «Fiamma, nemici e complotti». Pagina 14: «Moor Mother, politica e musica». Quando non fanno il bis, concedono il tris.

 

•••

 

CORRIERE DELLA SERA - PROBLEMA CREATO DA UN PROBLEMA

Dal sito del Corriere della Sera: «Puerto Rico è stata colpita dall’ultimo di una serie di black out ma questa volta quasi l’80% dell’isola è al buio, 1,3 milioni di persone, e proprio alla vigilia di Capodanno. Lo riportano i media americani. Secondo la società dell’energia locale Luma, il problema è stato creato da un problema infrastrutturale». Anche al Corriere c’è un problema, e proprio alla vigilia di Capodanno.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…