
FEDELI O PROMISCUI? LE STRATEGIE DI ACCOPPIAMENTO CI DIVIDONO IN QUESTE DUE CATEGORIE, ENTRAMBI NATURALI E INFLUENZATE DALL’AMBIENTE CULTURALE E DAL LIVELLO DI TESTOSTERONE
Jenny Kutner per Salon.com
LE PERSONE SI DIVIDONO IN FEDELI E PROMISCUE
Ieri gli scienziati hanno dato una notizia fantastica a chi tifa per il matrimonio tradizionale: la monogamia sessuale è naturale. L’altra notizia è che la poligamia lo è altrettanto. La ricerca è stata condotta all’Università di Oxford e rivela che la sessualità umana e le abitudini di accoppiamento, si esprimono in due categorie: persone fedeli (“stayers”) e promiscue (“strayers”). Sono stati utilizzati due indicatori: questionario e “digit ratio”.
Il questionario è stato sottoposto a un campione di americani e britannici tra i 18 e i 65 anni, il risultato è stato 57% di uomini promiscui e 43% fedeli, 53% delle donne fedeli, 47% promiscue. “Digit ratio” è il termine col quale si indica il rapporto fra la lunghezza del dito indice e del dito anulare nella mano destra ed esprime la quantità di ormoni testosterone e estrogeni che la madre trasferisce al feto durante la gravidanza.
Secondo i ricercatori, i livelli di testosterone fetale sono correlati a quelli di promiscuità, ma da soli non spiegano il motivo per cui le persone cercano relazioni durature e altre occasionali. A contribuire c’è anche l’ambiente culturale. I campioni appartengono a paesi occidentali, quindi i risultati della ricerca non si possono estendere all’intera umanità.
Da un punto di vista darwiniano, il sesso con partner multipli incrementa le possibilità di procreare, di tramandare i propri geni, ma le relazioni sessuali a lungo termine sono quelle che garantiscono la progenie. Si tratta quindi di due gruppi che perseguono due diverse strategie di accoppiamento.