1. FERMI TUTTI! DOPO LA FERRARI, MARPIONNE ÜBER ALLESANCHE A “LA STAMPA” 2. LA SCORSA SETTIMANA LA DIREZIONE DEL QUOTIDIANO TO RINESE, CHIAMATA A RAPPORTO DA KAKI ELKANN, A SORPRESA SI TROVA DAVANTI MARPIONNE E QUASI RISCHIA L’INFARTO 3. INVECE DI UNA SFURIATA SUI COSTI (IL GIORNALE HA PERSO CINQUANTA MILIONI DI EURO IN TRE ANNI), SERGIONE SI LIMITA A UN PISTOLOTTO DA MOTIVATORE DELLA SILICON VALLEY, À LA STEVE JOBS, CON GRAN PIPPONE SULL’INNOVAZIONE: “CI VUOLE UN COLPO D’ALA” 4. A LUI IL GIORNALE CHE FA CALABRESI NON PIACE NEANCHE UN PO’, E SEMMAI PREFERIREBBE MASSIMO GRAMELLINI ALLA GUIDA DELLA ‘STAMPA’. PERÒ ELKANN LA PENSA ESATTAMENTE AL CONTRARIO E QUINDI IL MARPIONNE SORVOLA E GUARDA AVANTI

DAGOREPORT

Finora il problema della ‘'Stampa'' era sempre stato affrontato con le formule di rito, che alla fine a certi livelli sono anche sostanza. Sergio Marchionne, ad della controllante Fiat, ne parlava in separata sede con il presidente Kaky Elkann, lamentandosi dell'emorragia continua di copie, pubblicità e soldi.

Il nipote dell'Avvocato ne trattava a quattr'occhi con l'amico Mariopio Calabresi, direttore ormai da cinque anni e con la valigia sempre pronta per il Corriere della Sera. E il direttore al massimo distribuiva qualche modesta tirata d'orecchi alla redazione, "colpevole" di non seguirlo a sufficienza sulla strada dell'innovazione.

Ma quello che è successo alla fine della scorsa settimana a Torino segna una piccola rivoluzione in un giornale che ha perso cinquanta milioni di euro in tre anni, richiedendo alla Fiat capitali freschi e investimenti quasi per la stessa cifra. La direzione del quotidiano, ovvero Calabresi, i quattro vicedirettori e i due capi dell'ufficio centrale, sono stati convocati al Lingotto dal giovane Elkann.

E a un certo punto la porta si è aperta ed è arrivato lui, il manager in pulloverino che come capo operativo del settimo gruppo automobilistico mondiale farebbe volentieri a meno non solo della ‘Stampa', ma anche di quel 20% del ‘Corriere' su cui si è intestardito Kaki.

Secondo quanto risulta a Dagospia, Elkann ha provato a catechizzare la direzione raccontando di aver ricevuto offerte per vendere, ma di non averle prese in considerazione perché lui ancora "ci crede". Però ha chiesto a tutti di impegnarsi come un sol uomo perché a fine 2014 il bilancio sia almeno in pareggio. "Non voglio rimetterci altri soldi, chiaro?", ha detto Kaki Elkann.

Un obiettivo non facile, perché nel primo trimestre il "rosso" è già a 5 milioni e la pubblicità continua ad andare malissimo. E questo nonostante il semi-smantellamento di Publikompass, le sinergie con il Corriere, il cambio di sede e un organico di giornalisti che negli ultimi anni è sceso di 60 unità.

A metà incontro, ecco la sorpresa: si apre la porta e arriva Marchionne. Panico tra i vertici del giornale, che sapendo perfettamente come la pensi il manager con residenza nel cantone di Zug si preparano a una sfuriata sui costi. E invece ecco la seconda sorpresa. Marchionne si lancia in uno show molto da Steve Jobs a Silicon Valley e fa sostanzialmente il motivatore: "Dovete innovare, innovare, innovare".

A lui il giornale che fa Calabresi non piace neanche un po', e semmai preferirebbe Massimo Gramellini alla guida della ‘Stampa'. Però Elkann la pensa esattamente al contrario e quindi il Marpionne sorvola e guarda avanti. Spiega che ci vuole "un grande scarto", "un colpo d'ala", "uno sguardo maggiormente rivolto al futuro".

Poi fa l'esempio del capannone segreto dell'Alfa, dove misteriosi ingegneri smontano le vetture della concorrenza e sperimentano nuove soluzioni tecnologiche. "Se uno di loro mi chiama e mi chiede un nuovo macchinario, io glielo compro perché ci credo", spiega ai giornalisti sempre più rapiti.

Alla fine, il bilancio dell'inconsueto meeting è difficile da compilare perfino per chi vi ha partecipato. "Poteva andare peggio", è il commento più diffuso in redazione. "Da oggi Marchionne è il nostro vero editore", ammettono in molti dopo il suo show. E certo, per la prima rappresentazione, il poliziotto cattivo l'ha fatto Elkann e il poliziotto buono sembrava Marpionne. Ma il problema è che presto i ruoli potrebbero invertirsi.

 

 

napolitano mario calabresi elkann Mario Calabresi E JOHN ELKANN ANDREA AGNELLI MARCHIONNE ELKANN JOHN ELKANN SERGIO MARCHIONNE ED EMILIO BOTIN FOTO LAPRESSE SELFIE DI FABIO FAZIO E MASSIMO GRAMELLINI FOTO MARCHIONNE ELKANN MARCHIONNE MONTEZEMOLO YAKI ELKANN

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