LA“TERRA DEI FUOCHI”(FATUI) - DOPO LE CRITICHE DI SAVIANO AL DOSSIER DEL GOVERNO CHE CIRCOSCRIVE L’AREA CONTAMINATA A 64 ETTARI AL 2% (MENO DELL’1% DEL SUOLO AGRICOLO), FILIPPO FACCI LO SBERTUCCIA


1 - GUERRA DEI FUOCHI
Filippo Facci per "Libero quotidiano"

Senta dottor Saviano, lei che ha la fortuna di non dover scrivere sempre e a tutti costi, faccia il favore: non scriva sempre e a tutti i costi, non si senta perennemente chiamato in causa perché 8 anni fa ha pubblicato un romanzo con un capitolo sui rifiuti in Campania. Se non ha da dire, non scriva, oppure sia più esplicito, e scriva.

Tre ministeri «de sinistra» hanno mappato l'inquinamento campano e l'hanno fatto con l'Istituto superiore di sanità e ambientale, con il Consiglio per la ricerca in agricoltura, con l'agenzia per la protezione ambientale, coi carabinieri, la procura, l'università di Napoli, la Guardia di finanza e il Corpo forestale: il meglio che abbiamo.

Bene, se ora questa mappatura dice che l'inquinamento corrisponde al 2 per cento (meno dell'1 per cento del suolo agricolo) lei su Repubblica non può rispondere con un lunghissimo e isterico nulla, parlare di «pantomima», «presente falsificato », dire che «la parola d'ordine è minimizzare» e che non hanno consultato «le associazioni», «i comitati cittadini», «Peppe Ruggiero ed Enrico Fontana».

Gli allarmismi hanno messo in ginocchio il prodotto interno lordo campano, bloccato le esportazioni, contratto le vendite, gettato nel terrore madri e donne incinte, sputtanato una regione e tutto il Nord inquinatore: per anni. Se ha degli argomenti seri per spiegare che istituzioni e corpi ed organismi non siano una cosa seria, bene, lo spieghi, altrimenti a non essere serio è lei.

2 - MARTINA: "NESSUN CEDIMENTO AI BOSS. IL GOVERNO PRONTO AD ALLARGARE L'AREA DELLA TERRA DEI FUOCHI"
Fabio Tonacci per ‘La Repubblica'

«Nessuno vuole minimizzare la situazione della Terra dei Fuochi, né c'è l'intenzione di coprire il "sodalizio criminale" che ha avvelenato la Campania». Maurizio Martina, il ministro delle Politiche Agricole, ha letto bene l'articolo di ieri di Roberto Saviano su
Repubblica, nel quale lo scrittore ha criticato il dossier del governo che circoscrive l'area della possibile contaminazione a 64 ettari di terreno, appena il 2 per cento della zona tra Napoli e Caserta. E annuncia l'intenzione di integrare il decreto legge sulla Terra dei Fuochi.

Ministro, però quella cifra appare davvero troppo riduttiva di fronte a un'emergenza del genere. E non solo a chi quella realtà la vive tutti i giorni.
«Sono consapevole che il lavoro fatto su tutti i dati esistenti fino ad oggi non può essere considerato definitivo, però consente finalmente di mettere un punto chiaro di partenza su cui indirizzare le indagini in loco. Per la prima volta c'è un piano d'azione».

Presentato alla popolazione come l'avete presentato voi nella conferenza stampa dell'11 marzo, sembra quasi che il problema dell'inquinamento del sottosuolo nella Terra dei Fuochi sia minimo, un problema di pochi campi coltivati a rischio. O no?
«Il messaggio che volevamo dare era quello dell'inizio di una nuova fase attraverso un decreto che ci dà la possibilità di continuare quest'attività di controllo e di approfondirla».

Non era il caso di aspettare di avere il quadro completo, visto che sono anni che la gente di quella terra chiede al governo un riscontro?
«Vorrei ricordare che solo i tempi di reazione chimica per l'analisi dei terreni richiedono diverse settimane, a cui vanno aggiunti quelli per realizzare l'effettivo accesso sui terreni, che sono nella proprietà di privati cittadini, con gli strumenti anche coercitivi messi a disposizione dal decreto. Renderemo pubblico ogni passo».

Ci saranno altre indagini, dunque?
«Sì, abbiamo disposto su tutti i siti "sospetti" indagini dirette da fare nei prossimi 90 giorni. In questo lasso di tempo, per la sicurezza dei cittadini, abbiamo vietato la vendita di frutta e verdura prodotta in queste aree. Entro il 10 aprile, poi, definiremo con una ulteriore direttiva, d'intesa con il Presidente della regione, gli altri comuni sui quali fare ispezioni».

Saviano sostiene che le associazioni, quali Legambiente, e i comitati cittadini non sono stati ascoltati nella preparazione del dossier. Perché le avete escluse?
«Sono ministro da pochi giorni e la mia prima uscita è stata a Castelvolturno, dove abbiamo iniziato un confronto con le associazioni e i cittadini insieme al Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, che ha sottolineato come si sia "partiti con il piede giusto" con un primo, e sottolineo primo, accertamento rigoroso, trasparente e disponibile alla consultazione di tutti. È stato creato un gruppo di lavoro che ha coinvolto gli enti che in questi anni hanno analizzato e mappato i terreni e sono stati integrati ai dati in loro possesso quelli scaturiti da inchieste della magistratura».

Il decreto legge sulla Terra dei Fuochi è sufficiente o andrà rivisto?
«Il Governo proporrà delle integrazioni al decreto, per riaprire i termini per le indagini
in loco per tutti i siti oggi coperti dal segreto istruttorio e per inasprire le norme sulla confisca dei beni per quei soggetti che hanno tratto profitto devastando il territorio.

Bisogna poi favorire il completamento della rete infrastrutturale irrigua per consentire l'allacciamento di tutti i terreni alle acque, sicure e controllate, provenienti dai consorzi pubblici. È un processo lungo e complesso, ma per la prima volta ha un'agenda definita e scadenzata e la massima attenzione del Governo italiano».

 

Roberto Saviano Roberto Saviano Filippo Facci Filippo Facci MAURIZIO MARTINA terra dei fuochi x terra dei fuochi terra dei fuochi

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