IL FILLON DELLA MEMORIA - PARLA L’EX PREMIER FRANCESE: ‘NEL 2011 NON CI FU NESSUN COMPLOTTO FRANCO-TEDESCO PER FAR CADERE BERLUSCONI’ - ‘IL CAV FACEVA SORRIDERE, MI PARLÒ DI RILANCIO DEL NUCLEARE E DISSE DI VOLER COSTRUIRE UNA CENTRALE NELLA VILLA DI VERONICA’

Stefano Montefiori per ‘Il Corriere della Sera'

François Fillon, 60 anni, è stato il primo ministro della Francia durante tutto il quinquennio della presidenza Sarkozy, dal 2007 al 2012. Ora aspetta il momento propizio per uscire allo scoperto e candidarsi alle prossime presidenziali del 2017, soprattutto se gli scandali dovessero rendere più difficile il ritorno di Nicolas Sarkozy. Lo abbiamo incontrato ieri, assieme ad altri colleghi, a un pranzo del «Club de la presse européenne» presieduto da Alberto Toscano.

Fillon pensa al suo futuro politico ma è capace di volgere lo sguardo anche al passato recente, quando frequentava i capi di governo stranieri. Durante il vertice di Cannes del novembre 2011, quello dei sorrisi in conferenza stampa su Berlusconi, François Fillon era premier.

Gli abbiamo chiesto un'opinione sulla tesi sostenuta da Silvio Berlusconi, di un complotto ordito assieme al presidente Sarkozy e la cancelliera Merkel per costringerlo a lasciare Palazzo Chigi. Un'idea rilanciata dall'ex segretario al Tesoro americano Timothy Geithner e già evocata da Alan Friedman nel suo libro. Che cosa ne pensa Fillon, che ha vissuto quei giorni da protagonista?

«Smentisco totalmente l'idea di un complotto franco-tedesco per fare cadere Berlusconi», risponde immediatamente. «Ciò che ha fatto cadere Berlusconi è stata la situazione economica e finanziaria dell'Italia. Che questa situazione minacciasse la stabilità di tutta l'Europa è un fatto. È questo che ha condotto alle sue dimissioni. L'atteggiamento di Sarkozy e Merkel che sorridono durante la conferenza stampa non è stato molto abile, ma allo stesso tempo bisogna riconoscere che Silvio suscita sempre questo tipo di reazioni, e che ne è largamente responsabile.

Per il modo di affrontare le questioni, e le barzellette continue, anche durante le riunioni più ufficiali, è Berlusconi a provocare questo genere di sorrisi un po' beffardi. Ma francamente non c'è stato alcun complotto». Quanto alle relazioni di Sarkozy con Berlusconi, Fillon dice che in realtà «erano abbastanza buone, si conoscevano da tempo. Con Merkel il rapporto era più complicato».

Tra un antipasto di melanzane e ricotta e un piatto di pollo con verdure, l'ex premier Fillon si lascia poi andare a qualche aneddoto. «Ho dei ricordi molto vivi di quel periodo perché Silvio Berlusconi parla perfettamente francese ma non l'inglese, io uso l'inglese in modo abbastanza mediocre ma meglio di lui, e quando eravamo con Angela Merkel spesso gli facevo da interprete».

Fillon continua: «Mi ricordo per esempio un giorno a Danzica (1° settembre 2009, commemorazione per i 70 anni dell'inizio della II Guerra mondiale, ndr ), eravamo tutti in autobus. Silvio allungava il braccio e diceva in francese a Angela "giuro sulla testa di mia madre che non ho mai pagato per avere una donna", e io dovevo tradurre. Immaginatevi la scena. Merkel mi guardava con un'aria stranita. Per forza Berlusconi faceva sorridere».

«Oppure, un'altra volta, parlavamo insieme dell'energia nucleare, Berlusconi aveva deciso di rilanciare il nucleare in Italia costruendo delle nuove centrali e io gli dicevo "ma come farai, noi abbiamo più di 50 reattori ma sono già isolati dal resto del territorio, possiamo ricostruirli nello stesso posto, non creano problemi alla popolazione locale, in Italia la situazione è diversa".

Lui mi risponde: "Sai, io sono padrone di 17 proprietà in Italia, e sto divorziando. Sono costretto a cedere la più grande delle tenute a mia moglie. Bene, ci faremo sopra una centrale nucleare". Insomma - conclude Fillon -, che cosa si può pretendere?».

 

 

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