
PER CRITICARE FIORELLO CI VUOLE IL PERMESSO? - “SI TWITTA: ‘QUEL PROGRAMMA IN TV FA SCHIFO’. MA CHI SEI TU PER DIRLO? POI CI SONO GIORNALISTI CHE PRENDONO QUEL TWEET E CI COSTRUISCONO UN ARTICOLO. E IN POCO TEMPO QUEL COMMENTO DIVENTA ‘LA RIVOLTA DEL WEB’”
Da www.oggi.it
In un'intervista al settimanale OGGI, in edicola da domani (anche su www.oggi.it), Fiorello, che il 10 maggio riceverà il prestigioso premio «È giornalismo», dice: «Mi fa piacere, ma sono rimasto stupito per primo io». E racconta la nascita e l'evoluzione della sua «EdicolaFiore»: «Abbiamo lanciato dei personaggi. Agonia (all’anagrafe si chiama Vito Scrimieri, ndr), è appena stato ingaggiato da Giovanni Veronesi per il suo prossimo film.
Ma in questi anni, dobbiamo dirlo, abbiamo fatto anche autentica informazione». Fiorello ha dato voce ai cittadini dell’Aquila terremotata, per esempio. E quando Messina, l’anno scorso, rimase senz’acqua, furono Fiorello & C. a portare la questione all’attenzione nazionale. «Alla fine l’acqua è arrivata, guarda un po’».
EdicolaFiore è stata un grande esperimento cross-mediale. Una rassegna stampa quotidiana, commentata dalla gente comune, ripresa con un cellulare e diffusa via Web. Il vecchio (i giornali di carta) e il nuovo (lo smartphone, Internet) uniti al servizio della comunicazione. Il tutto usando un linguaggio inedito, contemporaneo, capace di arrivare anche ai Millennials, alle generazioni più giovani.
E proprio parlando dei social, Fiorello dice a OGGI: «A volte si dà troppa importanza a chi non ne ha. Magari uno si alza al mattino con la luna di traverso e twitta: “Quel programma in tv fa schifo”.
Ma chi sei tu per dirlo? Che competenza hai? Tu vali uno! Il problema è che ci sono poi giornalisti pigri che prendono quel tweet e ci costruiscono un articolo. E in poco tempo quel singolo commento diventa “la rivolta del Web”. Guarda, d’accordo, Internet è democrazia, ma aveva pure ragione Umberto Eco quando ha detto quella cosa sui social media e gli imbecilli…». Eco, testualmente, disse: «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo aver bevuto un bicchiere di vino».