FRECCERO CONTRO I BORO-TALK SHOW - “FEDERICA SALSI È TANTO CARUCCIA MA HA SBAGLIATO AD ANDARE A ‘BALLARÒ’” - “VESPA E FLORIS SONO LA FABBRICA DELL’ASTENSIONISMO. GRILLO LA TV LA CONOSCE, MICA È SCEMO. È GLIEL’HA DETTO AI SUOI: NON CASCATECI. OGGI NON PUÒ ESSERCI CONFRONTO” - “CASALEGGIO È UN GENIO, HA CAPITO CHE LA DEMOCRAZIA È UN ALGORITMO, E CHE ALLA SUA BASE C’È LA MANIPOLAZIONE”...
Mattia Feltri per "La Stampa"
Beppe Grillo dice ai suoi di non andare nei talk show. Lei, Carlo Freccero, pensa che abbia ragione?
«Sì e lo ha perfettamente capito Massimo Gramellini (che ne ha scritto nell'edizione della Stampa di ieri, ndr): andare in tv è dannoso, fa perdere voti. Ma quella bella ragazza... come si chiama?».
Federica Salsi, consigliere comunale a Bologna.
«Bè, era tanto caruccia ma che errore. Maurizio Crozza l'ha trasformata in una specie di Renata Polverini. Più bella ma sempre Polverini».
Più bella? Anche lei come Grillo col punto G...
«Noi genovesi siamo politicamente scorretti, e se le femministe si arrabbiamo pazienza... Mi immagino Grillo lì sul divano, avrà fatto un salto, avrà detto: ma belìn, che ci fa lì quella? Chissà come gli sono girati...».
Ma uno è proprio lì, nei talk, che dovrebbe dimostrare la propria diversità , se è diverso.
«Ora i talk sono info entertainment (informazione e intrattenimento insieme, ndr) tutti uguali, ci sono di mattina, a pranzo, al pomeriggio, in prima e seconda serata, di notte. Si finisce nel mucchio, senza scampo».
Ma non si può andare avanti con le dirette streaming in cui i grillini fra di loro se la cantano e se la suonano.
«Ah, quel genio di Casaleggio... Un grande, grandissimo. Ha capito che la democrazia è un algoritmo, e che alla sua base c'è la manipolazione».
Un manipolatore?
«Ah sì, lo dico da un po'. Fa il suo lavoro, il manipolatore. Ha applicato le regole della manipolazione al web. à stato il primo e raccoglie i frutti. Genio! Genio!».
Quindi il M5S deve rimanere a manipolare in rete?
In rete e nelle tv locali, dove c'è il mugugno, dove si fa propaganda. E sul territorio, a discutere con la gente».
Sui giornali?
«I giornali ormai contano soltanto per noi novecenteschi. I talk invece sono la casta, con la solita compagnia di giro che domina. Basta vedere Floris che è Vespa in versione di centrosinistra. Sono loro la fabbrica dell'astensionismo. Grillo la tv la conosce, mica è scemo. à gliel'ha detto ai suoi: non cascateci».
Perdoni. Ma allora il confronto dove si fa?
«Non si fa. Perché il confronto non ci può essere. Mi stupisco di questa domanda. Che confronto ci può essere fra il globalista e il localista? Parlano di due cose diverse. Nel globalismo vince Mario Monti, ma sul territorio chi si occupa della centrale di carbone o delle pale eoliche? Quelli di Grillo. Loro non sono politici, fanno volontariato».
Però si presentano alle elezioni. Lei li voterà ?
«No, io oggi mi asterrei. Non mi interessa votarli. Dico solo che Grillo ha ragione. E poi ormai ha cambiato tattica, è diventato il buon pastore».
Addirittura.
«Ma sì, da Grillo parlante è diventato la bella fatina. Ha pure scritto il decalogo. Il Movimento è una setta di volontari del mondo col suo santone. Questi è ovvio che fanno due mandati, anche perché dopo o muoiono o si fanno monaci. Ma che c'entrano coi talk show?».




