sbornia capodanno

FUOCHI & BOTTI - QUANDO L’ANNO GIRA L’ANGOLO, GLI UOMINI GIOCANO COL FUOCO. PER SCACCIARE LA PAURA DELLA FINE E FARE LUCE SUL NUOVO INIZIO - IL CAPODANNO È IL PIÙ ANTICO DEI RITUALI UMANI. BRUCIARE IL TEMPO PER GUADAGNARE ALTRO TEMPO

Marino Niola per "La Repubblica"

 

 

capodanno 9capodanno 9capodanno 5capodanno 5capodanno 1capodanno 1

Quando l’anno gira l’angolo, gli uomini giocano col fuoco. Per scacciare la paura della fine e fare luce sul nuovo inizio. Non a caso il Capodanno è il più antico dei rituali umani. Dai falò comunitari dei nostri lontani progenitori ai botti di San Silvestro si snoda un lungo filo che attraversa i millenni.

 

Ancor prima dell’invenzione della polvere da sparo e dell’arte pirotecnica si usava festeggiare i passaggi tra una stagione e l’altra facendo fuoco e rumore, con tutti i mezzi disponibili. Tamburi, sonagli, pentole, coperchi, martelli tutto ciò che era buono per produrre un frastuono assordante. Che aveva la funzione di spaventare e allontanare le forze del male, oggi diremmo le energie negative.

capodanno 8capodanno 8

 

Mentre i roghi purificatori servivano a bruciare i residui dell’anno vecchio, ma anche a illuminare il cammino di quello nuovo. Anche per questo la notte di fine anno tradizionalmente ci si liberava delle robe usate, per alleggerirsi del peso del passato e chiudere il conto con il tempo. Una sorta di bilancio consuntivo prima di voltare pagina. Anno nuovo, vita nuova.

 

Sono gesti scaramantici e propiziatori che continuiamo a ripetere anche oggi quando accendiamo una girandola, facciamo brillare un bengala, tiriamo un petardo, esplodiamo una castagnola. O incolliamo agli auguri un emoticon pirotecnico che lancia stelline fosforescenti. Per esprimere il calore e il colore degli affetti. Un modo per far divampare la festa, insomma.

 

capodanno 7capodanno 7

In fondo quella del fuoco è una passione elementare, un basic instinct che ci portiamo dietro da quando Prometeo rubò la prima scintilla agli dèi e la donò ai mortali, facendone il simbolo stesso dell’umanità e della civiltà. Ecco perché dalla fiamma delle Vestali alle fiaccolate per la pace il passo è meno lungo di quel che sembra.

 

Con la modernità il potere propiziatorio della luce e del chiasso viene ereditato dai giochi pirotecnici. Che mettono insieme fuoco e rumore in una miscela esplosiva che trasforma il rituale scaccia guai in una forma d’arte. Una poetica notturna che dà al cielo il colore dei nostri desideri e la forma delle nostre speranze.

 

I primi a sparare botti sono stati i Cinesi che già nell’anno mille, al tempo della dinastia Sung, cominciano a festeggiare le svolte del calendario e i compleanni degli imperatori con lo sfolgorio della polvere nera.

 

capodanno 6capodanno 6

Ma la nuova arte si trasferisce ben presto nella vecchia Europa dove nascono delle vere e proprie scuole di fuochisti. Come quelle gloriose dell’Italia rinascimentale. Grande tecnica artigianale e altrettanto grande teoria. Anche in versione scoppiettante, infatti, il made in Italy è sempre lui. Il senese Vannoccio Biringuccio, autentico genio della metallurgia e maestro di balistica, capo dell’artiglieria apostolica e artefice del mastodontico cannone Liofante, una proboscide di piombo che gitta palle a distanze fino ad allora impensabili, è passato alla storia per avere scritto nel 1540 il trattato “Della Pirotecnia ovvero arte del fuoco”, dove codifica l’abbiccì dell’esplosione gioiosa.

 

capodanno 4capodanno 4

E proprio “macchine di gioia” vengono chiamate nei secoli successivi le architetture effimere che servono da supporto ai fuochi d’artificio. Talmente amate da popolo e potenti che a progettarle sono chiamati architetti come Michelangelo Buonarroti, Pietro da Cortona e Gian Lorenzo Bernini. Ideatore della famosa Girandola, che trasforma Castel Sant’Angelo in una sorta di vulcano balenante e fiammeggiante.

 

Altrettanto spettacolari sono i Vesuvi che Luigi Vanvitelli, l’architetto della settecentesca reggia di Caserta, fa eruttare con tanto di lapilli e nubi ardenti durante le sontuose feste di Carlo III di Borbone. In fondo un’eruzione è un artificio della natura. Ma il più grande inno all’arte pirotecnica lo mette sullo spartito Georg Friedrich Händel, il fiammeggiante musicista barocco che, nel 1749, viene incaricato da re Giorgio II d’Inghilterra di scrivere le musiche per celebrare la pace di Aquisgrana.

capodanno 3capodanno 3

 

Nasce così la stupefacente suite per i “Reali fuochi d’artificio”, un autentico capolavoro della storia della musica. Che è stato eseguito solennemente anche il primo giugno 2002 per festeggiare i cinquant’anni di regno della regina Elisabetta. Nozze d’oro con sound and light show .

capodanno 2capodanno 2

 

Bruciare il tempo per guadagnare altro tempo. È questo, in sostanza, il senso millenario del nostro capodanno. Perché fuoco e rumore, luce e suono sono i più antichi simboli anti-spread. Ieri come oggi, infatti, servono a far quadrare i conti ed eliminare il debito che la società ha accumulato con se stessa e con gli altri. Insomma è un modo per manifestare la volontà di andare avanti e di superare le crisi. E del resto la parola crisi (dal greco krino) significa proprio differenziare. Svoltare. Dare un taglio al passato. Per andare sparati verso il futuro. Col botto.

capodanno 10capodanno 10

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO