cattelan

IL RITORNO DEL ''BRAVO PRESENTATORE'' - CATTELAN: ''GUARDAVO “DRIVE IN” E “IL PRANZO È SERVITO”. MI PIACE BONOLIS, MARIA DE FILIPPI SEMBRA SCAZZATA MA HA UNO STILE UNICO - QUELLA SU MORRICONE NON ERA UNA GAFFE MA UNA GAG. NON È RIUSCITA''

CATTELANCATTELAN

Silvia Fumarola per “la Repubblica”

 

Ha ritmo, è ironico senza essere caustico, naso a patata, l’aria da Charlie Brown incredulo di aver vinto la coppa lo rende simpatico: Alessandro Cattelan è il miglior conduttore della sua generazione, dicono in coro. Ha 36 anni e ormai, della sua generazione, è l’unico rappresentante.

BONOLIS URKABONOLIS URKA

 

Dopo Baudo ci sono Bonolis, Gerry Scotti, Frizzi e Conti, poi Fazio, Amadeus tutti cinquantenni e oltre. Il giovane Cattelan da Tortona ha uno stile tutto suo: cresciuto alla radio, poi veejay a Mtv, è il volto di punta di Sky dove conduce X Factor, il late show E poi c’è Cattelan e pochi giorni fa è riuscito nel miracolo di rianimare il gala dei David di Donatello.

 

Conserva l’educazione di chi fa televisione chiedendo permesso come se entrasse a casa d’altri, ma ha un linguaggio moderno e la rapidità del furetto del web che piace ai ragazzi. Due figlie, Olivia e Nina, vive di corsa e di corsa ha condotto la serata dei David.

alessandro cattelanalessandro cattelan

 

Cattelan va sempre veloce, sul palco correva come un pazzo.

«Tenevo il ritmo, la diretta non mi fa paura ma so che i tempi sono fondamentali».

 

Lo show è andato bene, è stata lodata la conduzione, peccato per quella gaffe sul compositore della musica di “Lo chiamavano Trinità”, attribuita a Morricone ma scritta da Micalizzi.

«Con gli autori parlavamo del maestro Morricone e ho cominciato a fischiettare il tema del film. Mi hanno detto che il brano non era suo, ma nella stanza su dieci persone, otto come me non lo sapevano. Così per scherzare sulla mia ignoranza, abbiamo costruito una gag. Non era una gaffe».

 

Ecco, non si è capito.

«Forse era una battuta scritta male e riuscita peggio. Chiedo scusa».

CORRADOCORRADO

 

In compenso il video con Paolo Sorrentino e The Jackal era esilarante: farete altre cose insieme?

DRIVE INDRIVE IN

«Me l’auguro. Ero partito con l’idea di fare qualcosa in cui mi prendevo in giro per la mia mediocre cultura cinematografica, poi Magnolia ha avuto l’intuizione di chiamare i Jackal e l’intervento di Sorrentino ha fatto capire in che direzione poteva andare la serata».

 

Riesce a essere moderno e classico, si è chiesto perché piace?

«Non è una cosa a cui penso. Ho la fortuna di lavorare in un posto dove mi permettono di fare quello che mi piace e nel modo in cui lo so fare. Me la godo e mi diverto: non so se durerà per sempre, se un giorno la gente si annoierà. Spero di no».

 

Cosa guardava in tv?

«La prime cose che ricordo sono Drive in e Il pranzo è servito, quando l’hanno levato ho capito che in tv non ti devi affezionare. Poi Mai dire gol, che mi divertiva un sacco. Mi rendo conto adesso che guardavo e mentalmente prendevo appunti senza accorgermene».

 

ALESSANDRO CATTELAN NELLO SPOT ENEL ALESSANDRO CATTELAN NELLO SPOT ENEL

Adesso invece cosa vede?

«Seguo il calcio e le serie, ho una bambina da cambiare e i tempi sono perfetti».

 

Strano criterio per scegliere cosa vedere.

MORRICONE 1MORRICONE 1

«Bisogna sapersi organizzare».

 

Fazio, Bonolis, Frizzi: a chi s’ispira?

«A Paolo Bonolis sicuramente. Mi piace come si muove. Ricordo che da bambino guardavo Urka!, mi piaceva già allora, Bonolis ti cattura: non credo che ci debbano essere problemi a scherzare su qualunque cosa».

 

Però lei, anche nel suo late show del giovedì “E poi c’è Cattelan” non ha il cinismo di Bonolis, né la spudoratezza di David Letterman, cui fa riferimento.

alessandro cattelan david di donatelloalessandro cattelan david di donatello

«Mi metto in gioco e cerco di coinvolgere il pubblico. Ognuno fa le cose come le sa fare, a me piace il ritmo e una certa pulizia. Non sono per il casino o la battutaccia a tutti i costi, conta il rapporto che si crea con l’ospite. Curiamo il programma fino all’ultimo minuto».

 

Ha l’aria di divertirsi.

« E poi c’è Cattelan è la cosa che mi piace di più, vorrei continuare a farlo il più a lungo possibile, ed è un programma che non è semplice produttivamente, Sky me lo sta facendo fare nel migliore dei modi. Sono veramente grato, è uno spazio di libertà».

BONOLISBONOLIS

 

Qual è la cosa più importante per lei?

«La sincerità. Faccio le cose come mi sento, rispecchiano il mio carattere. X Factor lo conduco nel modo più naturale. La gente si accorge se fingi, non è stupida, capisce se la stai prendendo in giro. Chi ti guarda da casa ti sceglie tutte le volte. Poi, certo, uno può essere sincero e non piacere...».

 

Tra le conduttrici chi apprezza?

DE FILIPPIDE FILIPPI

«Maria De Filippi ha uno stile che mi piace molto: osserva e non urla, mantiene la giusta distanza, fa televisione per sottrazione. Sembra quasi “scazzata”, un atteggiamento che la caratterizza e la rende unica».

MIKA E IL CAST DI X FACTOR MIKA E IL CAST DI X FACTOR CATTELANCATTELAN

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