maurizio gasparri carote

GASPARRI, DELICATISSIMO! – L’ACCOUNT “IL GRANDE FLAGELLO” COMMENTA IRONICAMENTE UN TWEET DEL SENATORE DI FORZA ITALIA IN CUI PARLA DEL COMPENSO DI SCURATI ("PER ALCUNI LA LIBERTA' VALE 1800 EURO AL MINUTO") CON UNA FOTO DI GASPARRI MENTRE BRANDISCE DELLE CAROTE: "A QUANTO VANNO QUESTE, INVECE?" - LUI NON LA PRENDE BENE E RISPONDE: "MENO DI TUA MAMMA!"

Estratto dell’articolo di Ugo Leo per www.lastampa.it

 

MAURIZIO GASPARRI RISPONDE AL GRANDE FLAGELLO

Sin dall’inizio del “caso Scurati” il senatore, capogruppo di Forza Italia ed ex vicepresidente della Camera, Maurizio Gasparri porta avanti la sua tesi: lo scrittore non andava pagato perché «il 25 aprile va celebrato senza emettere fattura. La libertà non ha prezzo».

 

Le prime dichiarazioni di Gasparri che riguardano il monologo censurato risalgono alle 18 di sabato 20 aprile: «La partecipazione dello scrittore Scurati alla trasmissione Che sarà era stata ampiamente annunciata nei comunicati stampa della Rai, risulta quindi impossibile credere alla censura dello scrittore da parte della Rai, piuttosto sembra che il problema sia stato il mancato accordo sul gettone di presenza, pare di 1500 euro, soldi pubblici, per un minuto di intervento.

MEME maurizio gasparri E LA CAROTA

 

La verità è che Scurati non è mai stato censurato, la possibilità di parlare a titolo gratuito non ci risulta che sia mai stata messa in discussione dalla Rai. Pare che ci sia chi onora la resistenza ed i martiri della libertà e chi nel contempo ha un problema di compensi. Non è la Rai che non riconosce il valore della Liberazione, come dicono mentendo esponenti del Pd.

 

Sono i loro amichetti che sembrano quotare qualche migliaio di euro la difesa della libertà. Se si difende la libertà lo si può fare anche liberi da compensi. I valori non sono solo quelli mobiliari e immobiliari. E il 25 aprile va celebrato senza emettere fattura. La libertà non ha prezzo».

maurizio gasparri congresso forza italia

 

Ma il senatore non si ferma. Alle 14.08 di domenica 21 aprile si è espresso nuovamente sulla vicenda tramite il suo account Twitter ripetendo il concetto con cui concludeva la nota di ieri: «Per tanti, noi tra questi, difendere la #libertà non ha prezzo. Per alcuni invece vale 1800 euro al minuto. La #Resistenza non si mette in fattura».

 

L’intervento di Gasparri non passa inosservato, le agenzie battono la notizia, e l’account Twitter di satira Grande Flagello risponde ironicamente riprendendo una foto del senatore con una carota in mano (risale a una seduta della Commissione di Vigilanza Rai in cui si metteva sotto accusa Ranucci e Report) accompagnata dalla domanda: «Le carote a quanto vanno invece?».

 

maurizio gasparri

La trovata non è piaciuta al capogruppo di Forza Italia che ha replicato quasi tre ore dopo (alle 17:09) scrivendo: «Meno di mamma tua», rivolgendosi all’account del Grande Flagello. Le parole dell’ex vicepresidente della Camera non passano inosservate agli utenti di Twitter che cominciano a rimarcare, con oltre 200 commenti, come quell’insulto non è all’altezza della carica politica che ricopre. […]

 

«C'era stata una discussione sul pagamento o meno, perché per qualcuno - sottolinea il parlamentare azzurro - la difesa della libertà vale 1.800 euro al minuto, mentre uno può anche parlare gratis. Io sto qui gratis e vi ringrazio che mi invitate. Scurati voleva 1800 euro per un minuto, benissimo. La Rai ha detto che non pagava, la redazione della Bortone ha mandato alla direzione Rai la scaletta, penso che lei sia pratica di queste cose più di me, conduce una trasmissione - ha detto ancora Gasparri riferendosi alla conduttrice del programma, Sabrina Scampini - e accanto al nome di Scurati, c'è scritto, i documenti ci sono, “tg”, cioè a titolo gratuito.

 

maurizio gasparri foto di bacco

Quindi i direttori dell'approfondimento sono andati venerdì a dormire pensando che la scaletta era fatta, il comunicato era autorizzato, la redazione della Bortone ha scritto “tg”, titolo gratuito, nessuno si è preoccupato. A Scurati non è stato impedito di partecipare, c'era stata una discussione sul compenso, se per lui l'antifascismo vale 1.800 euro al minuto, è un problema suo.

 

Il problema, quindi - continua - è che è stato montato un caso sul nulla, per cui le affermazioni sono false. Quando Prodi parla di censura... Tutti hanno creduto alla messa in scena che è stata fatta, sono io che chiedo in Vigilanza il controllo dei documenti per smentire i bugiardi che hanno detto che c'era la censura, Scurati poteva andare».

MAURIZIO GASPARRI FIRMA DENUNCIA CONTRO SIGFRIDO RANUCCI

 

In realtà le parole di Gasparri erano già state smentite venerdì dopo la pubblicazione di una comunicazione telematica proveniente dalla direzione Approfondimenti Rai che informava poco ore prima della messa in onda del programma Che sarà che per motivi editoriali il monologo era stato tagliato.

 

Quindi non per motivi economici. L’accordo tra lo scrittore e la Rai era di 1.500 euro, ma stando ai documenti emersi al momento non è stato quel denaro a censurare il discorso sul 25 aprile. Non resta che attendere i carteggi recuperati da Gasparri – e citati durante la trasmissione Stasera Italia di Retequattro – in cui dovrebbe essere smentita la censura.

ANTONIO SCURATI A LA REPUBBLICA DELLE IDEE ANTONIO SCURATI E MAURIZIO MOLINARI maurizio gasparri arriva ai funerali di silvio berlusconi

Ultimi Dagoreport

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?