GERMANIA-ARGENTINA, DUE OPPOSTE VISIONI DEL MONDO. IL METODO CONTRO IL DISORDINE, LA GERMANIA CHE HA UN PROGETTO, UN’IDEA DI SÉ (NUOVA MIDDLE CLASS EUROPEA). E L’ARGENTINA NO

Gian Arturo Ferrari per Corriere della Sera

 

olanda argentina partita e tifosi 7olanda argentina partita e tifosi 7

Non si è mai vista una finale mondiale così carica di simboli, di significati, di intenzioni, di valori. Di macroeconomia, di geopolitica, di antropologia, di filosofia (per non parlare della religione...). Un vero e proprio paradiso dell’ermeneutica, ossia della scienza dell’interpretazione.

 

brasile germania 2014 5brasile germania 2014 5

Viceversa, le ultime finali erano state, sotto questo profilo, scialbe e piuttosto deludenti. Spagna-Olanda (2010) e Italia-Francia (2006) erano finali d’Ancien Régime, ottocentesche, piccola politica di potenza sul teatro europeo. Brasile-Germania (2002) e Francia-Brasile (1998) erano state in realtà l’epopea di un ginocchio, quello di Ronaldo, disastrato e causa di sconfitta la prima volta, risorto e causa di riscatto la seconda. Del Brasile-Italia del 1994, resterà temiamo poco, oltre la memorabile (e surreale...) affermazione di Arrigo Sacchi: «Siamo stati sconfitti nel risultato, non nel gioco».

 

E dunque eccoci ritornare indietro di un quarto di secolo a Germania-Argentina del 1990. Alle notti magiche, sotto il cielo di un’estate italiana. Ma non sono più quelle notti (e anche l’estate si fa desiderare), non è più (ahimè!) quell’Italia, non sono soprattutto più quella Germania e quell’Argentina.

olanda argentina partita e tifosi 40olanda argentina partita e tifosi 40

 

Allora la Germania, ancora tramortita dalla riunificazione di solo pochi mesi prima, guardava con comprensibile preoccupazione al proprio futuro. L’Argentina, governata - anche lei da pochi mesi - dall’altrimenti ignoto Fernando de la Rua, viveva ancora nel clima di baldoria del decennio di Carlos Menem e nel pittoresco culto di Maradona. Sicché il favore dell’arbitro, che concesse alla Germania un rigore molto generoso e quindi la vittoria, parve tutto sommato giustificabile, un tentativo di riequilibrare la sorte, quasi un risarcimento.

 

In poco meno di venticinque anni la situazione si è non solo capovolta, ma cristallizzata in una implacabile simmetria che, a quel che si vede, ha tutta l’aria di voler durare in eterno. Emisfero boreale contro emisfero australe, stabilità e solidità contro sinistri scricchiolii, ordinata gestione contro trovate estemporanee. L’insistenza sui conti, che tanto spiace alle anime latine (comprese le nostre...), contro le mani sugli occhi per non vedere, per non sapere.

 

olanda argentina partita e tifosi 39olanda argentina partita e tifosi 39

E poi un allenatore ben vestito, pulito e ravviato contro l’altro tutto stropicciato e con i cernecchi bianchi al vento, come un vecchio zio un po’ balzano. Calciatori con cui si andrebbe volentieri a cena contro soggetti che, incontrandoli di notte, si tenderebbe a cambiar marciapiede. Una cancelliera (una pastora in verità) preoccupata più di fare il suo mestiere che di essere simpatica contro una presidentessa che sembra uscita dalle pagine di «Cafonal» di Roberto D’Agostino.

 

Una compagine multietnica, comprensiva di turchi, ghanesi, polacchi e tunisini tutti diventati, ma non superficialmente, non per furbizia, tedeschi contro un’altra compagine arroccata in un nazionalismo tanto acceso quanto chiuso. La verità è che la Germania ha un progetto, un’idea di sé. E l’Argentina no. Spira da tutta la Germania una confortante aria di nuova middle class europea. Standard di vita elevati, ma estesi e non esibiti. Cultura non elitaria, ma di buona qualità, non troppa comunque, visti i disastri del passato.

brasile germania 2014 18brasile germania 2014 18

 

Valori non troppo sofisticati e complessi, ma chiari e praticabili. Civiltà di modi, impegno, merito. Il messaggio d’insieme è inequivocabile. L’essere tedeschi non è più questione né di sangue né di terra e neanche di sublimità di pensiero. È una way of life, un modo e un modello generale di comportamento, molto diverso da quello americano.

 

Un modello oggi applicato alla sola Germania, ma da estendersi domani - inevitabilmente - a tutta l’Europa, applicabile a tutti gli uomini di buona volontà. Noi compresi. Certo, se tutto ciò non fosse così ineluttabile, se i tedeschi non fossero così convinti - ma senza iattanza, con pacata ragionevolezza - dell’assoluta bontà della loro posizione, sarebbe meglio, ci sentiremmo tutti meglio.

brasile germania 2014 17brasile germania 2014 17

 

Ma siccome così non è e i giovanotti tutti puliti, con in più l’anziano Klose (perché loro non sono ideologici, badano alla sostanza, non all’anagrafe), son lì a spiegarci che non c’è niente da fare, così si fa se si vuole vincere, ecco che gli sbrecciati argentini si guadagnano, nel segreto del cuore, non poche simpatie. Partono sconfitti, naturalmente. Hanno un giorno in meno di riposo, trenta minuti in più di supplementari, l’energia nervosa bruciata nei rigori, uno dei loro giocatori più importanti infortunato.

 

brasile germania 2014 15brasile germania 2014 15

Proprio per questo la partita che si gioca stasera oltre che un valore simbolico ne ha uno ben maggiore, profetico, augurale. Guardarla sarà come per gli auguri antichi guardare il volo degli uccelli o il fegato delle capre. Forse vi potremo leggere un presagio su quello che ci attende, sul nostro futuro. Perché in definitiva, se è vero che la ragione (cioè i conti) sono l’unica luce di cui disponiamo in questa valle di lacrime, è anche vero che, come diceva Lawrence d’Arabia, nulla è scritto. Neppure il risultato di una finale.

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…