GIOCHI A NAPOLI E POI MUORI - PREOCCUPANO GLI OTTO SGARBI, TRA FURTI E RAPINE, AGLI INTOCCABILI “EROI” DELLA SQUADRA DI DE LAURENTIIS - MENTRE AURELIONE MINIMIZZA (“CHI GIRA PER NAPOLI COL ROLEX NON È ANCORA ABBASTANZA NAPOLETANO”), SERPEGGIA IL SOSPETTO CHE CI SIA DI MEZZO LA CAMORRA CHE TANTO “AMA” LA FORMAZIONE DI MAZZARRI - INTANTO IL CHELSEA, PROSSIMO AVVERSARIO IN CHAMPIONS, NE APPROFITTA: VORREBBE COMPRARE CAVANI E HAMSIK CHE HANNO PAURA DEL “CALORE” DEI NAPOLETANI E STAREBBERO PENSANDO DI LASCIARE LA CITTA’…

1- LA STATUETTA DEL MATADOR ANCORA RESISTE NELLA TRAMONTANA GELATA DI SAN GREGORIO ARMENO...
Goffredo Buccini per "Il Corriere della Sera"

La statuetta del Matador ancora resiste nella tramontana gelata di San Gregorio Armeno: forse appena mezzo sughero indietro rispetto alla gloria d'un anno fa, un'inezia tra pecorelle e pastori dei mastri artigiani. Del resto quando Edi Cavani, accompagnato da Morgan De Sanctis, è apparso in carne e ossa nella basilica di piazza del Plebiscito, precettato da quel geniale napoletano che è Crescenzio Sepe per dare attrattiva pop alla chiusura dell'anno giubilare, sotto le sacre arcate sono rimbombati boati da curva, come sempre. «Questi ragazzi sono testimoni di speranza», ha detto il cardinale indicando il centravanti e il portierone della squadra di calcio forse più amata del mondo.

«Certo, l'affetto magari è anche eccessivo, il calore può... stancare», medita un altro napoletano che conosce il peso delle parole, Luigi Merolla, questore d'una città dove Bassolino s'illuse di regolare il flusso del bene e del male spingendo i suoi cittadini a fermarsi coi semafori rossi e da dove de Magistris immagina di esportare mondezza via piroscafo manco fosse pizza Margherita. Cavani come Hamsik, Lavezzi come Aronica, insomma i «testimoni di speranza», a loro volta coltivano una speranza segreta: cavarsela. Perché, al di là delle icone e dei presepi, del sacro e del profano che sempre nella patria di San Gennaro e di Sepe la plebe mescola, forse qualcosa s'è rotto: «Troppo calore, forse», ammette ancora Merolla, prudentissimo.

Chiamalo calore. Otto sgarbi, tra furti e rapine, otto ceffoni in faccia agli intoccabili in maglia azzurra in poco più d'un mese e mezzo: rubati orologi da ventimila euro, auto anche da poco prezzo (ad Aronica persino una Panda e una Cinquecento a noleggio!), quattrini, gioielli... non hanno risparmiato né Martina Hamsik, moglie di Marek, né la splendida Yanina, fidanzata di Pocho Lavezzi e ragazza senza mezze misure («città de mierda», ha chiosato su Twitter, salvo pentirsene, dopo aver dovuto mollare il Rolex a due guaglioni svelti di mano), e neppure Barbara, dolce consorte del quasi sconosciuto stopper Fideleff. Al procuratore di Cavani hanno minacciato la compagna incinta con una pistola sul ventre. Prendersela con le famiglie... Roba che, fosse successa ai tempi di Maradona, i Giuliano sarebbero scesi in armi da Forcella, don Loigino in testa, a vendicare le vittime. Invece, qua, tutti zitti.

«È cosa 'e niente», direbbe Eduardo. Cosa da niente, robetta, sembra far intendere la società guidata da Aurelio De Laurentiis, che - al netto di una battutaccia: «Chi gira per Napoli col Rolex non è ancora abbastanza napoletano» - si blinda dietro un silenzio inquietante. Qualche manager per parlare pretenderebbe la rilettura preventiva dell'articolo. Tutti minimizzano, tranne Mazzarri che sui giornali descrive un'opera di «destabilizzazione», salvo poi addebitarla ai giornali stessi. Cosa 'e niente. Ma si mormora che proprio Mazzarri sia pronto ad andarsene. Cavani pure.

Magari anche gli altri gioielli di una squadra che ha ridato orgoglio alla città dopo la B e il fallimento. Nei bar di piazza dei Martiri, tra gli scaffali della Feltrinelli, ai tavolini del Gambrinus, sui blog, monta la teoria del complotto. In molte versioni. Si dice che De Laurentiis stia resistendo a un vero tentativo di estorsione. Che abbia rotto una pax consolidata vendendo online i biglietti delle partite e ledendo così gli interessi dei bagarini. Che perfino l'abbandono del campo di Soccavo abbia fatto girare le scatole a qualche padrino che ha perso l'indotto. Uno studioso degli ultra,

Rosario Dello Iacovo, manager dei 99 Posse, ammette che «il filotto di aggressioni insospettisce: qualcuno potrebbe stare bussando a quattrini. Ma va anche tenuto d'occhio il nuovo scandalo delle scommesse, lì s'è solo sollevato il lembo del lenzuolo». Dello Iacovo è uno convinto che la camorra sia «una forma atipica di welfare» ed è un frequentatore abituale delle curve A e B e di piazza Bellini, base di partenza del tifo estremista. Ma anche un intellettuale indiscusso come Biagio De Giovanni è preoccupato: «Il Napoli è un grande mito che unifica. Il merito di De Laurentiis è stato riportarlo tra noi.

A questi segni di vitalità la camorra torna a interessarsi. E così sembra prendere di mira i giocatori del Napoli, per entrare in tutti gli interstizi di un mito rinascente, gioco, scommesse, biglietti». Non tutti la vedono così: «Totale fesseria, questa del complotto», giura Claudio Botti, penalista famoso e artefice a suo tempo del Te Diegum in onore di Maradona: «Sono tutti episodi non collegati. Se la camorra vuole mandarti un messaggio, te lo manda molto più esplicito di così».

Insomma, se non è proprio cosa 'e niente, è roba da prendere con le molle. Così ha fatto dall'inizio il questore Merolla: «Lei può rassicurare l'opinione pubblica», ci dice. Ma poi aggiunge: «Per ora». Rispetto ai primi tempi di totale diniego, resta la cautela eppure si nota un cambiamento: «Ci sono episodi sottoposti a un'attenzione particolare, ma di qualità diversa». Tutti in poche settimane, però. «Certo, la concentrazione temporale balza agli occhi anche a noi, perciò guardiamo questi fatti con un certo interesse». Il furto dei Rolex rappresenta un filo sottile che attraversa tutta questa storia. I carabinieri del colonnello Minicucci hanno mappato i 78 colpi simili da inizio anno, la rapina dell'orologio di lusso è un marchio della piccola mala napoletana.

«Ma una stranezza c'è: che adesso non si restituisca all'eroe il maltolto», ammette Giovanni Melillo, il procuratore aggiunto che coordina le indagini sulle otto aggressioni subite dai giocatori e dalle loro famiglie. Quando derubarono Maradona i guaglioni fecero a gara per riparare alla sgarro.

«Il contesto è complesso. Allo stadio, in curva, vige la legge di camorra», spiega il procuratore, per il resto abbottonato come sempre. Ciò che Melillo non dice è che certe sere, a fotografare le tribune dei vip, «verrebbe fuori un gigantesco 416 bis per quanti pregiudicati ci trovi», come sussurra qualche vecchio sbirro. Su certe frequentazioni le indagini sono aperte: agli atti anche i rapporti tra alcuni calciatori del Napoli e i bravi guaglioni (il Viminale identificò tre mesi fa i membri di 15 clan in curva).

E se Maradona si fece avviluppare dai Giuliano e dalla loro vasca a conchiglia, Lavezzi ha dovuto spiegare ai pm il suo aggrapparsi a personaggi come l'imprenditore in odore di riciclaggio Marco Iorio (socio di Fabio Cannavaro nel ristorante «Regina Margherita») o Antonio Lo Russo, rampollo di capoclan («pensavo fosse solo un capo ultrà»). Infortunato, per la partita col Genoa era in tribuna vip: gli si sono assiepati i fedeli attorno, spalle al campo e ai gol della squadra, per lunghi minuti, scandendo Po-cho! Po-cho! Forse per chiedergli perdono. Forse perché, in una città dove tutto è cosa 'e niente, l'unica cosa seria sono loro: questi ragazzini milionari che giocano a un gioco di cui non sempre sanno bene le regole.


2- IL CHELSEA PRONTO AD APPROFITTARNE...
Dal "Corriere della Sera"

Visto che sono rivali negli ottavi di Champions League, quale migliore strategia che soffiargli i giocatori più bravi? Così, stando al popolare The Sun, il Chelsea sarebbe intenzionato a prendere due giocatori del Napoli: Marek Hamsik e Edinson Cavani, che con De Laurentiis hanno un contratto lungo sino al 2016. Il piano di Abramovich per rilanciare i Blues è ampio e prevede un investimento di 180 milioni di euro. Ma parte proprio da Napoli, magari cercando di fare leva sull'ondata di microcriminalità che ha travolto la città. Difficile, quasi impossibile, strappare però Hamsik e Cavani a De Laurentiis. Almeno al mercato di gennaio.

 

Maradona e il pallone d oro Maradona e Lele Mora MAradona Vuvuzela san cavani lavezziYANINA SCREPANTE lavezzi AURELIO DE LAURENTIIShamsik napoli bayern Fidanzata HamsikFidanzata LavezziCRESCENZIO SEPE Mazzarrichelsea

Ultimi Dagoreport

nicola calipari giuliana sgrena nicolo pollari

DAGOREPORT – PIENONE DI AUTO BLU STASERA ALL’AUDITORIUM DI ROMA: DA MELONI E MANTOVANO A GIULI E BERNINI, TUTTI IN FILA PER ASSISTERE ALLA PRIMA DE “IL NIBBIO”, IL FILM ISPIRATO ALLA MORTE IN IRAQ DELL’AGENTE DEL SISMI, NICOLA CALIPARI, UCCISO NEL 2005 MENTRE STAVA RIPORTANDO IN ITALIA LA GIORNALISTA DEL “MANIFESTO”, GIULIANA SGRENA - A VENT’ANNI DALLA TRAGEDIA, RENDE OMAGGIO A CALIPARI ANCHE SERGIO MATTARELLA: “LE SPIEGAZIONI DELLA SUA MORTE PERMANGONO TUTTORA NON ESAURIENTI” - ESSÌ, LA VERITÀ NON È MAI VENUTA FUORI. SE IL SOLDATO AMERICANO HA SPARATO PER ERRORE, È ALTRETTANTO VERO CHE NESSUNO L’AVEVA AVVERTITO DEL PASSAGGIO DELLA TOYOTA - QUINDI, LA DOMANDA: COME MAI LA NOTTE DEL 4 MARZO 2005 LA TOYOTA SU CUI VIAGGIAVANO CALIPARI E SGRENA NON ERA STATA SEGNALATA DALL’INTELLIGENCE ITALIANA AGLI ALLEATI AMERICANI? LA RAGIONE PIÙ PROBABILE È QUESTA….

donald trump giorgia meloni vertice europeo

DAGOREPORT - ADDIO ALLA LOVE-STORY CON TRUMP, MELONI DOVRÀ ACCONTENTARSI DI UN POSTO DI SECONDA FILA DIETRO A MACRON E STARMER - COME NELLA FOTO UFFICIALE DEL SUMMIT DI LONDRA: SBATTUTA IN UNA POSIZIONE "PERIFERICA" (MA GIÀ ALL’INSEDIAMENTO DI TRUMP ROSICO' PER ESSERE STATA RELEGATA IN FONDO ALLA SALA, ACCANTO AL BOSS ARGENTINO JAVIER MILEI) -E QUANDO, PRIMA DEL SUMMIT DI LONDRA, LA DUCETTA HA TELEFONATO A KING DONALD PER UN INCONTRO ALLA CASA BIANCA (AL PARI DI MACRON E STARMER) E' STATA RIMBALZATA CON UN "SE VEDEMO": IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, CHE HA IN MENTE DI MOLLARE NATO E ONU, SE NE FOTTE DI ASCOLTARE PIPPE SUL "TENERE UNITA LA NATO" E "MANTENERE IL DIALOGO USA-UE” - SE PER L’UCRAINA SI FA DURISSIMA DOPO LO STOP AI RIFORNIMENTI DI ARMI, ANCHE PUTIN HA I SUOI GUAI: I GIOVANI RUSSI SONO SEMPRE PIÙ RESTII A FARSI AMMAZZARE PER IL DONBASS...

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…