avengers age of ultron

1. MARVEL-LOMANI DI TUTTO IL MONDO, UNITEVI! È ARRIVATO IL SECONDO EPISODIO DI "AVENGERS", "AGE OF ULTRON", CIOE' IL CATTIVONE DI TURNO, UN'INTELLIGENZA ARTIFICIALE 2. ULTRON È UNA SPECIE DI PINOCCHIO ROBOT CREATO DA TONY STARK (IRON MAN) PER DIFENDERE LA PACE NEL MONDO. CHE NATURALMENTE DECIDE DI DISTRUGGERE L'UMANITÀ 3. RISPETTO AL PRIMO CAPITOLO, PERDE QUALCOSA. SIAMO AL SECONDO GRADINO DI UNA SAGA, E ANCHE IL REGISTA LO VEDE COME UN "PADRINO 2", IN ATTESA DI UN FINALONE (NEL 2018-19)

VIDEO - IL TRAILER DI "AVENGERS - AGE OF ULTRON"

 

Avengers: Age of Ultron di Joss Whedon

 

Marco Giusti per Dagospia

 

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“Mi piace la geometria della Chiesa” bofonchia il megalomane Ultron, arcinemico degli Avengers, ma anche creatura di Tony Stark alias Iron Man. Ma guai a nominare il nome di papà. “No! Non sono il suo burattino!!!” E l’intelligenza artificiale Ultron inizia a canticchiare la canzoncina di Pinocchio, “… il mio bel burattin”, trovata geniale che ci svela quanto gli eroi Marvel si sentano figli o figliastri della potente co-produttrice Walt Disney… Che sia una cattiveria?

 

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Comunque la pensiate, Marvel-lomani di tutto il mondo, unitevi! E’ arrivato l’undicesimo film della Marvel nonché primo sequel della saga dei suoi supereoi associati. Eccolo questo Avengers: Age of Ultron scritto e diretto, come il precedente, dall’espertissimo Joss Whedon, che dirigerà anche i successivi Avengers: Infinity War part I and II, previsti per il 2018 e 2019.

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250 milioni di dollari di budget, due ore e mezzo di film, un trailer che nelle prime 24 ore è stato visto da 34 milioni di persone, un film che dovrebbe incassare alla sua prima settimana qualcosina come 217 milioni. Come facciano a saperlo, poi… In Italia, Norvegia, Francia lo vedremo domani 22 aprile, in America arriverà solo il 1 maggio.

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Girato in tutto il mondo, a New York, dove si meneranno Hulk e Iron Man (so’ ragazzi), in Inghilterra, dove un Thor in crisi andrà a trovare il suo amico professore, Stellan Skarsgard, in Sud Africa, dove se la comanda il re del mercato nero di armi e schifezze chimiche di ogni tipo, Ulysses Klave, un grande Andy Sarkis, a Seoul, dove la dottoressa Helen Cho, cioè Claudia Kim, sarà obbligata a potenziare il perfido Ultron, e perfino in Italia, nel castello di Bard, set di molti cappa e spada nostrana fin dagli anni ’30, dove è stato ricostruito il regno di Stokovia, sorta di statarello comunistoide, dove il Barone von Strucker, cioè Thomas Kretschmann, sta facendo esperimenti misteriosi.

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Rispetto al primo capitolo, The Avengers, opera temeraria perché non era affatto facile unire tanti supereroi con caratteristiche diverse nello stesso film e mantenere sia un equilibrio di storia che un equilibrio di visibilità di così tanti personaggi, qua mi sembra che si perda un po’ di concentrazione di racconto. Forse perché siamo al secondo gradino di una saga (Whedon lo vede come un Padrino 2) e si aspetta un finalone, che andrà diviso addirittura in due parti, dove tornerà il cattivo della prima avventura, cioè Thanos.

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Per questo viene data vita a questo Ultron, doppiato in inglese da James Spader, sorta di intelligenza artificiale inscatolato in un megarobot pensato per difendere la pace nel mondo e che da subito si rivela come un pericolo mortale non solo per gli Avengers, ma per la razza umana. Anche perché Ultron svela ben presto di aver un solo scopo, quello di eliminare tutti gli abitanti della terra.

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Nazistoide e megalomane ha non pochi contatti col suo creatore Tony Stark, che pure cercava di farne un Pinocchio buono, e che per combatterlo darà vita a un umanoide, Vision, cioè Paul Bettany, che è il suo aiutante virtuale Jarvis in versione simil-umana. Ma, come nei film con tanti supereroi, la cosa più fumettistica da fare con loro è provocarli al punto che si menino fra di loro.

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Come fanno i ragazzini coi pupazzi, insomma. Grazie all’invenzione della cattiva, ma poi diventerà buona, Scarlet Watch, cioè Elizabeth Olsen, sorta di maga Maghella nonché sorella di Quicksilver, Aaron Taylor-Johnson, anche lui un cattivo che passerà presto con gli Avengers, i nostri supereroi hanno delle visioni particolari che li colpiscono in profondità.

 

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Thor, il baldo Chris Hemsworth, va in tilt pensando a quel che sta succedendo nel suo pianeta, Black Widow, cioè la stupenda Scarlett Johansson, ripensa a quel che ha patito in gioventù dai suoi superiori del KGB, c’è pure la sua maestra Julie Delpy, Captain America ritorna ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, mentre Hulk va fuori di matto e si butta a capofitto per le strade di New York compiendo ogni sorta di casino e dando così vita a un vero e proprio scontro con Iron Man.

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Diciamo che la parte più spettacolare, e quella che vogliono vedere tutti i ragazzini, è proprio quella che vede Iron Man contro Hulk che si gonfiano di botte, ma quella più profonda riguarda Black Widow, la bella Natasha, innamorata di Bruce Banner-Hulk, che rivelerà di non poter aver figli dopo l’operazione che ha subito ai tempi del KGB. “Quale futuro possiamo avere?”, le dice sentito Bruce Banner, cioè Mark Ruffalo, pensando alla loro coppia un po’ fuori dalla norma, cioè la mortifera Black Widow e il rompimontagne Hulk .

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Ma proprio la sua impossibilità a procreare, pensa lei, potrebbe cambiare le cose. E buffo è pensare che Scarlett Johansson ha recitato tutto il film da incinta e, comunque, l’idea della creazione e della maternità/paternità circola per tutto questo potente, spesso strampalato film. Solo Hawkeye, cioè Jeremy Renner, sembra avere una sua vita da genitore nella sua casetta in campagna, coi bambini e una moglie, Linda Cardellino. Ma è anche il personaggio più fragile.

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Il Tony Stark di Robert Downey Jr come tutti gli inventori, i tanti Dottor Frankenstein del cinema, pensa solo alla sua creatura, alla vita costruita in laboratorio, mentre il suo socio e collega Bruce Banner ha già un figlio pazzo dentro di sé pronto a distruggerlo. Costruito con una serie di scene madri di botte e di guerre fra robot e supereroi alternate con altre di convivialità fra i tanti protagonisti, si nota parecchio la mancanza della Pepper di Gwyneth Paltrow, ma ritroviamo in gran forma nella stalla di Hawkeye il grande Samuel Jackson nei panni di Nick Fury, capo dello Shields con un occhio solo, ritroviamo Don Cheadle, Anthony Mackie.

 

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I due nuovi eroi, Quicksilver e Scarlet Watch, cioè Aaron Taylor-Johnson e Elizabeth Olsen, non sono male, specialmente quando fanni i cattivi, mentre Paul Bettany è ottimo come l’umanoide Vision. I fan apprezzeranno. Per tutti gli altri c’è sempre il film dei bambini che sanno di Walter Veltroni. In sala dal 22 aprile.

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