MARCO GIUSTI: “NON CAPISCO PERCHÉ A 66 ANNI, PORTATI NON BENISSIMO, 106 CHILI, DAVVERO POCO FLUIDO (ALMENO CREDO), MI SONO FISSATO CON I CORTI DEL GUCCIFEST DIRETTI DA GUS VAN SANT E ALESSANDRO MICHELE CON SILVIA CALDERONI PROTAGONISTA COME FOSSERO PUNTATE DELLE MIE SERIE PREFERITE. MAGARI, IN FONDO, CI RITROVO PIÙ STIMOLI, ANCHE CULTURALI E VISIVI, MOLTE PIÙ STAR CHE IN MOLTA DELLA TV, COMPRESI TALK, XFACTOR, SERIE NETFLIX, CHE SIAMO COSTRETTI A VEDERE CAUSA PANDEMIA”
Marco Giusti per Dagospia
Certo, non capisco perché a 66 anni, portati non benissimo, 106 chili, davvero poco fluido (almeno credo), mi sono fissato con i corti del GucciFest diretti da Gus Van Sant e Alessandro Michele con Silvia Calderoni protagonista come fossero puntate delle mie serie preferite. E pensare che non mi ero nemmeno accorto che il video di Billie Eilish del quinto episodio, quello coi robot, era diretto da Harmony Korine. Magari, in fondo, ci ritrovo molti più stimoli, anche culturali e visivi, molte più star che in molta della tv, compresi talk-xfactor-series tnetflix, che siamo costretti a vedere causa pandemia.
Ieri sera, dopo essermi addormentato, proprio steso, di fronte a una bellissima serie turca su Netflix, e essermi risvegliato di fronte al finale del notevolissimo “La banda J&S” di Sergio Corbucci con Tomas Milian con basco nero, barbone e capello lungo, proprio come vorrebbe essere Alessandro Michele ho pensato, anche se somiglia anche molto a Piotta, sono rimasto incantato di fronte al nuovo episodio, il sesto, della serie Gucci. Silvia Calderoni, ormai la mia eroina, ovviamente già gucciatissima come neanche i gemelli D’Innocenzo, va al Vintage Shop di Gucci.
GUCCI FEST - ALESSANDRO MICHELE
Lì si compra un paio di occhialoni bianchi, guarda scarpe e vestiti incantata come fosse arrivata a Gucciland e incrocia la favolosa Florence Welch, leader dei Florence and the Machine, già testimonial Gucci nello scorso agosto assieme a Anjelica Huston per uno spot diretto da Floria Sigismondi. Florence scrive frasi poetiche su un quadernetto, che poi stacca e nasconde nelle tasche dei vestiti Gucci o nelle borsette. Niente di che, davvero, ma devo dire che il vintage shop preparato da Gucci, che sembra proprio uno di quei negozietti di usato romano anni ’80, mi ha incantato.