2020quarantenagiusti2204

LA QUARANTENA DEI GIUSTI: GUIDA TV PER RECLUSI – OGGI C’È DAVVERO POCHINO. PARTIAMO DA “TOTÒ D’ARABIA”, CHE MALGRADO IL GRANDE TITOLO NON È BELLISSIMO. NEMMENO TOTÒ CI CREDEVA, E FU UN FIASCO – ALLE 2.45 PERÒ SU RETE 4 ARRIVA “ELENA SÌ… MA DI TROIA”, BRUTTISSIMO PEPLUM EROTICO CON DON BACKY E CHRISTA LINDER, CHE AL TEMPO DISSE: “VORREI FAR SAPERE ALLA GENTE CHE SO ANCHE RECITARE, MA HO L’IMPRESSIONE CHE GLI ITALIANI…” – VIDEO + GALLERY HOT

 

 

 

 

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

 

toto' d’arabia

Che vediamo oggi? Mmmm… oggi c’è davvero pochino. “Partiamo da “Totò d’Arabia”, stasera alle 21 su Cine 34, che,  malgrado il grande titolo, purtroppo non è bellissimo. Lo diresse Paolo Heusch, ma lo firmò lo spagnolo José Antonio De La Loma, un po’ per motivi di coproduzione un po’ perché, essendo gay, Heusch era discriminato dai produttori, tanto che non firmò nemmeno il film di Totò che segue stasera sullo stesso canale, il più divertente “Che fine ha fatto Totò Baby?”, che figura come diretto da Ottavio Alessi.

toto' 1 d’arabia

 

Quanto a “Totò d’Arabia”, nemmeno Totò ci credeva. Quando con Heusch andarono a vedere il vero “Lawrence d’Arabia” di David Lean, fu lo stesso Totò a dire “Questo è un capolavoro. Non dovremmo neanche fare un film su una cosa così”. Invece lo fecero, andarono in Spagna lui con la sua Cadillac e il fido autista Cafiero, negli stessi set d’Almeria dove avevano fatto il vero Lawrence, anche se poi, con l’arrivo degli 007, il film prese una piega spionistica ancora più assurda. Fu un fiasco, stroncato da tutti.

 

che fine ha fatto toto' baby 2

In Spagna scrissero “Meno male che le gambe di Nieves Navarro riescono a sostenere un poco l’interesse dello spettatore”. La Navarro era la bellissima moglie del co-produttore italiano, Luciano Ercoli. Lei ricorda il film e Totò come un’esperienza meravigliosa. Nemmeno “Mussolini ultimo atto”, La 7 alle 21, 20, malgrado la regia di Carlo Lizzani, la presenza di Rod Steiger come Mussolini e di Lisa Gastoni come Claretta, la musica di Ennio Morricone è un gran film. Certo, ci sono anche Henry Fonda come Cardinale Schuster e Massimo Sarchielli come Pavolini, ma me lo ricordo un po’ mollo con una Steiger che esagera.

 

 

prova a prendermi 2 jurassic park iii 1

Tralascerei “Jurassic Park III” di Joe Johnston, Italia 1 alle 21, trovando decisamente superiori il film di truffe “Prova a prendermi” diretto da Steven Spielberg con Leonardo Di Caprio e Tom Hanks, Iris alle 21, che mi ricorda certo vecchi di Richard Mulligan con Tony Curtis anni ’60, e il fantascientifico e tragicamente attuale “E venne il giorno” di M. Night Shyamalan, Rai 4 alle 21, 20, con Mark Wahlberg in fuga con la figlioletta e Zooey Deschanel. Anche su Sky non c’è molto alle 21, a parte il tardo western pro-indiani “Geronimo” di Walter Hill, scritto dal grande John Milius con Wes Studi, Gene Hackman, Matt Damon e Robert Duvall e la commedia italiana per famiglie “Ti presente Sofia” di Guido Chiesa con Fabio De Luigi e Micaela Ramazzotti che fece buoni incassi un paio d’anni fa.

e venne il giorno 1

 

La seconda serata è pure peggio, anche se, ripeto, “Che fine ha fatto Totò Baby?”, Cine 34 alle 22, 50, fa piuttosto ridere con Totò e Pietro De Vica che rifanno Bette Davis e Joan Crawford nel celebre “Che fine ha fatto Baby Jane?” di Robert Aldrich. C’è pure un vecchio Mischa Auer. Rai Due alle 23, 20 presenta “Zeta- Una storia hip-hop” di Cosimo Alemà, un film del 2016 sul mondo dei giovani romani di periferia con un cast di ragazzini, Diego Germini, Irene Vetere, Olmo Antinori, ma anche Salvatore Esposito e Massimiliano Gallo, sorta di rap-movie con musiche di Salmo, tormento, Izi, Baby K. Non male.

il bianco il giallo il nero 1

 

Il pomeriggio non promette molto, un vecchio Zorro con il mio vecchio amico Giorgio Ardisson, il solo Zorro biondo e  senza baffi, “Zorro alla corte del Re di Spagna” di Luigi Capuano. Ardisson ricordava che “era un bello Zorro, oltre tutto il primo film italiano a colori in cinemascope. E per questo fece il giro del mondo. Con me c’era il povero Alberto Lupo, che forse venne pagato più di me, perché aveva già un nome grazie alla televisione ”Tutto girato in Italia, senza coproduzione spagnola. “Luigi Capuano”, ricordava Oberdan Trojani direttore della fotografia, “era un napoletano che aveva una buona preparazione tecnica. Durante la guerra era stato pilota di caccia e si faceva chiamare il comandante. Era il classico napoletano che non gli andava di lavorare tanto. Arriva la mattina e: ‘Trojani, all’una ci ho il dentista!’ Ardisson ricordava che comunque Capuano sul set era preciso.

zorro alla corte del re di spagna

 

“Stavamo girando a Vignanello, nella Villa Ruspoli. C’era un bar e, durante una pausa, sfidai a biliardo il più forte del paese. Non sapevano che ero stato campione italiano a boccette. Capuano a un certo punto mi manda il direttore di produzione, un certo Pappagallo e mi dice che o’ Comandante mi vuole subito sul set. Allora dissi al mio sfidante: Ora ti faccio cadere tutti i peoli in un botto. E lo feci. Poi mi misi il cappello da Zorro in testa e andai a girare. Questo è il vero Zorro!, disse poi in giro il mio sfidante”.

 

 

non mandarmi fiori!e venne il giorno

Non mi ricordo molto di “Non mandarmi fiori!”, Rete 4 alle 16, 45, commedia firmata da Norman Jewison con Rock Hudson, Doris Day e Tony Randall, ma non deve essere male. Mi piacerebbe consigliarvi anche “Carabinieri si nasce” di Mariano Laurenti, Cine 34 alle 17, 35, barzelletta movie che non ha però gran culto e grande interesse tra i fan del genere, che apprezzano solo i nudi di Tinì Cansino, Malisa Longo e Cinzia De Ponti. Nel ricordo di allora era quasi inguardabile anche “Il bianco il giallo il nero”, Cine 34 alle 19, ultimo western di un maestro come Sergio Corbucci, troppo comicarolo e buttato via malgrado il grande cast. Giuliano Gemma, legnoso come sempre, Tomas Milian, il Giallo Sakura, figlio di una giapposotta (un po’ giapponese un po’ mignotta) che lo porterà dritto dritto al ruolo del cuoco cinese Ciuciciao in “Delitto al ristorante cinese”, Eli Wallach, il Nero, con tanto di grossa stello da sceriffo fin troppo caricaturale.

 

il bianco il giallo il neronon mandarmi fiori! 1

L’idea è quella di sfidare il dominio di Terence Hill e Bud Spencer, ma anche di competere con i Monnezza e i Nico Giraldi movies. La cosa più divertente è il monologo che la moglie dello sceriffo, la spagnola Maria Isbert, recita a Eli Wallach quando parte a caccia dei banditi: Per un pugno di dollari che non sono neanche tuoi devi già ripartire, almeno lo facessi Per qualche dollaro in più... e invece Vamos a matar compañeros, sempre in viaggio con Il buono il brutto il cattivo. Giù la testa, caro, sei alla Resa dei conti. Chi sono io per te? Nessuno, ecco, Il mio nome è nessuno….”.

zeta una storia hip hopsballato, gasato, completamente fuso

 

Alla stessa ora Rai Movie risponde con “Sballato, gasati, completamente fuso” di Steno con Edwige Fenech come giornalista d’assalto, Enrico Maria Salerno come quasi Scalfari, Diego Abatantuono tassinaro terrunciello, Liù Bosisio come Fallaci, Mauro Di Francesco che si sente Jack Nicholson in Shining, oltre a Plinio Fernando e a Ennio Antonelli. Sgangherato ma divertente, pieno di battute di Diego, “Nel traffico sono una biscia che rispetta la striscia", "Ah ho capito, via Veneto, quella di Fellino, la Docce vita, il Vitellone!".

Dei film di prima e seconda serata vi ho detto.

 

elena si'… ma di troia 3che fine ha fatto toto' baby

Se siete ancora svegli dopo mezzanotte passa alle 00, 45 su Cine 34 il raro documentario di Romolo Marcellini “I Tabù”, 1963, che vanta una versione americana con la musica del re dell'exotica Les Baxter e la voce di Vincent Price, seguito dall’ancor meno viso “La ragazza del bersagliere” di Alessandro Blasetti, commedia pensata da Angelo Rizzoli per la sua preferita, Graziella Granata, che vanta un raro ruolo da protagonista del bravissimo Antonio Casagrande oltre a un bel ruolo di Gigi Proietti e una massa di attori meravigliosi, Franca Valeri, Leopoldo Trieste, Vittorio caprioli, Renato Salvatori.

 

Però alle 2, 45 su Rete 4 arriva “Elena sì… ma di Troia”, bruttissimo peplum erotico di Alfonso Brescia con Don Backy e Peter Landers come sotto Bud&Terence e la bella bavarese Christa Linder come Elena. “Vorrei far sapere alla gente che so anche recitare”, disse la Linder al tempo. “Invece ho l’impressione che gli italiani non se ne siano neanche accorti”. Seee…

elena si'… ma di troia 4toto' d'arabia. jurassic park iii christa linder nuda in elena si' ma di troia 3elena si'… ma di troiaprova a prendermielena si'… ma di troia 2christa linder nuda in elena si' ma di troia 4christa linder nuda in elena si' ma di troia 2christa linder nuda in elena si' ma di troia 1toto' d’arabia 2toto' d’arabiache fine ha fatto toto' baby 1

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…