in fondo al bosco

IL CINEMA DEI GIUSTI - SKY SI BUTTA NELLA PRODUZIONE DI FILM: ''IN FONDO AL BOSCO'' È UN THRILLER-HORROR DI UN REGISTA ESORDIENTE, CON QUALCHE PROBLEMA DI COPIONE, CHE CERCA DI RICOSTRUIRE UN CINEMA DI GENERE

Marco Giusti per Dagospia

 

In fondo al bosco di Stedano Lodovichi

 

in fondo al bosco  9in fondo al bosco 9

Ci siamo. Sky Cinema si getta nella produzione di film. Non solo. Lo fa legandosi a un progetto di cinque film di genere, quindi subito riciclabili in tv, a basso costo, e con registi esordienti, registi cioè che hanno più voglia di mettersi in gioco e più avanti nella costruzione tecnica.

 

in fondo al bosco  7in fondo al bosco 7

Il primo di questi progetti, presentato in pompa magna al The Space – Moderno di Roma, con il gran capo di Sky Italia, Nils Hartman, che snocciolava troppi termini inglesi per la platea di giornalisti romani, è il thriller a fosche tinte, fra l’horror e la Franzoni story In fondo al bosco, diretto dal quasi esordiente Stefano Lodovichi, trentaduenne grossetano di buoni studi e un po’ di gavetta, che lo ha scritto e ideato assieme a Davide Orsini e Isabella Aguilar.

 

in fondo al bosco  6in fondo al bosco 6

Nils Hartman ha detto che è il progetto era stato scelto proprio per come era stato presentato dal regista. Boh? Di solito, se vai da un produttore italiano con un thriller, ti accompagnano subito alla porta.

 

Va detto, però, che se l’impostazione di sceneggiatura è un po’ tradizionale, cioè da mischione horror-thriller tv (alla Tao2, insomma) girato in Val di Fassa con la Trentino Film Commission (aridanghete), la messa in scena di Lodovichi, che si ispira a certi film di Shyamalan e atmosfere gotiche pittoriche che lui stesso dice riprese da Turner-Fussli-Goya-Bocklin-Rottluff- Nolde-Kirchner (troppi, eh?), ha una sua consistenza e una sua forza.

in fondo al bosco  5in fondo al bosco 5

 

In pratica, il film è ben girato e ben fotografato da Benjamin Maier, già collaboratore del regista, come se fosse non una fiction, ma proprio un film di nuova generazione HBO-Netflix. Quello che voleva Sky, e probabilmente anche Lodovichi, era appunto uscire dal guado della fiction italiana, per cercare una via più internazionale al thriller-horror a basso budget. Quello che vediamo, insomma, è un primo tentativo, con qualche incertezza, e qualche problema di copione, di ricostruire una produzione di cinema di genere che Sky può legare alle sue serie maggiori, cioè Gomorra di Stefano Sollima e The Young Pope di Paolo Sorrentino.

 

in fondo al bosco  3in fondo al bosco 3

Il fatto di tentare la strada con giovani registi di talento è già un ottimo segno. Nel film seguiamo la storia di Tommi, 5 anni, che durante una festa tradizionale delle valli trentine, legata alla Leggenda dei Kramps, dove i maschi adulti si travestono da diavoli e vanno a caccia di bambini, scompare nel bosco e nessuno riesce a ritrovarlo.

 

Viene accusato il padre Manuel, Filippo Nigro, e la cosa getta nella disperazione la mamma Linda, Camilla Filippi, e il nonno, Giovanni Vettorazzo. Tommi ricomparirà in una grotta di Napoli cinque anni dopo, e lo riporterà a casa Hannes, Stefano Detassis, ispettore di polizia del paesino di montagna, nonché amante di Linda, che rivela ormai seri problemi psichici.

in fondo al bosco  2in fondo al bosco 2

 

Ma sia il nonno che la madre che il cane di famiglia, Tex, sembrano non riconoscere in questo Tommi il loro Tommi. Che sia il figlio del Diavolo? E come si è salvato nel bosco? Solo Manuel sembra dargli affetto e cura, mentre nel paese cresce la tensione, perché l’apparizione di Tommi ha riportato a galla segreti e passioni mai sopite. Va detto che i due protagonisti, Filippo Nigro e Camilla Filippi, sono piuttosto bravi e la Filippi riesce anche a passare da scene d’isteria a a una di sesso piuttosto carica in Range Rover.

 

in fondo al bosco  1in fondo al bosco 1in fondo al bosco  4in fondo al bosco 4

In una fiction da tv generalista, Lodovichi non avrebbe potuto giocare così pesante sull’horror e sul sesso, l’idea che sia un film per Sky, invece, libera un po’ tutti dalla cappa del non potersi spingere troppo oltre un certo punto. Alla fine, non solo è un discreto esordio, ma anche un ritorno interessante al genere che, come Suburra e Gomorra la serie, cercano di riportare da noi un’industria cinematografica. In sala da ieri.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA