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IL CINEMA DEI GIUSTI - MAI VISTO UN FILM DOVE LA BELLA, BIONDA E GIOVANE PROTAGONISTA PARTE DI CAPOCCIA CONTRO I MASCHI, MENA DI BRUTTO, SI ADDESTRA E ASPETTA LA FINE DEL MONDO. È "THE FIGHTERS", CHE HA TRIONFATO AI CÉSARS IN FRANCIA

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Marco Giusti per Dagospia

 

The Fighters – Addestramento di vita di Thomas Cailley.

 

Mai visto un film dove la bella, bionda e giovane protagonista parte de capoccia contro i maschi, mena di brutto, si addestra come un uomo sfidando le proprie possibilità, e intanto pensa che stia arrivando la fine del mondo tra siccità, Isis e debolezza politica di chi ci governa.

 

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Con tre César vinti in patria, miglior attrice, miglior giovane attore, miglior opera prima, altri tre premi alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes di un anno fa, e premio Louis Delluc come opera prima, questo complesso, scatenato e assolutamente dirompente Les Combattantas, di Thomas Cailley, 34 anni, arriva sui nostri schermi con fin troppi titoli, The Fighters – Addestramento di vita (ma in America è peggio, si intitola Love at First Fight) ma una bella grinta, e speriamo che i nostri giovani autori lo vedano per rendersi conto che non basta girare come i Dardenne sulla nuca di una giovane protagonista in crisi d’identità per fare un film.

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Anzi. In questo caso, tutto il film è costruito non sulla nuca, ma sulla bella faccia e sui muscoli dell’incredibile Adéle Haenel, già una star in Francia, che nei panni della giovane Madeleine, combatte contro tutto e tutti tra le montagne delle Landes in Aquitania. Non è in pace né col mondo né con se stessa. E trascina in questa lotta il più quieto Arnaud, Kevin Azais, bravo ragazzo che la adora, ma non osa dirglielo, che lavora col fratello nel mercato delle casette prefabbricate di legno e non sembra aver tante idee sul suo futuro.

 

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Dopo una cena assurda a casa della mamma di Arnaud, dove Madeleine spiega quanto sia vicina la fine per tutti, Kevin decide di lasciare il lavoro col fratello per seguire la ragazza in un addestramento militare da paracadutista nelle montagne per quindici giorni. E’ durante l’addestramento alla Kathryn Bigelow che i due combattenti troveranno nell’amore la loro logica di sopravvivenza alla fine.

 

Thomas Cailley sfrutta benissimo sia la natura dell’Aquitania, la possibilità di catastrofi naturali, come i grandi fuochi che bruciano le foreste improvvisamente, sia la forza della sua protagonista, Adéle, come la Adéle Exarkoupolos di La vie d’Adéle, che sembra come venir fuori dalla natura col suo atteggiamento di sfida contro tutto. Per una volta una regia non alla Dardenne. E un film su una generazione in crisi che non si piange addosso. Bella musica elettronica degli Hit’n’Run. Da vedere. Soprattutto se si vuole fare del cinema. In sala dal 16 aprile.

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