donald trump hollywood

NUOVE STAR E VECCHI TRUMPONI - GLI ANTI-DONALD CANTANO ''I WILL SURVIVE'' IN VISTA DELL'INSEDIAMENTO: DA MCCONAUGHEY A EMMA STONE, PROMETTONO DI SOPRAVVIVERE AL PUZZONE ARANCIONE (SAI CHE FATICA COI LORO SOLDI) - ''FINANCIAL TIMES'' DESCRIVE L'ESTETICA TRUMPIANA: UN MIX DI SINATRA, KANYE WEST, CAMPIONI SPORTIVI E REALITY STAR. UN MODO SOFISTICATO PER DIRE: BURINI E CIALTRONI

1.VIDEO - ''I WILL SURVIVE'', LE STAR DI HOLLYWOOD SULLA PRESIDENZA TRUMP

 

 

 

  1. NON SOLO MERYL STREEP E GEORGE CLOONEY, ECCO LA HOLLYWOOD CHE NON SOPPORTA TRUMP

Da www.ansa.it

 

taraji p. henson taraji p. henson

 Donald Trump ha di recente pronunciato il suo primo discorso da Presidente eletto degli Stati Uniti. Meryl Streep pochi giorni fa, durante il suo discorso di ringraziamento ai Golden Globe, ha voluto schierarsi apertamente contro il neo Presidente eletto Trump. Lei è stata l’ultima in ordine di tempo, ma sono veramente tante le star di Hollywood che non sopportano l’idea che ora nella Casa Bianca ci sia proprio lui.

 

natalie portmannatalie portman

Ecco un elenco di celebrity che si sono apertamente schierate contro il neo Presidente eletto Donald Trump, alcune anche dopo la sua elezione. Alcune di loro - Emma Stone, Natalie Portman, Amy Adams, Matthew McConaughey, Chris Pine, Hailee Steinfeld, Felicity Jones, and Taraji P. Henson - si sono riunite per cantare per il magazine W un brano evergreen, I will survive, di Gloria Gaynor che seppure indirettamente rappreenta il loro pensiero sulla nuova stagione Trump.

michael shannonmichael shannon

 

Hollywood parteciperà in massa alla marcia femminile di protesta contro Trump a Washington all'indomani del suo insediamento alla Casa Bianca. Gli organizzatori per il 21 gennaio prevedono oltre 100 mila persone nella capitale. Hanno aderito America Ferrera, Katy Perry, Amy Schumer, Scarlett Johansson, Cher, Julianne Moore e Frances McDormand. Chelsea Handler guiderà invece una marcia analoga a Park City, Utah, uno dei cortei di solidarietà in programma negli Usa e nel mondo.

matthew mcconaugheymatthew mcconaughey

 

Meryl Streep ha scelto nel suo discorso di ringraziamento per il Golden Globe alla carriera ricevuto, l’8 Gennaio 2017, di criticare apertamente Trump, per essersi preso gioco pubblicamente di un giornalista con una disabilità fisica . "C'è stata una prestazione di quest'anno che mi ha sbalordito" ha detto la diva. "Mi ha ferito il cuore, non perché fosse buono. E' stato il momento in cui la persona che chiede di occupare la sedia più importante del nostro Paese ha imitato un giornalista disabile".

emma stoneemma stone

 

"Un uomo che dovrebbe essere un modello per tutti, ha scelto di umiliare una persona. Questo tipo di comportamento, rischia di filtrare nella vita di tutti", ha aggiunto la Streep. "La mancanza di rispetto invita mancanza di rispetto. La violenza incita alla violenza". Dopo la replica di Trump - è un'attrice sopravvalutata, la sua frase più gentile - George Clooney si è schierato con Meryl Streep contro il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump.

 

"Ma lei non dovrebbe gestire il Paese?", si è chiesto durante un ricevimento per il nuovo documentario di Netflix White Helmets. E poi, riporta il Guardian: "Io non l'ho votato, non lo appoggio, non penso sia stata la scelta giusta". Solo Nicole Kidman recentemente è stata protagonista di un controcampo sostenendo che bisogna appoggiare il nuovo presidente visto che ormai è stato eletto.

amy adamsamy adams

 

Arnold Schwarzenegger, attore ed ex Governatore della California, Repubblicano convinto, dopo la pubblicazione di uno dei video in cui Trump parlava male delle donne, ha detto che non avrebbe votato per lui. "Sono orgoglioso di essere etichettato come repubblicano, ma c’è un’etichetta a cui tengo sopra ogni altra cosa, è quella di americano", ha dichiarato. “non lo voterò e invito i miei colleghi a fare lo stesso”.

 

Robert De Niro, leggenda vivente del cinema, ha esposto la sua la sua opinione su Donald Trump abbastanza chiaramente. In un video pubblicato poco prima delle elezioni ha dichiarato che avrebbe dato un pugno all’allora candidato Donald Trump e lo ha paragonato a un maiale. In un discorso durante il 22° Sarajevo Film Festival Sabato 13 Agosto 2016, invece, ha chiamato il candidato alla presidenza "completamente pazzo".

 

 

3.DA FRANK SINATRA A KANYE WEST I VOLTI DELL'«ESTETICA TRUMPIANA»

Matteo Persivale per il Corriere della Sera

 

kanye west incontra trumpkanye west incontra trump

John F. Kennedy non aveva mai amato i cappelli: uno degli effetti collaterali della sua elezione - e della sua straordinaria influenza sul costume americano - fu una grave crisi dei cappellai americani (è del 1994 la monografia storica sul tema: «Hatless Jack: The President, the Fedora, and the History of American Style»). L' era di JFK - soltanto mille giorni - si è chiusa più di mezzo secolo fa ma il suo stile è ancora di riferimento e ampiamente saccheggiato dalla moda del 2017 - gli abiti scuri un po' attillati e le cravatte strette, il sigaro, il ciuffo e la nuca rasata, le camicie di tela Oxford, il daiquiri come aperitivo, i Ray-Ban e le polo e i pantaloni kaki in barca a Cape Cod.

 

Venerdì prossimo, un altro uomo bravissimo nella gestione mediatica del proprio «brand» e molto ricco diventerà presidente degli Stati Uniti. Ma quale effetto avrà lo stile Trump sull' America? Il Financial Times , ottimisticamente - d' altronde il quotidiano della City non può non nutrire profondissimo rispetto per l' uomo che con un semplice tweet di minacce alla Toyota ne ha affondato il titolo in Borsa in poco più di 4 minuti - ha scritto ieri che l' estetica di Trump è una «miscela di Sinatra, campioni dello sport e reality show». Un modo educatamente inglese di indicare l' inedito coefficiente di volgarità che è destinato a irradiarsi dalla Casa Bianca per i prossimi quattro/otto anni.

TRUMP REAGANTRUMP REAGAN

 

Lo stile Trump è fortemente incentrato sulla sua città, New York, che ha reso ricco il padre palazzinaro del quale lui ha raccolto brillantemente l' eredità (gli ultimi due presidenti americani provenienti dallo Stato di New York furono sì altri due milionari, i cugini Theodore e Franklin Roosevelt, ma si fatica a trovare punti di contatto con il rigoroso ethos calvinista dei Roosevelt, e le sobrie magioni di Oyster Bay e Hyde Park).

 

La New York di Trump è quella dei grattacieli, dell'«arte di fare affari» alla quale ha dedicato la sua autobiografia (edita in Italia da Sperling & Kupfer), degli interventi al programma radiofonico a base di parolacce del dj Howard Stern, dei casinò a Las Vegas e Atlantic City, dei concorsi di bellezza con quel logo onnipresente, «Trump» tutto maiuscolo (anche sulle bottigliette d' acqua fotografate sul tavolo della sala conferenze dove, nelle ultime settimane, ha ricevuto politici e imprenditori e candidati a un posto nel suo governo).

 

gisele bundchen e tom bradygisele bundchen e tom brady

Ronald Reagan fu la prima «celebrity» a diventare presidente e il primo divorziato, ma doveva la fama a radio e cinema e non a un reality show; Reagan portò lo stile «Beverly Hills» a Washington dopo una serie di presidenti dal look anonimo (Nixon, Ford, Carter) o inguardabile (il texano Johnson con i cappelloni Stetson da cowboy, le cravatte di cuoio da vaccaro e i pantaloni dal cavallo bassissimo e dalla vita ascellare). Reagan vestiva begli abiti di lino d' estate, colori chiari, e osava giacche sportive a quadri.

GISELE E TOM BRADYGISELE E TOM BRADY

 

Trump ha archiviato i gessati da gangster e le cravatte multicolore a motivi paisley che amava in gioventù limitandosi ad abiti antracite, nero o blu notte con camicia bianca e cravatta rossa o blu monocolore. Testimoniano la bravura di Brioni nel camuffarne la stazza (1,91 m per 107 kg) che emerge appena lo si vede vestito da golfista, sport che ama.

 

Le passioni di Trump - un amico mezzobusto della Fox News lo ha definito «miliardario dai gusti operai» - sono quelle del suo elettorato conservatore e bianco: il football (è amatissimo da allenatori della NFL e da campioni come Tom Brady, Tim Tebow, Ben Roethlisberger), mentre il basket della Nba vede una maggioranza di giocatori afroamericani che, come da statistica, non lo ama (Trump ha preso soltanto l' 8% dei voti dei neri).

 

JESSICA BIEL E TIM TEBOWJESSICA BIEL E TIM TEBOW

Però il rapper Kanye West, a sorpresa, ha ammesso che avrebbe votato per lui se fosse andato alle urne. D' altronde è il marito di Kim Kardashian, star dei reality come Trump.

Che magari un giorno potrebbe candidarsi alla Casa Bianca, chissà. Di sicuro quando Trump annunciò la sua candidatura, durante un seguitissimo talk show politico tutti risero. Il video è disponibile ai posteri su YouTube, cliccatissimo, probabilmente anche da Trump in persona.

 

 

TIM TEBOWTIM TEBOW

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…