WEB-GOSSIP LETALE! - NELLE PICCOLE CITTÀ AMERICANE È ALLARME PETTEGOLEZZO - L’INNOCENTE CHIACCHIERA DAL PARRUCCHIERE NON ESISTE PIÙ: AI TEMPI DI INTERNET LE VOCI DI QUARTIERE DIVENTANO POST MICIDIALI - FIOCCANO WEB-FORUM IN CUI I RESIDENTI SI INFANGANO A VICENDA NEL COMPLETO ANONIMATO: CORNA, DROGA, PUTTANE, CORRUZIONE - SEGUONO BATTAGLIE LEGALI, DIVORZI E, A VOLTE, PERSINO SUICIDI…

Dagoreport dal "New York Times"
http://nyti.ms/pq5MCx - http://bit.ly/mQxbVp

Non c'è nulla di male nel fare un po' di gossip, spettegolare del vicino di casa con l'altro vicino di casa (e viceversa), sentire le ultime dal verduraio e confidare "segreti" al parrucchiere. Ma ai tempi di internet tutto questo può rivelarsi inaspettatamente pericoloso. È quanto hanno testato sulla propria pelle gli abitanti di Mountain Grove, una cittadina di 5000 anime nel rurale sud del Missouri, Stati Uniti. Qua, ma la cosa riguarda in generale ogni piccolo centro dove "tutti sanno tutto di tutti", il pettegolezzo è finito sul web. Risultato: litigi, divorzi, trasferimenti e persino suicidi.

Una madre di Mountain Grove racconta al "New York Times" di aver pensato anche di farla finita per sempre dopo che qualcuno, coperto dall'anonimato, l'aveva definita su internet "una drogata con l'Aids". Solo falsità che tuttavia hanno prodotto effetti reali: amici che non ti parlano più, occhi puntati su di te appena metti il naso fuori di casa. Alla fine, per sopravvivere, ha fatto gli scatoloni e insieme a figli e marito ha cambiato città.

Nel caso di Mountain Grove, il collettore di gossip è un social media chiamato Topix. Qui, sulla pagine del "Mountain Grove Forum", chiunque può scrivere ciò che vuole senza svelare la propria identità: cattiverie, calunnie, insinuazioni, spesso anche scomode verità. Quello che prima si poteva dire, magari bisbigliato, all'orecchio dell'amico, adesso viene gridato ai quattro venti attraverso il web.

Questo genere di forum ha già spinto diverse amministrazioni locali a intervenire, causato battaglie legali e proteste. Ad Austin, nell'Indiana, ha fatto scalpore il caso di una donna che ha ucciso i suoi tre figli e si è suicidata poche ore dopo aver lasciato sulla piazza virtuale cittadina il messaggio: "È ora di mettere fine alla sofferenza". Su quella stessa pagina web, il suo divorzio dal marito era stato un argomento a lungo dibattuto.

In questi spazi internet, ovviamente, si parla anche di questioni di interesse comune: il sistema scolastico, le politiche del comune, l'inaugurazione di un nuovo ristorante o il blitz anti-droga della polizia. Ma a farla da padroni sono comunque il post su quel tale assistente dentista che ha l'herpes o il commento su quel benzinaio che spaccia.

Il social media Topix ha sede a Palo Alto, in California. È posseduto in parte da una serie di importanti testate, ma ha un editore indipendente. Nato come aggregatore di notizie locali, ha preso piede nei centri più piccoli, virando verso il gossip. I commenti dei lettori, insomma, hanno iniziato ad essere preponderanti. Il difficile, spiega il Ceo Chris Tolles, è mantenere le conversazioni "sui binari". Ad un certo punto il social network ha cominciato a cancellare i post più compromettenti e diffamatori, ma dopo aver registrato un netto calo delle visite ha deciso di fare marcia indietro.

Secondo Tolles, comunque, il sito svolge anche una funzione giornalistica, poiché vi vengono pubblicate informazioni che altrimenti sarebbero difficili da far conoscere alla cittadinanza. Il forum di Mountain Grove, in un solo giorno, può arrivare a contare 3700 visitatori. Diversamente da quanto accade con Facebook, che richiede l'identità reale dell'utente, Topix permette di scegliere un nome diverso per ogni commento. Chi posta viene riconosciuto solo in base alla sua posizione geografica.

Un filtro permette di escludere automaticamente chi inserisce offese di tipo razzista, mentre chi diffama viene espulso solo se c'è qualcuno che se ne lamenta. Topix, in ogni caso, in base alla legge federale non è incolpabile per diffamazione: lo è solamente l'autore del post. Nonostante gli sforzi per controllare il traffico di commenti, il sito pullula di informazioni che sembrano andare oltre i limiti. La società riceve in media una richiesta al giorno da parte delle autorità, per sapere l'indirizzo di commentatori canaglia. Più spesso, tuttavia, le vittime scelgono di evitare le vie legali. Il perché lo spiega una di loro: "Costa caro e non serve a nulla. Nelle piccole città le voci rimangono per sempre"...

 

TOPIXLA PAGINA DEI FORUM DI TOPIXIL CEO DI TOPIX CHRIS TOLLESMOUNTAIN GROVE

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