le ragazze del porno 5

VIA LE MUTANDE! - GRANDE SUCCESSO A MILANO PER I PRIMI DUE CORTOMETRAGGI DEL COLLETTIVO "LE RAGAZZE DEL PORNO": “FARE PORNO E’ UN GESTO POLITICO. IL CASO DI TIZIANA CANTONE? CHE RABBIA” - LA PORNOSTAR VALENTINA NAPPI PER LA PRIMA VOLTA IN UN RUOLO MASCHERATO

Ilaria Liberatore per “La Stampa”

LE RAGAZZE DEL PORNO 5LE RAGAZZE DEL PORNO 5

 

«Le ragazze del porno» conquistano Milano con i loro due cortometraggi Queen Kong, di Monica Stambrini, e Insight, di Lidia Ravviso e Slavina. I film sono stati proiettati al BASE nell’ambito del Milano Film Festival, alla presenza non solo delle registe, ma anche, tra gli altri, della pornostar Valentina Nappi (che per la prima volta, in “Queen Kong”, si cimenta in un ruolo mascherato), della blogger Stella Pulpo (Memorie di una vagina) e del critico cinematografico Federico Bernocchi (I 400 calci). Per vedere i due corti c’è tempo fino al 15 settembre, quando saranno proiettati alle 22.30 al Mimat.

 

PORNO TRADIZIONALE VS PORNO “AL FEMMINILE” 

 

INSIGHT LE RAGAZZE DEL PORNOINSIGHT LE RAGAZZE DEL PORNO

Si tratta dei primi due cortometraggi del collettivo “Le ragazze del porno”, artiste tra i 25 e i 75 anni, che lavorano per creare uno sguardo al femminile attorno al genere pornografico. Se un porno “tradizionale” è finalizzato alla masturbazione e all’orgasmo, e per raggiungerli è tenuto a rispettare tutta una serie di regole “grammaticali”, «noi ce ne siamo fregate di tutte queste regole», spiega Monica Stambrini, privilegiando invece «l’ampliamento del punto di vista sulla sessualità e sulla sua bellezza, senza distinzione di genere e orientamento sessuale e indipendente da canoni estetici imposti». 

 

“FARE PORNO E’ UN GESTO POLITICO”  

 

Quando il gruppo è nato (nel 2011, dopo un articolo della giornalista Tiziana Lo Porto su un gruppo di registe svedesi autrici di cortometraggi hard, “Dirty Diaries”) «era ancora l’Italia di Berlusconi, del Bunga Bunga, e volevamo dare alle donne la possibilità di tirar fuori la loro sessualità, in un contesto che ci vedeva un po’ tutte come prostitute», ricorda la regista.

INSIGHT LE RAGAZZE DEL PORNO 3INSIGHT LE RAGAZZE DEL PORNO 3

 

La realtà, forse, non si è evoluta molto da allora, «perché oggi una ragazza deve ancora vergognarsi, subire bullismo e slut-shaming solo perché ha fatto l’amore con qualcuno, e se penso a casi come quello di Tiziana Cantone mi viene una gran rabbia». Per questo Stambrini sottolinea il fatto che per “Le ragazze” fare porno «è un gesto politico». Lo è fare cinema per dire «facciamo l’amore e non ce ne vergogniamo! Non è una cosa brutta!» in un mondo in cui è ancora difficile anche solo pronunciare la parola porno.  

 

LA DISTRIBUZIONE  

 

“Queen Kong” e “Insight” saranno a fine settembre nella cineteca di Bolzano e a fine ottobre al Porno Film Festival di Berlino, una vera e propria istituzione, considerata «il Sundance del porno». La distribuzione nelle sale si sta rivelando difficile, sia per la particolarità del formato “corto”, sia per il divieto ai minori di 18 anni.

LE RAGAZZE DEL PORNOLE RAGAZZE DEL PORNO

 

Per questo “Le Ragazze” stanno prendendo in considerazione è la creazione di una piattaforma in cui poter vedere i video on demand. «Ringraziamo i festival che ci danno spazio e facciamo un appello a chiunque volesse proiettare i nostri corti – conclude Stambrini –: il porno non è una cosa di cui vergognarsi. La nostra sessualità è una cosa bella e preziosa: godiamocela».  

 

LA RECENSIONE  

 

C’è stato un tempo in cui per vedere un porno bisognava andare al cinema, fare il biglietto, vincere l’imbarazzo e fruire la pellicola insieme a tante altre persone. Ieri sera, al Milano Film Festival, le lancette dell’orologio sono tornate indietro a quei tempi in cui non c’erano né internet né le videocassette, e l’onanismo era anche un fatto (più o meno) pubblico.

valentina nappi  7valentina nappi 7

 

Alla kermesse milanese sono stati infatti presentati “Queen Kong”, di Monica Stambrini, e “Insight”, di Lidia Ravviso e Slavina, i primi due corti de “Le Ragazze del Porno”, il collettivo di artiste che realizzano porno d’autore con uno sguardo al femminile. Ed è vero, come dice la regista Monica Stambrini, che in sala, tra gli spettatori, «si crea un’energia particolare e fortissima», un misto di eccitazione e paura, ma anche divertimento, curiosità, disgusto.  

 

MONICA STAMBRINIMONICA STAMBRINI

Queen Kong (che vede un’inedita Valentina Nappi, insieme ai bravissimi Luca Lionello e Janina Rudenska) è un film sul dramma di chi desidera, è desiderato, e non riesce a vivere il desiderio; ma è anche una concretizzazione delle fantasie erotiche che, portate all’estremo, possono diventare mostruose. E’ un omaggio a vari generi cinematografici, l’horror, l’erotico, il “found footage”, il thriller. Non ha una storia chiara, ma ne suggerisce tante possibili, e sembra strizzare l’occhio più alla suspense e al glamour di alcuni film di Hitchcock che all’umorismo di Russ Meyer. 

 

QUEEN KONG 1QUEEN KONG 1

Insight (con Alberto Alemanno e Slavina ) è un’opera più introspettiva, in cui un uomo osserva una donna che si masturba. Non sappiamo chi sono, perché lo fanno, né dove. Non ci sono dialoghi, solo respiri e silenzi, e un continuo alternarsi di piani dettagli sugli organi sessuali e piani panoramici di paesaggi marini, come visti dal buco della serratura.

 

Il montaggio è altamente simbolico, e si fa sempre più veloce a mano a mano che si avvicina l’orgasmo, riuscendo, insieme alla bellezza delle inquadrature, a rivelare la sessualità in tutta la sua autenticità. Lo vediamo in un dettaglio che di pornografico ha ben poco: le piccole rughe di lei. Un squarcio di sincerità che apre un abisso e che sembra urlare: la verità, vi prego, sul sesso. 

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valentina nappi a pesaro senza mutande  8valentina nappi a pesaro senza mutande 8

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