boncompagni carra'

BONCO, NON CI PIACI! - GRASSO: "NESSUNO COME LUI HA SAPUTO DARE DIGNITOSA VESTE ESTETICA AL VUOTO. TEORIZZATORE DELLA TV COME SPAZZATURA" - DIPOLLINA: "MEDIASET 1994, LUI FA DIRE AD AMBRA CHE SATANA STAVA CON OCCHETTO E IL PADRETERNO CON BERLUSCONI" - VIDEO

 

 

IL GRANDE CINICO TRA POESIA E VUOTO ESTETICO

Aldo Grasso per il Corriere della Sera

 

gianni boncompagni crocieragianni boncompagni crociera

Bisogna avere il coraggio di dirlo: il Boncompagni che abbiamo imparato ad amare era quello impresentabile, il mascalzone, il cinico.

 

Quella che diceva che il suo metodo di lavoro era fare tv «presto e male», quello che teorizzava la tv come spazzatura, quello che ci ha aiutato a capire la natura ultima della tv generalista.

 

Se in radio, in coppia con il sodale Arbore, era stato un grande innovatore («Alto gradimento» ha cambiato la storia della radio), in tv preferiva il disincanto, si accontentava di offrire le migliori soluzioni per impedire le peggiori.

 

ALDO GRASSOALDO GRASSO

Che cosa hanno in comune trasmissioni come «Pronto, Raffaella?», «Pronto, chi gioca?», «Non è la Rai», «Casa Castagna» o «Macao», tanto per citarne alcune? Forse ben poco dal punto di vista linguistico, il minimo indispensabile, ma esibiscono un coraggio raro: l' audacia di rappresentare la realtà in cui siamo immersi. Nella sua banalità, nella sua vacuità. Nessuno come lui ha saputo dare dignitosa veste estetica al vuoto. Ad arricchirlo con fantasia e gusto. Dopo la sbornia critica delle anime nobili a favore della tv intelligente, Boncompagni si è conquistato un originale marchio di fabbrica mescolando scetticismo e poesia.

non e la rainon e la rai

 

 

2. IL PIRATA DELLA TV

Antonio Dipollina per la Repubblica

 

Se ne faceva beffe già in vita, figuriamoci ora a rimirare da qualche parte la gente che si accapiglia per decidere se è stato angelo oppure diavolo. Gianni Boncompagni, morto a 84 anni il giorno di Pasqua: più passano le ore e più l' assenza sembra intollerabile. E dire che aveva dato tutto eccome, tanto che appunto ora viene facile prendersi ognuno il proprio pezzo e censurare, in ogni senso, il resto.

 

La fascia over 50 che non potrà dimenticare mai quanto la vita migliorò da ragazzi scoprendo l' esistenza di un' altra musica, un' altra comicità, un altro disincanto e quella era la radio, erano Bandiera Gialla e quell' Alto Gradimento che sbocciava in mano ogni giorno anche a chi lo faceva, tanto era perfetto per bucare i tempi in corso.

 

domenica in by gianni boncompagni 89 90domenica in by gianni boncompagni 89 90

E poi quelli arrivati dopo, che lo abbinano a tanta tv deleteria (!) dei tempi esplosivi della tv medesima: con i primi che si illanguidiscono ancora quando a Techetechetè spuntano quegli spezzoni di bianco e nero, lui con Arbore in impossibili siparietti che tentavano di portare la radio in tv oppure nei primi programmi con il pubblico in studio e i cantanti famosi.

 

Impossibile tracciare un filo unico, Boncompagni ha fatto e rivoluzionato tre quarti di tv dell' epoca, saltando da Discoring a Domenica In all' irresistibile saga dei fagioli di Pronto, Raffaella? (c' è ancora chi è convinto che i fagioli li avessero contati davvero), al nazional-popolare tracciato come una esigenza naturale e che faceva storcere il naso a parecchi: andate invece a cercare qualunque autore di rango figlio di quella che è stata la tv ultrapop di fine millennio e ne ricaverete in cambio idolatria nei confronti di Bonco. Che destava meraviglie& scandalo per i contenuti e in realtà era un fanatico della forma, delle luci, delle scenografie (gli chiedevi qualcosa del paese popolare attaccato a quella tv e lui: ma lei si rende conto che io ho inventato il primissimo piano sui volti dei conduttori?).

 

gianni boncompagni renzo arboregianni boncompagni renzo arbore

Non è la Rai, Ambra, l' auricolare, le ninfette: non gliele hanno perdonate in parecchi. Ricevendone in cambio una indifferenza clamorosa, oppure certi exploit, vedi quello in cui ritornano l' angelo e il diavolo: Mediaset 1994, tutti, ma proprio tutti i big tv impegnati a suggerire il voto a Berlusconi, lui fa dire ad Ambra che Satana stava con Occhetto e il Padreterno con Berlusconi.

 

ANTONIO DIPOLLINAANTONIO DIPOLLINA

Boncompagni, mangiapreti toscanaccio come pochi, stava con Satana, va da sé, ma un modo migliore per uscire dal trappolone forse non c' era. Anche stavolta disinteressandosi assai di quello che avrebbero detto in giro, godendosi le ambiguità sul suo personaggio e pensando solo a macinare finché si poteva e aveva senso altra tv da sbarco, "ma sublime".

 

Con i Macao, Crociere eccetera, con l' esaurirsi di un filone che lasciava spazio solo a cose parcellizzate fatte di reality e talent di cui Boncompagni diceva peste e corna non certo per moralismi - figuriamoci, la tv dei non-noti l' ha inventata o almeno promossa lui - ma per tutte le sciatterie annesse e per disinteresse diventato ormai supremo.

 

ALBA PARIETTIALBA PARIETTI

Ecco, mancherà soprattutto il commentatore feroce degli ultimi anni su cose televisive («Mi immagino queste riunioni in Rai, con i consiglieri d' amministrazione, a un certo punto uno si alza e chiede: scusate, ma questo programma lo potremmo fare anche a colori?»), o il tipo di umorismo unico e irripetibile come era lui. Pur rimanendo dalla parte di chi sospira per i tempi d' oro della radio.

 

ALBA PARIETTIALBA PARIETTI

E concludendo che mica male i due geniacci: con uno che va a fare diciamo la rivoluzione buona con l' Altra Domenica e Quelli della Notte e l' altro che si gode quella cattiva con la "robaccia televisiva", hanno disegnato una storia che un senso ce l' ha, eccome.

gianni boncompagni raffaella carragianni boncompagni raffaella carra

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…