IL GRASSO GROSSO LITIGIO DI TELESE CONTRO ALDO GRASSO - IL CRITICO DEL “CORRIERE” SCRIVE CHE “IN ONDA”, IL PROGRAMMA CONDOTTO DA FACCI E LUSENTI HA AVUTO UNO SHARE MAGGIORE DELLA TETRA VERSIONE DI PORRO & TELESE - APRITI CIELO! IL PERMALOSISSIMO TELESE, PER RISPONDERE, INTASA TWITTER CON BEL 16 PIGNOLISSIMI “CINGUETTII”…

Francesco Specchia per "Libero"

Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna e chi non sa né fare né insegnare fa il critico (è un apocrifo longanesiano che vale per la critica letteraria, e pure per la critica tv, compresa quella di chi scrive...). Nella torrida televisione di luglio è scoppiata una piccola grande polemica.

Aldo Grasso, critico supremo del Corriere della sera esalta la nuova versione di In onda - La7 da lunedì a venerdì, ore 20.30, con Filippo Facci e Natascha Lusenti: «L'esperimento In Onda viene decisamente promosso, anche se presenta senz'altro importanti margini di miglioramento (conduttori più sciolti e consapevoli del proprio ruolo!): superata la soglia dei 900.000 spettatori, 4,7% di share. Non siamo molto lontani dai risultati estivi di «Otto emezzo» (5% di share), mentre viene distaccata con decisione la tetra coppia, tutta al maschile, Telese-Porro (3%)».

Punto. Ergo: Facci/Lusenti meglio di Telese/ Porro? Telese, che è un po' permalosetto, corregge l'Aldo Grasso che lo attacca: lo fa su Twitter. Con ben sedici tweet, tutti, ad onor del vero, dettagliatissimi. Sul social network si scatena l'inferno; nella querelle si sentono in dovere d'intervenire tutti, perfino Chicco Mentana dal Tg La7, che commenta: «Ok Luca, con te Grasso è ingiusto. Ma non saranno troppi 16 tweets per criticare un inciso di una riga dentro un pezzo Pro InOnda?».

Si tenga conto, sempre ad onor del vero che Grasso su Mentana si è prodotto in un misurato tripudio d'elogi. Telese, comunque, mantiene la linea. Premette che «non ce l'ho con Facci e Lusenti, anzi auguro loro di fare il 10% di share...»; ma sostiene che i dati non sono comparabili. Ed è vero. Perché d'estate il programma va in onda dal lunedì al venerdì, ereditando il pubblico di Otto e mezzo; mentre d'inverno deve vedersela, col seguitissimo access di RaiUno e Canale 5, anche con Fazio su Raitre.

Dopodiché lo stesso Telese sostiene che Grasso non è nuovo alle offese (l'aveva chiamato «ducetto», poi scusandosi); e che, soprattutto, sussisterebbe un'altra distrazione tecnica, più grave. Non solo a giugno scorso il giornalista era In Onda con Luisella Costamagna e non con Porro; ma pure la progressione delle prime puntate di quel programma era stata: 6,51%, 7,69%, 8,69%.

Quindi errore di Grasso: sia di persona che di decimali di share. Tra i due Grasso/Telese potrebbe esserci anche acrimonia personale, ma tant'è. Facci, intanto osserva e tace; e afferma di aver sentito appena spegnersi la polemica, probabilmente dietro un sottofondo wagneriano. Lusenti non pervenuta. Ma non importa. Qui non entriamo nel merito dei contenuti dell'In Onda versione Telese o versione Facci. E, se non fossimo d'estate, codesta querelle tra televisionari sarebbe relegata alle brevi di un quotidiano, cenere di palisensesto. Invece, di questi tempi, è un vuoto che si riempie di interrogativi.

Qualcuno si pone le domande: è legittimo che un criticato insista così platealmente sul critico? Ma è ancorché legittimo che il critico, nella massima libertà d'espressione si produca in attacchi personali - e fin qua ci può stare - ma supportato da dati chiaramente mal scorporati e ancorché falsi?

Ugo Buzzolan, inventore della critica tv alla Stampa riteneva la propria opinione autorevole come quella dello spettatore medio (il cui gusto egli doveva interpretare); Sergio Saviane all'Espresso pensava che spesso i lettori ci capissero più dei critici. Sapevano che i loro esprit stavano al video come d'autunno sugli alberi le foglie. È il caso di fare tutto questo casino per una critica televisiva...?

 

ALDO GRASSO CRITICO TV telese NATASCHA LUSENTI FILIPPO FACCIcort chicco mentana ridens

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...