GUERRA DI CARTA - IL PRESIDENTE DELL’ORDINE IACOPINO: “IL PRIMO NEMICO DEI GIORNALISTI È IL SINDACATO” - SIDDI: “RIPASSI L’ESAME”. MA PER LA PRIMA VOLTA LA FNSI SUBISCE UNA SCISSIONE: ESCE “PUNTOEACAPO”

 

1.IACOPINO, GRUPPO DIRIGENTE FNSI CONTRO GIORNALISTI - IL 5 E L'8 LUGLIO MANIFESTAZIONI CONTRO CONTRATTO

(ANSA) - Pur non condividendo niente ''di quello che dice Grillo su di noi, le volgarità e le aggressioni, per ora per fortuna solo verbali, ai colleghi, credo che il primo nemico che i giornalisti abbiano oggi si ritrovi nel gruppo dirigente della Federazione nazionale stampa. Non nel sindacato in generale, di cui c'e' bisogno, ma nei dirigenti attuali perché hanno fatto una cosa che con la tutela dei colleghi non ha nulla a che vedere''.

 

enzo iacopinoenzo iacopino

Lo ha detto il presidente dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino, intervenendo nella conferenza stampa 'Giornalisti: perché diciamo no all'accordo sul contratto di categoria e sull'equo compenso per i lavoratori autonomi' che si è svolta stamattina alla Camera dei Deputati. L'incontro è stato organizzato dai promotori dell'assemblea aperta a tutti i giornalisti, del 5 luglio a Roma ''per porre le basi di un nuovo sindacato e lanciare l'appello per un referendum vero sull'accordo Fieg -Fnsi'' e della manifestazione dell'8 luglio sotto la Federazione Nazionale della stampa.

 

2.GIORNALISTI: SIDDI,IACOPINO FACCIA RIPASSO ESAME PROFESSIONE

 (ANSA) - "Suggerisco al presidente dell'ordine Enzo Iacopino di fare un ripasso per ripetere esame professionale, almeno nella parte che riguarda il contratto dei giornalisti". Così il segretario della Fnsi, Franco Siddi, replica alle accuse del presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti al gruppo dirigente del sindacato in merito al tema del contratto.

 

Franco Siddi Franco Siddi

"Parlare senza documentarsi è peccato mortale - aggiunge Siddi - per qualunque giornalista che ha il dovere della lealtà e dell'aderenza alla verità dei fatti, ma molto di più per chi dovrebbe sovrintendere al decoro della professione. L'abbiamo detto ieri e lo ripeto per l'ennesima volta: nessun diritto è stato leso, se ne sono aggiunti altri a tutele crescenti, dove non ce ne erano, e a salvaguardia degli istituti di categoria. In particolare dell'Inpgi e della sua forza per i bisogni sociali della categoria. La disinformatia è peccato mortale".

 

3.GIORNALISTI: "CONTRATTO ANNULLA GARANZIE", PUNTOEACAPO ESCE DA FNSI

(AGI) - La firma del rinnovo del contratto nazionale dei giornalisti da parte della Fnsi continua a essere al centro di polemiche e interventi critici. E oggi si registra la clamorosa decisione della componente sindacale Puntoeacapo di uscire dalla Fnsi, che "non rappresenta più i giornalisti" e "nega la democrazia, perchè basa le sue maggioranze su un sistema federale che non garantisce adeguata corrispondenza tra numero di elettori e rappresentanza effettiva".

enzo iacopino contro l'accordo fieg fnsi 4enzo iacopino contro l'accordo fieg fnsi 4

 

Un'uscita "in segno di protesta" per gli accordi contrattuali siglati pochi giorni fa e che "annullano garanzie". Lo ha deciso all'unanimità l'assemblea della componente presieduta dal portavoce Carlo Chianura. E' la prima volta che una componente abbandona il sindacato unitario.

 

Nel documento approvato dall'assemblea è scritto che l'attuale è una Federazione della stampa che "riunisce una parte marginale della categoria, ma si arroga il diritto di scegliere per tutti" e che con il precedente contratto, quello del 2009, "ha messo in ginocchio l'Inpgi e la Casagit, provocando l'attuale disastro previdenziale e sanitario della categoria". E oggi arriva "l'ultimo colpo", definito "quello insopportabile", rappresentato dall'aver apposto la firma di un accordo "che annulla una serie fondamentali di garanzie conquistate con decenni di lotta e trattativa".

 

La componente Puntoeacapo sottolinea di voler "continuare ad essere un riferimento per i giornalisti" e aderisce alle manifestazioni del 5 e dell'8 luglio "per essere al fianco dei colleghi che vogliono proteggere il futuro della professione". Viene inoltre annunciato che organizzerà - "nel rispetto delle leggi e della Costituzione" - i ricorsi alla magistratura contro il nuovo contratto e "aiuterà i colleghi a realizzare convenzioni con studi legali. Esigeremo che si tenga un vero referendum preventivo sul contratto, allargato alle redazioni e a tutti i luoghi di incontro dei giornalisti".

 

Giornalisti Giornalisti

La componente manifesta tutta l'intenzione di restare "movimento d'opinione e gruppo di pressione dentro e fuori gli enti e le istituzioni di categoria, dall'Ordine dei giornalisti all'Inpgi, alla Casagit, garantendo come facciamo da anni rispetto della legalità e trasparenza. Ma nel sindacato, in questo sindacato, no. Basta, anzi puntoebasta. Usciamo dalla Fnsi. Lasciamo i signori di questa irriformabile Federazione allo sfascio cui hanno condannato la categoria, alle loro poltrone e poltroncine che li tengono lontani da decenni dalle redazioni e dai problemi veri della professione".

 

Il proposito - dice infine il documento dell'assemblea della componente - è quello di "cercare, da fuori, di promuovere un processo di rigenerazione del sindacato, di restituirgli il ruolo che per decenni ha consentito ai giornalisti conquiste storiche. Ma con questi dirigenti che non hanno neanche il buon gusto di dimettersi non condivideremo più nulla".

 

 

4.EDITORIA: ZACCAGNINI, PRONTA INTERPELLANZA SU CONTRATTO

ordine dei giornalistiordine dei giornalisti

 (ANSA) - ''Qui ho il testo dell'interpellanza sul contratto dei giornalisti che depositerò con alcuni colleghi. I punti riprendono le richieste e istanze avanzate in questi giorni, ci siamo coordinati per fare un lavoro condiviso''. Lo dice il deputato eletto con il Movimento 5Stelle, ma passato al gruppo Misto, Adriano Zaccagnini in apertura della Conferenza stampa di stamattina alla Camera dei deputati, sul tema 'Giornalisti: perché diciamo no all'accordo sul contratto di categoria e sull'equo compenso per i lavoratori autonomi'.

 

''Questo è un tema particolarmente importante per me, anche per il fatto di essere stato eletto alla Camera con il M5S, che poi si è rivelato un nemico dell'informazione libera, visto che comprime la libera di espressione con liste di proscrizione e metodologie fuori da dibattito democratico'', ha aggiunto Zaccagnini. ''La mia - ha sottolineato - è una posizione assolutamente per la tutela della libertà di stampa e del diritto a una libera informazione dei cittadini''.

 

ADRIANO ZACCAGNINI ADRIANO ZACCAGNINI

In questa fase politica, secondo Zaccagnini si sono creati ''interessi convergenti tra M5s e governo, nel calpestare i diritti dei giornalisti, per un clima propedeutico a provvedimenti che non riescano a garantire lo svolgimento di questa attività senza un ricatto permanente''. Nell'interpellanza al presidente del Consiglio e al Ministro in indirizzo, toccando vari punti, dai salari d'ingresso alle tipologie d'assunzione, si chiede se non si reputi opportuno il ritiro della delibera ''perché anticostituzionale e contraria ai principi della legge sull'equo compenso''.

 

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…