"MICHELA MURGIA È LA FIGURA PUBBLICA PIÙ INSOLENTITA IN PRIVATO E MENO CONTRADDETTA IN PUBBLICO D’ITALIA" - GUIA SONCINI: "CON L’ENERGIA CHE GIORNALISTE E SCRITTRICI INVESTONO NEL DIRE CHE LA MURGIA È IL MALE SI POTREBBE ILLUMINARE LA LOMBARDIA. TUTTAVIA NESSUNO, IN PUBBLICO, LE DICE MAI 'MA COSA DIAVOLO STAI DICENDO'. A "DIMARTEDI" HA DETTO: "A ME SPAVENTA AVERE UN COMMISSARIO CHE GIRA IN DIVISA". ECCO, LA PARITÀ TRA I SESSI SARÀ RAGGIUNTA QUANDO A UNA DONNA VERRÀ DETTO 'MA COSA CAZZO DICI' COL PIGLIO CON CUI LO SI DIREBBE A UN UOMO…"
Estratto dell'articolo di Guia Soncini per https://www.linkiesta.it
[…] ieri girava in rete un minuto (ma per vederlo ci vuole un’ora, giacché il sito di La7 è evidentemente stato progettato da qualcuno che rimpiange i telefoni a gettone) di Michela Murgia a Dimartedì.
Prima premessa: Michela Murgia è la figura pubblica più insolentita in privato e meno contraddetta in pubblico d’Italia. Con l’energia che giornaliste e scrittrici investono nel dire che la Murgia è il male si potrebbe illuminare la Lombardia. Tuttavia nessuno (o comunque: pochi), in pubblico, le dice mai anche solo «ma cosa diavolo stai dicendo».
Seconda premessa: che i detrattori della Murgia tacciano è una buona notizia. Significa che essere una donna non inficia la tua possibilità d’essere percepita come una persona di potere. Significa che si possono avere le tette e andare ai materassi.
Alla terza premessa arrivo dopo, prima vediamo cos’ha detto la Murgia. La domanda di Floris era sul linguaggio militaresco di Figliuolo. La risposta della Murgia conteneva questa frase, con cui la rete televisiva ha intitolato il filmato: «A me personalmente spaventa avere un commissario che gira in divisa».
Si spera nella grande tradizione italiana dei virgolettati inventati, ma no; Murgia pensa proprio che «spaventare» sia intransitivo, e che quindi l’accusativo «mi spaventa» sia in realtà il dativo «a me spaventa». Incredibilmente, ieri l’Italia (l’Italia che invece di lavorare sta su Twitter) non s’interrogava sul dovere degli intellettuali di conoscere i verbi (e anche le preposizioni: «questo fascino per l’uomo forte», proseguiva, e resterò col sospetto che intendesse «fascino dell’uomo forte»)[…]
Terza premessa: la parità tra i sessi sarà raggiunta quando a una donna verrà detto «ma cosa cazzo dici» col piglio con cui lo si direbbe a un uomo. E quando alle donne autorevoli (qualunque cosa se ne pensi, Murgia ha un gran seguito) si risponderà con pari autorevolezza. […] Se Murgia era seria, meritava risposte serie. Lo era?
«Quando vedo un uomo in divisa mi spavento sempre», proseguiva Murgia per significarci che lei non subisce il fascino, che sia delle stellette o per o con o su. Evocando poi dittature sudamericane. Lei quando vede la divisa pensa al colpo di stato. Pensa all’Uruguay, pensa all’Argentina. È serissima, come sempre lo sono i grandi autori, quando ti cambiano la storia della comicità con la faccia un po’ triste, e la destra s’indigna, le orfane dei generali s’offendono, Calenda ci casca. Proprio Calenda, che pure dovrebbe riconoscere una grande soggettista quando la vede. […]
[…] la Murgia vi regala soggetti cinematografici epocali, e voi la trattate come una polemista di quart’ordine. Non ve la meritate. Speriamo che almeno Draghi ne capisca la grandezza, e conceda il patrocinio della presidenza del Consiglio al prossimo Vogliamo i figliuoli. […]