niel bollore

I GIORNALI FRANCESI? SONO IL GIOCATTOLO DEI MILIARDARI – XAVIER NIEL DIVENTA EDITORE UNICO DI “LE MONDE” (È ANCHE AZIONISTA DI NICE-MATIN, FRANCE-ANTILLES E PARIS-TURF E HA FINANZIATO LA CREAZIONE DEL MEDIA INVESTIGATIVO ECONOMICO ONLINE "L'INFORMÉ") - IL MILIARDARIO RODOLPHE SAADÉ, IMPRENDITORE DELLA LOGISTICA, S’E’ ACCAPARRATO IL QUOTIDIANO MARSIGLIESE “LA PROVENCE” E FINANZIA IL NUOVO DOMENICALE LANCIATO DA EX GIORNALISTI DEL “JOURNAL DU DIMANCHE”, USCITI IN POLEMICA CON VINCENT BOLLORÉ – GLI INTERESSI NEI MEDIA DI ARNAULT E KRETINSKY

Estratto dell’articolo di Anais Ginori per www.repubblica.it

 

xavier niel

Il miliardario Xavier Niel blinda ancor di più il controllo sul gruppo editoriale Le Monde. Il patron di Iliad ha acquistato la quota detenuta dall'uomo d'affari Daniel Kretinsky, sborsando quasi 50 milioni di euro. La transazione è stata approvata dal "Pôle d'indépendance", come previsto dallo statuto del gruppo che dalla sua fondazione e fino al 2010 era stato una cooperativa di giornalisti, prima di dover rassegnarsi a far entrare proprietari privati nel capitale.

 

Niel era arrivato in soccorso del quotidiano insieme all'amico banchiere Mathieu Pigasse e il mecenate Pierre Bergé. Nel frattempo Niel ha rafforzato la sua posizione da editore unico, con la morte di Bergé e il progressivo disimpegno di Pigasse che aveva portato alla vendita di quote a Kretinsky nel 2018. Una mossa non concordata che aveva spiazzato Niel e allarmato i giornalisti del gruppo che non vedevano di buon occhio l’ingresso del magnate ceco, re delle centrali a carbone in Europa.

DANIEL KRETINSKY

 

L’uscita di Kretinsky è insomma un epilogo felice dal punto di vista della redazione. Tanto più che Niel, 56 anni, in questi tredici anni ha accompagnato il risanamento e il rilancio del gruppo, sostenendo nuove assunzioni e importanti investimenti, compresa la costruzione del futuristico palazzo affacciato sulla Senna dove la redazione si è trasferita tre anni fa.

1 bernard arnault

 

Oltre al gruppo Le Monde, Niel è azionista di Nice-Matin, France-Antilles e Paris-Turf. Ha anche ha finanziato la creazione del media investigativo economico online "L'Informé". Presente nel mercato delle tlc con Iliad, Niel si era alleato a sorpresa con Mediaset nella corsa per acquistare il canale M6. Battaglia persa, come anche il tentativo di prendere il controllo de “La Provence”, storico giornale di Marsiglia. Alla fine era stato il miliardario Rodolphe Saadé, imprenditore della logistica con il gruppo Cma-Cgm, ad essersi accaparrato il quotidiano marsigliese.

 

Di Saadé, diventato uno degli uomini più ricchi di Francia durante la pandemia, si parla molto in queste settimane. È infatti lui che finanzia il nuovo domenicale lanciato da ex giornalisti del Journal du Dimanche, partiti in polemica con Vincent Bolloré.

DANIEL KRETINSKY

 

Il patron di Vivendi, diventato editore della storica testata della domenica, ha imposto un direttore di estrema destra, Geoffroy Lejeune, sfidando la redazione che ha inutilmente fatto un mese di sciopero. Ora la battaglia si sposta in edicola: dall’8 ottobre La Tribune Dimanche andrà a fare diretta concorrenza al “Jdd” dell’era Bolloré. […] Saadé è vicino a Emmanuel Macron (erano a cena insieme venerdì sera, in occasione della visita del Pontefice). Bolloré ha invece rapporti difficili con l’Eliseo ed è vicino all’ultradestra.

39 vincent bollore

 

Nel risiko dei media francesi ha una posizione importante anche Bernard Arnault, editore del Parisien e del quotidiano economico Les Echos. Anche il patron di Lvmh ha dovuto affrontare la protesta di giornalisti, dopo che il direttore della redazione Les Echos, Nicolas Barré, è stato mandato via. Secondo alcuni, Arnault non aveva gradito alcuni editoriali troppo duri contro il governo.

 

E se Kretinsky è uscito da Le Monde, non rinuncia a essere presente nel mondo editoriale d'Oltralpe, anzi. È ormai azionista di riviste di sinistra come Marianne e il nuovo Franc-Tireur, ha investito 14 milioni di euro l'anno scorso in Libération, e ha preso il magazine femminile Elle dallo “spezzatino” in corso sul gruppo mediatico Lagardère, conquistato da Vincent Bolloré. Il patron di Vivendi, pressato dall'Antitrust europeo, si è rassegnato anche a vendere il 100% della seconda casa editrice francese, Editis, al miliardario ceco Kretinsky per rilevare la rivale Hachette, numero uno Oltralpe.

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO