nadana fridrikhson e petr fedorov (1)

TELE-RUSSIA! - I "GIORNALISTI" FILO-PUTIN CHE AFFOLLANO I TALK SHOW ITALIANI FANNO PARTE DELLE “PSY-OPS” DEL CREMLINO? NADANA FRIDRIKHOSN, CHE PARTECIPA FREQUENTEMENTE ALLE TRASMISSIONI DI LA7 E RAITRE, LAVORA PER ZVEZDA, CANALE DEL MINISTERO DELLA DIFESA RUSSO. POI C’È YULIA VITAZYEVA, CHE LAVORA PER “NEWSFRONT”, ORGANIZZAZIONE SOTTO SANZIONI CON SEDE IN CRIMEA - L’AUDIZIONE DI FUORTES AL COPASIR E LE NUOVE LINEE GUIDA A CUI SI OPPONE IL MOVIMENTO CINQUE STELLE (CHISSÀ COME MAI…)

1 - MANDATI DA PUTIN

Estratto dell’articolo di Niccolò Carratelli e Michela Tamburrino per “la Stampa”

 

carlo fuortes foto di bacco

La «macchina della disinformazione» russa non solo esiste, ma in Italia ha i motori al massimo dei giri. Ci sono le prove, i nomi, le circostanze documentate di una guerra ibrida, avviata parallelamente all'invasione armata dell'Ucraina.

 

Report ufficiali dei nostri servizi di intelligence, che segnalano episodi specifici e ricostruiscono la pianificazione di questa attività da parte del Cremlino, fin dal luglio 2021, quando ha iniziato a prendere forma l'«operazione militare speciale» di Vladimir Putin.

 

adolfo urso foto di bacco (2)

Una strategia di comunicazione affidata non solo ad agenti segreti o "spie", ma a veri giornalisti, accademici, imprenditori, arruolati nel programma orchestrato da Mosca. Siamo di fronte a una «ingerenza messa in campo da attori statuali», dice il presidente del Copasir, Adolfo Urso, al termine dell'audizione dell'amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, con il quale si è condiviso l'obiettivo di «preservare la libertà, l'autonomia editoriale e informativa e il pluralismo da qualsiasi forma di condizionamento».

ALESSANDRO ORSINI

 

[…] I parlamentari hanno riferito sulle modalità con cui Mosca usa le armi della propaganda: ospiti russi intervistati sui media sono quasi sempre espressione diretta del Cremlino ed agiscono secondo precise direttive per inquinare il dibattito con fake news. Anche figure apparentemente indipendenti (non solo russe) hanno in realtà legami con il regime putiniano.

 

[…] Nella bozza delle linee guida proposte dal presidente della commissione, Alberto Barachini, per gestire la presenza di opinionisti all'interno dei programmi Rai, si fa riferimento alla nascita di un osservatorio interno contro le fake news e, soprattutto, si chiede «la sensibilizzazione dei conduttori delle trasmissioni».

 

alberto barachini1

Ma in commissione si fatica a trovare l'accordo per approvare la risoluzione. Movimento 5 stelle e Fratelli d'Italia continuano a opporsi, anche dopo le modifiche alla bozza del documento presentate dallo stesso Barachini. E nonostante i 5 stelle abbiano ottenuto, come richiesto, una deroga all'indicazione di non pagare gli ospiti, con la possibilità di valutare di volta in volta. […]

 

2 - PRESUNTE SPIE SOTTO SANZIONI CHI SONO I REPORTER NEL MIRINO

Jacopo Iacoboni per “la Stampa”

 

Durante l'ormai famosa missione russa di aiuti in Italia per il Covid, oltre a medici militari, uomini del Gru (i servizi segreti militari russi) e generali esperti nella guerra batteriologica in teatri di guerra sporca (Siria), la Russia inviò anche due giornalisti particolari.

NADANA FRIDRIKHSON E PETR FEDOROV (1)

 

Un report del Robert Lansig Institute, finito all'intelligence americana e italiana, recitava testualmente: «La squadra schierata in Italia comprende due dipendenti del canale televisivo Zvezda, che fa parte del ministero della Difesa russo. Tra loro c'è Konstantin Khudoleev, che parla inglese, francese e tedesco, è stato ferito in precedenza in un'esplosione durante il suo dispiegamento in Siria, e compilava rapporti (per la Difesa russa).

 

Un altro dipendente di Zvezda è Vyacheslav Amelyutin, un cameraman, che è stato uno dei giornalisti precedentemente espulsi dall'Estonia per aver realizzato una campagna di propaganda. Proprio come Khudoleev, aveva lavorato anche in Siria.

 

Olga Kurlaeva CORRADO FORMIGLI

Analizzando i precedenti incarichi di entrambi i giornalisti di Zvezda, si può ritenere che facciano parte dell'intelligence militare russa che prende parte a "psy ops", operazioni psicologiche». Anche in quell'occasione i russi riuscirono a evitare che giornalisti italiani filmassero le loro operazioni nel Bergamasco, e ottennero talvolta che fossero proiettati - in alcuni tg italiani - i loro video. Realizzati da questo cameraman, che l'intelligence estone considera un operativo dei servizi.

 

Vladimir Solovyov e putin

L'intelligence italiana - che ha spinto con Copasir e Commissione di Vigilanza per intervenire dinanzi al problema di una «disinformazione russa in atto» - sa tutto questo, e sa molto altro. Di fronte a una serie di dati di fatto e documenti preoccupanti, e anche di nomi e ricorrenze, è stata l'intelligence a mobilitare il Copasir (non quest' ultimo che si è mosso di testa sua con presunte volontà censorie).

 

Questi dati risultano, peraltro, sia ai servizi italiani sia a quelli americani, che hanno fornito ampio materiale ai colleghi alleati. Una tv russa, innanzitutto, è al centro delle "ops" in Italia anche oggi: sempre la stessa, Zvezda. È riuscita a inviare una sua dipendente, Nadana Fridrikhson, con frequenza notevole su La7 e anche a Raitre (lei ha negato di essere una spia).

 

Vladimir Solovyov 5

Un altro nome finito all'attenzione è quello di Petr Fedorov, frequente ospite di La7, capo di RTR, la costola internazionale di Vgtrk. Vgtrk è esattamente uno dei tre broadcaster a cui Ursula Von der Leyen si è riferita così: «Sono portavoce che amplificano in modo aggressivo le bugie e la propaganda di Putin», e rientrano nel sesto pacchetto di sanzioni europee. La Bbc ha riportato che sotto sanzioni cadono sia Rossiya tv, sia Rtr Planeta.

 

La tv di Fedorov è bannata in Europa, ma lui appare fisso in Italia in tv. Discorso analogo per la star di Channel 1, Vladimir Solovyov - peraltro, personaggio sotto sanzioni anche personali, con congelamento degli asset e sequestro di due sue ville miliardarie sul lago di Como.

 

I servizi hanno ricevuto segnalazioni, dalle intelligence alleate, anche su Julia Vitazyeva, che lavora per NewsFront, organizzazione sotto sanzioni del Tesoro americano, che la definisce testualmente «un canale di disinformazione e propaganda con sede in Crimea, in particolare focalizzato sul supporto delle forze armate della Russia in Ucraina». Per gli Usa, non sono giornalisti.

 

Yulia Vityazeva OSPITE DI LILLI GRUBER

Qual è il canale attraverso cui arrivano in tv in Italia? Gli analisti hanno pochi dubbi che un ruolo di intermediario con le tv italiane sia giocato dall'ambasciata russa. L'intelligence ovviamente sta seguendo anche una serie di account social, filorussi o direttamente russi. Come quelli che hanno diffuso la falsa grafica sui bunker sotterranei di Azovstal.-

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…