libri politici

I POLITICI STUFANO IN TV FIGURIAMOCI IN LIBRERIA - QUANDO SCRIVONO UN LIBRO, E’ FLOP ASSICURATO! - IL VOLUME DI LETTA E PRODI HA VENDUTO SOLO 108 COPIE. DELUDONO GLI ULTIMI LAVORI DI VELTRONI (6 MILA COPIE), FINI (2 MILA) E D' ALEMA (5 MILA) - BENE INVECE SALVINI E DI BATTISTA - QUANTO VENDERA’ IL LIBRO DI RENZI?

Gianluca Veneziani per “Libero quotidiano”

IL LIBRO DI MATTEO RENZI - AVANTIIL LIBRO DI MATTEO RENZI - AVANTI

 

Si fa un gran parlare del libro Avanti (Feltrinelli, pp. 240, euro 16) di Matteo Renzi appena pubblicato, ma i numeri dicono che sul mercato i saggi scritti dai politici vanno Indietro tutta. Così come gli intellettuali prestati alla politica inevitabilmente falliscono (da Platone in poi), allo stesso modo i politici che si cimentano a fare gli scrittori fanno flop in termini di vendite.

LIBRO DI ENRICO LETTA A ROMANO PRODILIBRO DI ENRICO LETTA A ROMANO PRODI

 

Certo, all' interno della categoria "parlamentari o segretari di partito che si improvvisano scrittori" vanno fatti alcuni distinguo: perlopiù i politici bolliti, usurati o già "trombati" vantano un numero di copie vendute pari quasi ai loro voti, cioè pochissime; invece i giovani rampanti, che per anagrafe, stile o partito di riferimento si presentano come innovatori, funzionano meglio anche sul mercato editoriale, forse perché i loro testi suonano non come resoconti di un fallimento, ma come vangeli profetici di un' era che verrà.

 

LIBRO DI WALTER VELTRONILIBRO DI WALTER VELTRONI

Ecco allora un breve resoconto, dati alla mano (gentilmente fornitici dalla Nielsen, azienda leader nell' analisi delle tendenze di acquisto). La maglia nera va al libro di Enrico Letta e Romano Prodi, Tra politica e politiche. La lezione di Nino Andreatta (Il Mulino), edito nell' ottobre 2016, che ha venduto finora la miseria di 108 copie, circa 13 al mese. Per avere una misura del flop, basti considerare che nello stesso periodo la top three dei saggi di politica in Italia ha venduto in media 34.616 copie.

 

IL LIBRO DI GIANFRANCO FINIIL LIBRO DI GIANFRANCO FINI

È andato piuttosto male anche il libro di Walter Veltroni, E se noi domani (Rizzoli), che nel 2013 si prometteva di offrire al lettore un ricettario per la sinistra del futuro, ma ha piazzato solo 6.265 copie vendute, di cui 6.214 nei primi 12 mesi (anche qui è impietoso il confronto con i tre libri di politica più venduti nello stesso anno, che registrano una media di ben 48.159 copie). E che dire ancora di Letta che, pure da solo, non sfonda nonostante le numerose ospitate tv per promuovere il suo ultimo libro: Contro venti e maree.

 

Idee sull' Europa e sull' Italia (Il Mulino), pubblicato nel marzo di quest' anno, finora conta 7.374 copie vendute, non proprio numeri da bestseller. Sintomatica dell' importanza della credibilità del politico nel momento della pubblicazione è la parabola di Gianfranco Fini: se il suo Il futuro della libertà (Rizzoli), pubblicato nel novembre 2009, quando l' allora presidente della Camera era ancora in auge, ha raggiunto la cifra record di 30.676 copie, il suo successivo L' Italia che vorrei (Rubbettino), edito nel 2010, mentre si consumava lo strappo con Berlusconi, si è fermato a 2mila.

 

IL LIBRO DI MASSIMO DALEMAIL LIBRO DI MASSIMO DALEMA

Contano le diverse dimensioni della casa editrice, certo, ma soprattutto la caratura del personaggio, se si considera che uno come Massimo D' Alema, sempre con Rubbettino, ha superato ampiamente le 5mila copie col libro Non solo euro. A conferma di questo fenomeno, si potrebbe vedere l' andamento delle vendite del libro di Mario Monti: La democrazia in Europa (Rizzoli), scritto insieme a Sylvie Goulard e pubblicato nel 2012, quando il Professore era in sella al governo e qualcuno credeva ancora al suo metodo Lacrime&Sangue, ha venduto 12.098 copie, salvo poi crollare in edizione Bur nell' ottobre 2013, con appena 232 copie, quando Monti era già stato scalzato da Palazzo Chigi.

Diverso andazzo fanno registrare i saggi delle nuove leve della politica che, coi loro faccioni in copertina, fungono da calamita per i lettori. Così, se Alessandro Di Battista, con il recente A testa in su.

IL LIBRO DI MARIO MONTI E SYLVIE GOULARDIL LIBRO DI MARIO MONTI E SYLVIE GOULARD

 

Investire in felicità per non essere sudditi (Rizzoli), segna 13.745 copie vendute, Matteo Salvini valica il confine delle 15mila copie (per l' esattezza 15.025 - ma Rizzoli ne certifica già 20.243) con Secondo Matteo. Follia e coraggio per cambiare il Paese (Rizzoli), scritto a sei mani con il nostro Matteo Pandini e con Rodolfo Sala. Il più performante, in questo senso, è proprio Matteo Renzi i cui Fuori! (Rizzoli) e Oltre la rottamazione (Mondadori), pubblicati entrambi quando il segretario del Pd ancora non era a capo del governo, hanno venduto rispettivamente 20mila e 15mila copie.

 

Un dato interessante, comune a tutti, è però il fatto che si tratta sempre di shortseller, libri dalla breve durata in fatto in vendite, che dopo il primo anno dalla pubblicazione pressoché scompaiono della circolazione. Saggi come quelli di Renzi, di Monti o di Veltroni hanno esaurito pressoché la totalità delle copie vendute nei primi 12 mesi. La dimostrazione che non diventeranno mai dei classici, e che tutti si dimenticheranno presto (senza perderci granché) di quanto hanno scritto.

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…