gerry scotti

I PRIMI 60 ANNI DI GERRY SCOTTI: “LA PRIMA VOLTA CHE LO INCONTRO, BERLUSCONI MI SQUADRA E DICE A CECCHETTO: ‘QUESTO È UNO NORMALE, SEMBRA UN RAGIONIERE BRIANZOLO" - “HO AVUTO UNA FIDANZATA AL LICEO, UNA ALL’UNIVERSITÀ, UNA ALLA RADIO, VENT’ANNI CON LA MIA EX MOGLIE E POI LA MIA COMPAGNA ATTUALE. SONO FERMAMENTE MONOGAMO

Andrea Amato per “GQ Italia”

 

CADUTA LIBERA  GERRY SCOTTICADUTA LIBERA GERRY SCOTTI

«La prima volta che lo incontro, Berlusconi mi squadra da capo a piedi e dice a Cecchetto: “Ma questo è uno molto normale, sembra un ragioniere brianzolo”. Trent’anni dopo, al funerale di Vianello, mi abbraccia: “Quando accendo la tv e vedo la tua faccia mi sento a casa”. Piccole rivincite».

 

Virtù di un uomo normale: Virginio "Gerry" Scotti ha appena compiuto sessant’anni, 600 prime serate e 6 mila puntate di day time. Seduto nel suo camerino a Mediaset, subito dopo una puntata di Caduta Libera, il programma preserale di Canale 5 che conduce da 2 anni, ricorda: «A Nova Radio rimettevo a posto i dischi usati dai dj. L’ultima ruota del carro». Da lì, l’approdo a Milano International, madre di tutte le radio private, o “libere” come si chiamavano allora (da poco tornata in vita sul web), insieme ai pionieri dell’FM: Gigio D’Ambrosio, i fratelli Cozzi, i Borra, Leonardo Leopardo e tanti altri.

gerry scotti  caduta liberagerry scotti caduta libera

 

Nel 1982 arriva la prima sliding door della sua vita: «Una sera mi chiama Cecchetto e mi convince a lasciare la McCann, dove facevo il pubblicitario, e tutti i benefit che mi davano, compreso un master a New York già programmato. Insieme, forte della mia esperienza in agenzia, abbiamo studiato slogan, loghi e jingle di Radio Deejay. Avevamo una prateria davanti a noi e ce la siamo conquistata». Dopo qualche anno arriva la seconda sliding door: «Claudio s’inventa Deejay Television e mi convince a diventare il primo veejay d’Italia: “È come fare la radio, però invece di mettere i dischi lanci i video”, mi diceva, anticipando Mtv di un decennio».

 

Eravate giovanissimi.

gerry scotti a chi vuol essere milionariogerry scotti a chi vuol essere milionario

Ma con Claudio si faceva sul serio, è stato il primo in Italia a fare il salto di qualità. Ai tempi di Radio Milano International, invece, ne combinavamo di tutti i colori.

 

Per esempio?

La radio era collegata anche a TeleMilano, famosa tra i libidinosi notturni perché trasmetteva i primi film softcore. Una notte abbiamo deciso di abbassare gradualmente il volume dell’emissione audio, da 6 a 2, immaginandoci i tanti mariti rimasti davanti alla tv con le mogli a letto, che alzavano al massimo il volume del loro apparecchio. A metà del film abbiamo sparato il livello a 10. Chissà quanti litigi nelle case dei milanesi.

 

Poi nel 1988 lascia Radio Deejay e la tv diventa il suo lavoro nell’allora Fininvest. Chi c’era, a quell’epoca, a Cologno Monzese?

gerry scotti a paperissimagerry scotti a paperissima

Anche lì era tutto pionieristico: la mensa era dentro un container, i camerini minuscoli prefabbricati, i vialetti non ancora asfaltati. Però in giro incontravo Renato Pozzetto, Johnny Dorelli, Sandra Mondaini, Raimondo Vianello, Mike Bongiorno.

 

Mai pensato di cambiare azienda?

In trent’anni di Mediaset ho avuto inevitabilmente anche momenti brutti, e lì arrivavano con un foglio bianco a dirmi: “Scrivi quante prime serate vuoi fare, quante puntate di preserale e quanti soldi vuoi”. A un editore così è difficile dire addio.

 

Non se ne andrebbe neanche per fare Sanremo?

gerry scotti a tu si que valesgerry scotti a tu si que vales

Non è tra i miei sogni nel cassetto, ma se ce ne fosse la possibilità mi piacerebbe presentarlo con Piero Chiambretti e Virginia Raffaele. Oppure una reunion con Fiorello e Jovanotti.

 

Dal 1987 al 1992 è stato deputato del Psi.

Non avrei mai pensato di essere eletto. Quando arrivò il telegramma ministeriale, in cui mi convocavano a Montecitorio dopo tre giorni per la cerimonia d’insediamento, ero a Riccione a fare Deejay Beach e non avevo con me un abito blu. Andai in via Ceccarini a comprarlo, ma la commessa insisteva per vendermene uno beige o cachi. Per non spiegarle a cosa mi serviva, dissi che dovevo andare a un funerale.

 

Ha un ricordo legato a Bettino Craxi?

L’ho visto poche volte, avevo più rapporti con suo figlio Bobo, perché ero stato candidato dalla Gioventù Socialista milanese. Ricordo però che a una cena elettorale mi tempestò di domande sul mondo delle radio. Era molto curioso.

gerry scotti al festivalbargerry scotti al festivalbar

 

Ha presentato in totale, nel suo mandato, 33 progetti di legge, di cui 26 solo nel 1987 e firmato 24 atti di indirizzo e controllo. Quali erano le tematiche principali?

Legate alle politiche giovanili, alla discografia, all’arte. I primi due anni mi sono impegnato molto, ci credevo, ma con il tempo sono stato stritolato da logiche politiche che non mi appartenevano e così è arrivata la disillusione. Dovevo andare alla Commissione d’inchiesta sulla condizione giovanile, un incarico nelle mie corde e che trovavo molto utile. Poi, invece, al momento del voto i miei stessi compagni di partito hanno eletto un altro e finii alla Commissione Difesa, dove ero davvero un pesce fuor d’acqua. Non mi permisero nemmeno di rassegnare le dimissioni.

gerry scotti in parlamentogerry scotti in parlamento

 

Recentemente ha chiesto a Matteo Renzi di cancellare il suo vitalizio.

Sì, ma la legge non lo permette. Quindi fra sette anni dovrei iniziare a percepire la pensione, cosa che mi mette molto a disagio. Spero che cambino le regole prima di allora, altrimenti devolverò il vitalizio alle famiglie delle vittime delle forze dell’ordine.

 

Quindi il fatto che lei sia tirchio è una leggenda metropolitana?

Non sono uno che ostenta ricchezza, vivo una vita lontano dalla mondanità, dagli eccessi, ed è così da sempre. Per questo pensano che sia tirchio. Capita anche a Fiorello e Bonolis.

 

Qualche anno fa ha scritto una lettera al Corriere della Sera, prendendo posizione contro la scomunica della Chiesa verso i divorziati.

gerry scotti al gioco dei novegerry scotti al gioco dei nove

Sostenevo che la fine di un rapporto è già lacerante, per cui la Chiesa dovrebbe accogliere e “curare” queste ferite, non emarginare o respingere. Un giorno nella parrocchia del mio paese ho sentito l’istinto naturale di fare la comunione. Mentre ero in fila verso l’altare vedevo le signore del paese che si davano di gomito scandalizzate. Quando sono arrivato davanti al mio parroco, lui mi ha dato l’ostia e mi ha fatto un sorriso, come a dire: a noi di queste cose non importa nulla. (Gli si bagnano gli occhi di commozione, ndr).

 

È favorevole alle unioni civili?

gerry scotti 4gerry scotti 4

Sono favorevole a tutte le evoluzioni sociali che l’uomo ha saputo decodificare. Per esempio, credo che la prossima conquista della Chiesa dovrebbe essere l’abolizione del celibato per i preti. Si risolverebbero molte cose.

 

Mai un gossip sentimentale su di lei.

Ho avuto una fidanzata al liceo, una all’università, una alla radio, vent’anni con la mia ex moglie e poi la mia compagna attuale. Sono fermamente monogamo.

 

Però ha lavorato con molte donne.

Le più belle del mondo dello spettacolo, con cui ho sempre avuto un rapporto di amicizia. Ma ho evitato il cliché di quello che scappa con la valletta.

 

gerry scotti 3gerry scotti 3

La più bella di tutte?

Non me ne vogliano le altre, ma credo che la più bella tra le belle con cui ho lavorato sia Martina Colombari.

 

Si parla da tempo di un suo ritorno a Radio Deejay e lo stesso Linus su GQ non lo ha negato.

gerry scotti a passaparolagerry scotti a passaparola

Ho grande rispetto per la radio. Per farla bene, però, bisogna farla in diretta, e io ho troppi impegni televisivi. Tutte le volte che abbiamo provato a incastrare i nostri impegni non ci siamo riusciti. Con la vecchia banda di Deejay continuiamo a vederci, a cena, non con nostalgia, anzi, sempre parlando di progetti futuri.

 

Aveva annunciato a Vanity Fair che a 60 anni avrebbe smesso di fare tv.

Le mie parole sono state un po’ travisate. Avevo detto che dai 60 anni in poi avrei potuto iniziare a godermi il tempo, cosa che per trent’anni non ho fatto. Ritagliarne un po’ per me stesso, per le mie passioni. Ho appena firmato un contratto triennale, poi inizierò a pensare anche a me stesso. Che non vuol dire smettere, ma gestirsi in maniera diversa. Però vi chiedo una cosa: se a 80 anni mi lamenterò perché non mi fanno più lavorare, intervenite. Fate in modo che non accada.

gerry scotti 5gerry scotti 5gerry scotti 9gerry scotti 9gerry scotti 6gerry scotti 6gerry scotti 3gerry scotti 3gerry scotti si alza se sei contentogerry scotti si alza se sei contentogerry scotti 2gerry scotti 2

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…